Il caso di un 35enne britannico di Southampton è stato analizzato dalla rivista medico-scientifica Cases Report in Urology ed è rimbalzata su tutti i tabloid del Regno Unito. Il ragazzo si sarebbe presentato soltanto nove giorni dopo all’ospedale e proprio per via di questo “imbarazzante” disturbo. Nella successiva diagnosi, infatti, i medici hanno rilevato un flusso costante di sangue al pene
Caso raro ma che accade quando i vasi sanguigni che circondano i genitali si sono rotti a causa di traumi fisici. Sempre dalla rivista medica online si evince che il paziente si era trovato in questa situazione per via dei “lividi causati dalla caduta che avevano creato un accumulo di sangue e due fistole con due piccoli canali che avevano reindirizzato il sangue per creare l’erezione”. Mentre il priapismo a basso flusso è spesso un’emergenza perché il blocco può uccidere il tessuto e danneggiare il pene, i casi di alto flusso sono meno pericolosi tanto che il 60% dei casi si risolve da solo. Il 35enne però ha optato per una cura invasiva con un piccolo intervento chirurgico che l’ha costretto a non “usare” il pene per qualche mese. L’happy end è comunque arrivato: un anno dopo il paziente con un erezione durata nove giorni ha scritto ai medici che l’avevano operato dichiarando che aveva una normale funzione erettile.
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