“Diventa urgente coordinare le iniziative dei ministeri competenti, anche al fine di evitare che possano ingenerarsi sovrapposizioni o malintesi che finirebbero per nuocere alla nostra azione”. L’incontro in programma per mercoledì 10 giugno, vedrà la presenza di Matteo Salvini ed Elisabetta Trenta su tutti, due tra i quali negli ultimi mesi non corre certo buon sangue.
I due ministri hanno infatti vissuto momenti di tensione a causa degli sconfinamenti del vicepremier in un territorio che la Trenta considerava di sua esclusiva competenza, con annunci in sequenza che hanno visto Salvini parlare, di volta in volta, di radar, mezzi aerei, navi e chi più ne ha più ne metta. L’idea che siano navi della Marina ad andare a presidiare i porti, al posto dei finanzieri, ha visto i due di nuovo in contrasto. Un altro tema di cui si dovrà discutere presto.
Lo scontro tra i due aveva avuto come oggetto del contendere anche la nave Alex, con Salvini ad accusare la Trenta di non essere intervenuta per bloccare l’imbarcazione con bordo i migranti. “Il ministro della Difesa, lo dice il nome, ‘difende’. Le navi militari italiane non forniscono servizio taxi alle Ong che poi sarebbero bellamente tornate in acque libiche”. Ore roventi anche sul fronte Decreto Sicurezza bis. Salvini vorrebbe introdurre multe fino a un milione di euro per chi viola il divieto di ingresso in acque territoriali. Una cifra sulla quale, però, si discute animatamente. Ora, dicono fonti leghiste, si sta ragionando sulla cifra, gli uffici tecnici sono al lavoro per trovare una formula che non venga bocciata giuridicamente. I 5Stelle, che prima del voto delle Europee, avevano alzato le barricate, ora sono d’accordo purché sia a norma di legge. Occorrerà ancora del tempo ed è per questo che l’approdo in Aula potrebbe slittare. Anzi, il vicepremier grillino rilancia proponendo il sequestro delle imbarcazioni umanitarie già a una prima infrazione e non più in caso di reiterazione del reato. La Lega non può che essere d’accordo. Ma anche in questo caso, come nella confusione dei pattugliamenti e del controllo dei porti, non si fanno i conti fino in fondo. Ovvero con la costituzionalità o meno delle norme, anche per evitare bocciature giuridiche.
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