Sesso orale e tumore alla gola: il legame è ormai provato ma a riportare l’attenzione sul fenomeno è ora un report che arriva dal Nordest d’Italia: nella sola Provincia di Pordenone, scrive il Gazzettino, i tumori di questo tipo, quelli all’orofaringe (tonsille, palato molle, base della lingua, ugola) provocati da Hpv, ovvero dal Papilloma virus, lo stesso che nelle donne genera il cancro alla cervice uterina, rappresentano il 35-40 per cento di quelli presi in carico nell’ospedale di Pordenone e del Cro di Aviano.
La restante parte è provocata dell’abuso di fumo e di alcol, che sino a qualche anno fa erano considerati la principale causa di insorgenza.
L’aumento è certamente dovuto a una vita sessuale, che anche a causa delle app di incontri come Tinder o Grindr, è diventata sempre più attiva e promiscua. Il paziente tipo è uomo, giovane, spesso non fumatore e di ceto sociale medio alto. Il tipo di tumori in aumento si contrae attraverso il sesso orale che quasi sempre viene fatto senza protezioni.
Ma come si capisce di aver sviluppato il tumore alla gola? Il sintomo più scontato è il mal di gola, spesso irradiato all’orecchio, che però non risponde alle comuni terapie. Si ha inoltre difficoltà nella deglutizione e talvolta lesione vegetante o ulcerata alla tonsilla o alla base della lingua.
La buona notizia è che i tumori dell’orofaringe sono curabili ma è fondamentale una diagnosi tempestiva. Avere rapporti con più partner e con soggetti a rischio espone alla possibilità di contrarre il virus.
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