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Ha due risultati su tre possibili per la classifica, vuole cominciare a fare qualche calcolo, carica sulle spalle di D’Aversa l’onere della partita, e non spreme i suoi psicologicamente. Si capirà nel pomeriggio se Vincenzo Italiano si è studiato bene la preparazione della sfida salvezza tra Spezia e Parma, che sembra più una finale per gli ospiti. Gara che gli regala soprattutto il ritorno in campo del fattore Nzola, vale a dire il 30 per cento delle reti della squadra (9 su 30).

Sei partite di campionato senza di lui, più ottavi e quarti di coppa Italia, ma ora il francese torna sul più bello. Italiano ha abbondanza, rinuncia forzatamente a Pobega e Marchizza, ma vede proprio nell’attacco l’arma che può essere decisiva: «In questo momento è positivo recuperarli tutti – ammette il mister – abbiamo a disposizione grandi qualità, diverse l’una dall’altra. Abbiamo scoperto che si può utilizzare come centravanti Agudelo, cosa che non ci si aspettava e che l’ha reso felice. Così come può essere utilizzato anche Nzola in varie zone; quindi ben vengano i recuperi, con la scoperta di poter avere tante frecce al nostro arco. Tutti dobbiamo remare dalla stessa parte e ognuno dei ragazzi che sarà chiamato in campo dovrà dare il massimo in queste ultime 15 partite».

Lo Spezia non segna al Parma e lo batte al Picco dal 1978. «Non pensiamo che sia una partita da affrontare con pressioni. Ci siamo preparati come le altre settimane, non cambia nulla se non cercare di essere più bravi della trasferta al Franchi, dove nel secondo tempo non siamo stati all’altezza della situazione. Se non sei concentrato e affamato fai sempre fatica contro tutti». Nella rifinitura si ferma Tommaso Pobega che ha preso una botta in allenamento ed è escluso dalla convocazione. Stop anche per i due portieri di riserva Krapikas e Rafael, mentre resta fuori dopo l’infortunio del Franchi anche Marchizza, che rientrerà martedì sera contro la Juventus.

Erlic e Bastoni tornano tra i titolari, Terzi si siede in panchina, dubbi nel mezzo con ballottaggio tra Estevez, Acampora e Sena, tre per una maglia. Poi sarà il solito aggressivo Spezia: «Che deve essere in grado di difendersi quando subisce, di fare la gara quando deve, e nel momento in cui trova squadre più brave, sapersi gestire. Se vuole arrivare all’obiettivo salvezza, deve dimostrare di riuscire ad adattarsi in ogni situazione, sapendo anche cambiare strategia di gara in gara».

Il Parma si aggrappa ai ricordi per “risorgere” e tornare in corsa nella lotta salvezza. Il 18 maggio di tre anni fa allo stadio Picco i ducali festeggiarono la promozione in Serie A, al termine di una scalata incredibile, iniziata nell’estate 2015 dopo il fallimento e la ripartenza dalla D. Il presente è tutta un’altra cosa, ma Roberto D’Aversa è convinto che l’impresa sia possibile; il tecnico è ancora alla ricerca della sua prima vittoria da quando è tornato sulla panchina gialloblù (2 punti in 7 gare). «La situazione è più complicata di quanto potessi immaginare quando sono arrivato – ammette il tecnico -. Se poi vado a ragionare su quei 2 punti – due mancate vittorie, soprattutto quella contro l’Udinese – significa averne persi 4; altrimenti, ci sarebbe adesso una classifica totalmente diversa. Ma il gruppo mi spinge ad aver fiducia: sono fortemente convinto di poter raggiungere l’obiettivo».

Il Parma non vince in campionato da 14 partite e, per di più, non ha battuto nessuna neopromossa: pari con Spezia e Benevento, sconfitta col Crotone. «Dobbiamo fare un’impresa, come nell’anno della promozione – ricorda D’Aversa -. Non sarà semplice perché lo Spezia, tolta la parentesi di Firenze, sta bene ed la squadra che sta giocando meglio nel nostro campionato. Fisicamente stiamo crescendo sempre più, sul piano dell’impegno non ho mai avuto segni negativi». A Spezia, oltre a Pellè e agli squalificati Bani e Brugman, non ci saranno Gervinho e Zirkzee: giovedì l’ivoriano ha riportato in allenamento una lesione di primo grado del muscolo semimembranoso sinistro; l’olandese ex Bayern, nella rifinitura di ieri, ha accusato una lombalgia. In mezzo, ballottaggio Grassi-Kurtic. In avanti, solo una punta di ruolo: Cornelius.


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