Chiamamifaro chi è Alessandro Belotti, fidanzato di Angelica Gori

Chiamamifaro è il nome che si sono dati Angelica Gori e Alessandro Belotti quando hanno deciso di cominciare a fare musica insieme: “La luce del faro è un posto sicuro, illumina sempre qualcosa a qualcuno. È una luce singola che non lascia solo nessuno. Una luce di speranza, che evoca il ricordo di quando ho capito che la musica può essere la mia strada. Per entrambi – anche per Alessandro –, la musica è sempre stata il nostro faro”, spiega Angelica.

Lei del 2001, lui del ’99, bergamaschi, i due si incontrano tra i corridoi del liceo e danno vita al progetto lo scorso anno. Angelica, cantautrice, è la voce di Chiamamifaro e Alessandro, la chitarra che l’accompagna; insieme sono inseparabili. Quando non suona, Angelica balla o fa yoga, e si ostina a piantare cactus che muoiono sempre dopo qualche settimana. Alessandro gioca a tennis e sogna di essere il prossimo premio Pulitzer per la narrativa, ma a differenza di Angelica ha accettato la sconfitta e si è rassegnato in entrambi i campi.

Antonello Venditti cantava che «quando pensi che sia finita, è proprio allora che comincia la salita». E per Angelica Gori, 18enne (19 anni il 24 luglio) figlia del sindaco di Bergamo Giorgio Gori e di Cristina Parodi, la salita inizia ora. È uscito alle 00:00 del 3 luglio il primo singolo del duo chiamamifaro, composto per l’appunto da Angelica e dal chitarrista Alessandro Belotti. Si intitola Pasta rossa e rientra nel mare magnum di quell’indie (o forse è meglio dire itpop), genere che ormai s’è conquistato milioni di cuori e di ascolti. Un pezzo fresco, un po’ nostalgico, che racconta con sottile ironia una storia finita ma forse non del tutto. Uno stile vicino a quello di Riccardo Zanotti dei Pinguini Tattici Nucleari, che infatti ha prodotto il pezzo insieme ad altri due ragazzi bergamaschi che di musica ne sanno e la masticano da mattina a sera, cioè Giorgio Pesenti e Marco Ravelli.

Il pezzo, che potete ascoltare QUI, di fatto è diventato subito un successo, già finito nelle principali playlist di Spotify e webzine, bruciando le tappe. Ieri Vanity Fair ha addirittura pubblicato un’intervista ad Angelica Gori. Insomma, diciamo che non è cosa da tutti esordire così. E sicuramente il fatto di essere “figlia di” ha aiutato nell’hype mediatico (seppur di nicchia) creatosi, mentre in quello musicale c’è grande interesse per il fatto che Riccardo Zanotti abbia preso il duo sotto la propria ala. Per questo diciamo che è adesso che comincia la salita per Angelica, ma soprattutto per chimamifaro. Un progetto giovane, nato un anno fa, e che al debutto si trova già a nuotare in mezzo a realtà che sono arrivate allo stesso punto soltanto dopo anni di gavetta e sudore. Non è un colpa, si sa come funziona il mondo (sarebbe stupido fare finta che non sia così), ma sappiamo anche che la musica è un settore che non perdona: se non c’è talento, qualità, “ciccia” diciamo, l’hype cala presto. Sarà solo il tempo (e il pubblico) a raccontare la verità quindi.

Per Angelica Gori, in realtà, si tratta di un secondo debutto. Nel 2018, sotto lo pseudonimo di Gispia (che poi è il suo nomignolo), aveva lanciato Sketch, suo primo singolo, a cui ne era seguito un secondo, Feelin’ it. Canzoni scritte (e pensate) in inglese, decisamente più acerbe per stile e produzione rispetto a Pasta rossa, dove invece si percepisce la presenza di un progetto, di un lavoro che va oltre il puro parere soggettivo sul pezzo in sé. In altre parole, i chiamamifaro fanno sul serio ed è la stessa Angelica che, nell’intervista a Vanity Fair, lo dice: «I miei genitori incoraggiano a fare la musicista ma mi dicono anche: visto che non sei ancora una star, vai a fare l’università, poi si vedrà. Ma io voglio suonare!».


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