In genere per questo tipo di crimine la pena minima è di 5 anni, ma in questo caso si è scesi a tre, nonostante inizialmente si parlasse di 10. Poi la sentenza definitiva ha decretato 36 mesi di carcere e l’obbligo di aderire al Sex offenders Register, che per chi non lo sapesse è un registro per chi si sporca di crimini a sfondo sessuale che viene firmato per un certo periodo di tempo. La donna infatti dovrà apporre la sua firma per i successivi cinque anni all’uscita dal carcere. Al termine dei tre anni di carcere poi l’ex insegnante dovrà scontare altri due agli arresti domiciliari.
“Non credo che sarò mai in grado di rendere a parole la devastazione e la tristezza che mio figlio ha attraversato in questo periodo. Non è più il bambino allegro, divertente e vibrante di prima. Non si fida più delle nuove persone, e in certi casi nemmeno di quelle che conosceva prima”, ha dichiarato la madre.
Anche l’ex insegnante adesso dal carcere urla pentimento. “Ogni giorno vorrei poter urlare che mi dispiace. Non si può descrivere quanto rimorso io stia provando per le mie azioni”, ha dichiarato la donna. “Ripeto che sono spiacente, e dico che lo sarò fino al giorno in cui morirò”. A parlare è stato anche il giudice che ha emesso la sentenza, il quale le ha ricordato: “Le sue azioni avranno conseguenze a vita per lei e per il bambino, per il resto delle vostre vite. Quel ricordo rimarrà per sempre impresso nella sua mente”.
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