Condividere cinque o sei giorni a settimana lo stesso spazio, lo stesso bagno e la stessa macchinetta del caffè, non dispiace affatto a Eros. Tutt’altro. Uno studio ad ampio campione statistico, adesso, lo stabilisce quasi scientificamente. Otto donne su dieci hanno confessato infatti di flirtare con i colleghi di lavoro, e ben quattro su dieci di avere proprio tradito (sempre col collega d’ufficio) il proprio partner. È quanto emerge da un’indagine sull’infedeltà al femminile realizzata, tra maggio e luglio, su un campione di sei mila donne sposate o fidanzate.
Un sondaggio effettuato da Incontri-ExtraConiugali.com, portale Internet dal nome eloquente e inequivocabile. “L’approccio qualitativo ci ha consentito un approfondimento mai realizzato precedentemente su questo fenomeno, basandoci sulle testimonianze rese in forma totalmente anonima da parte delle donne – ha spiegato l’ideatore del sito -. Abbiamo poi osservato come il 48% delle persone che accede agli appuntamenti virtuali per tradire (la ratio del portale, ndc), siano donne”.
Il 64% ha un’età compresa tra i 25 e i 45 anni. Le giovani battono le cosiddette Milf e Cougar, insomma. E il 62% ha già violato la promessa di fedeltà almeno una volta. Meglio se in ufficio, incubatore ideale di carriere e di ménage furtivi, torridi e clandestini. Inoltre, il 40% ha rivelato di aver intessuto storie di una sola notte; il 10% si è imbarcato in liaison parallele medio-lunghe (più di un mese); il 2%, le più creative, hanno imbastito sessioni more uxorio con la complicità del proprio compagno. Saranno i giochi di seduzione fatti di occhiate incessanti in tralice mentre si finge di comporre chilometriche lettere commerciali; saranno le suggestioni afrodisiache sprigionate dalla stampante in comune, o i feromoni in libera uscita poco prima della pausa-pranzo. L’amour fou tra colleghi, siano questi dipendenti pubblici o privati, è qualcosa di immarcescibile. Solo le ferie possono intaccarlo.
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