Paolo Conticini e la moglie Giada sono talmente belli che sembrano usciti da un set hollywoodiano

Paolo Conticini e la moglie Giada sono talmente belli che sembrano usciti da un set hollywoodiano. Eppure, la prima volta che si sono incrociati, lei rimase indifferente all’indiscutibile fascino di lui. «Eravamo impegnati in una sfilata di moda: avevo 26 anni, lei 22.

Rimasi folgorato dal suo aspetto, dal suo distacco elegante da ciò che ci circondava, dal non atteggiarsi. Giada mi aveva colpito, ma la cosa non era reciproca. Avevo anche iniziato a corteggiarla, ma nulla. Non volle nemmeno lasciarmi il numero di telefono».

Ma siccome Conticini è uomo tenace, che non si arrende alle prime difficoltà, si presentò nel pub dove lei di tanto in tanto lavorava. «Era un posto alternativo, quasi underground, quando entrai in giacca e cravatta mi guardarono con gli occhi di fuori». E stavolta Giada si accorse di te. «Rimase interdetta, ma almeno iniziammo a parlare. Non fu facile all’inizio: era chiusa, non riuscivo a inquadrarla. Le portavo fiori, ma sembrava non emozionarsi». A primavera però Paolo cala l’asso. «Le portai ciò che ama di più: il cioccolato alle nocciole. Finalmente si sciolse».

Ride Conticini nel ricordare gli inizi della storia con Giada, la donna che da quasi 26 anni gli sta accanto. Vicino, vicino, strettissima come nelle foto esclusive di queste pagine, tributo a un amore forte, romantico e appassionato, in tono con la serata che vedrà Paolo impegnato il 13 febbraio, su Raiuno, con Veronica Pivetti. «Veronica è un’amica, donna e collega speciale, con la quale ho un’intesa immediata.

Lo show si intitola Parlami d’amore, è uno spettacolo di musica, con ospiti che canteranno i brani più belli per celebrare i sentimenti e la festa di San Valentino», racconta Paolo porgendo una rosa rossa alla moglie, che stavolta apprezza più di un tempo. «Si è ammorbidita», commenta lui allegro. «La realtà è che siamo sempre più legati. Giada è il rifugio, il punto di riferimento. Tra noi c’è complicità, passione, rispetto e pazienza, ingrediente indispensabile.

Non diamo nulla per scontato, parliamo di tutto, anche perché anni fa, per un litigio mai chiarito, ci siamo allontanati. Poi siamo tornati sui nostri passi, abbiamo imparato che il non detto fa male alla coppia », racconta Paolo. Poi svela: «Sai che cosa la rende unica? La sua leggerezza d’animo, la serenità profonda che stempera la mia perenne frenesia. Io corro sempre a mille all’ora verso gli obiettivi che mi pongo».

Un sospiro e aggiunge: «Amo le sfide, in ogni cosa mi butto a capofitto, voglio sempre dare il massimo. Sapere che Giada è accanto a me mi dà forza. Se qualcosa va storto, mi abbatto, mi agito, vedo nero, mi assalgono ansia e paturnie, ed è in quei momenti che lei esercita il suo potere: con un sorriso e poche, semplici ma essenziali parole mi aiuta a ridimensionare ciò che mi incupisce, restituendomi la grinta per ripartire meglio di prima ». Giada spiega: «Sono fatalista e penso che le cose gravi nella vita esistono, ma non sono quelle collegate al lavoro, a un provino andato male, a una vittoria sfumata.

Dopo una delusione arriva sempre qualcosa che si rivela migliore, così gli infondo una calma che altrimenti non avrebbe, cercando di dargli quell’equilibrio che gli permette di dare il massimo. Con un pizzico di presunzione, penso di avergli dato una maggiore consapevolezza in se stesso. Lui, con la sua energia e la sua vitalità, ha smussato la mia timidezza, la chiusura verso il mondo. Mi ha insegnato a fidarmi delle persone». Mentre Giada racconta, Paolo sfila la camicia, mostrando fisico asciutto e addominali scolpiti, attributi da conquistatore che – sommati a modi gentili e sorriso accattivante – gli hanno fatto vincere lo scettro di più amato dalle italiane nell’ultima edizione di Ballando con le stelle. «Provavo così tanto che ero anche dimagrito. Poi, finita la gara, ho ripreso la mia routine: palestra, pesi, alimentazione sana, senza sgarrare, salvo il fine settimana».

Disciplina del sex symbol… «Mi fai sorridere, perché io così non mi sono mai sentito, tantomeno oggi, a 52 anni. Ma siccome sono vanitoso, ammetto che i consensi mi fanno piacere. Sentire il calore del pubblico è emozionante e quando vado a fare la spesa, seppur con mascherina e occhiali, capita che le donne mi fermino per farmi i complimenti. Un po’ mi imbarazza, ma in fondo ne sono fiero. Così come quanto ricevo bigliettini, messaggi social, lettere d’amore e pure inviti a cena». Giada sorride ed è bellissima. «Lo è davvero! Al naturale, senza fare sforzi», dice Paolo. «Mi piace disegnare e farle i ritratti a matita. Ecco perché dico che è bella davvero: l’ho studiata a fondo». Come siete messi a gelosia? «Lui è più geloso di me, anche se lo mostra poco. Ma non gli ho mai dato motivo di esserlo. Io, di indole, non lo sarei, ma con il suo lavoro, le trasferte, le partner bellissime con le quali si trova spesso a lavorare, sono stata messa a dura prova», dice Giada. «Paolo è espansivo, estroverso, all’inizio della storia ero titubante perché pensavo fosse un farfallone. Ma non è così. Ha bei modi, è brillante, è romantico ma è anche un uomo rispettoso, capace di essere amico delle donne». Siete legati da quasi 26 anni, nel 2013 vi siete sposati a Pisa. «All’improvviso, in Comune. Magari, prima o poi, ci sposeremo in chiesa, per riconfermare il nostro amore».


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