Nei piani del vicepremier, il rimpasto potrebbe scattare tra il 20 luglio e la fine del mese e coinvolgerebbe diversi sottosegretari. Dopo il 20 perché, come molti sanno, è quella la data limite per scongiurare il voto a settembre, che la maggior parte dei pentastellati teme come il peggiore dei mali (ricordiamo che in caso di voto i parlamentari al primo mandato non avrebbero diritto alla pensione).
A decidere sul rimpasto, secondo quanto riportato da Linkiesta, sarebbero lo stesso Di Maio insieme al ministro dei rapporti con il Parlamento Riccardo Fraccaro e quello della Giustizia Alfonso Bonafede. “La triarchia starebbe lavorando su questo progetto, a porte chiuse. Senza interpellare nessun altro, fatto che ha scatenato nelle ultime ore non pochi mal di pancia”. L’idea sarebbe quella di far arrivare il Movimento a settembre più tonico per affrontare la nota al Def, e la fase viva del ciclo di bilancio.L’altra gatta, enorme, da pelare è quella del rapporto tra Di Maio e Di Battista: tra i due in questo momento la situazione è tesissima, tanto che ogni forma di dialogo si è interrotta dopo che il Dibba, promuovendo il suo libro in giro per l’Italia, aveva ripetutamente criticato l’operato del ministro del Lavoro.
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