È morto Luca Pulino, uno dei simboli della lotta contro la Sla

Luca Pulino è morto all’età di cinquant’anni. I medici gli avevano diagnosticato la Sla, (Sclerosi laterale amiotrofica) nel 2002, le sue condizioni di salute sono peggiorate, fino a portarlo al decesso, avvenuto in un letto del Policlinico Agostino Gemelli di Roma nella notte tra sabato 27 e domenica 28 febbraio. Luca, con il suo blog ‘Le porte della speranza’, da cui è nata una onlus, ha raccontato la sua storia e la sua malattia.

Chi lo conosceva lo considerava “una forza della natura”, per gli anni trascorsi a non arrendersi e a continuare a vivere la sua vita al meglio delle sue possibilità, la sua tenacia era d’ispirazione per tutti coloro che stavano attraversando un momento difficile. Luca era originario di Capranica, centro della provincia di Viterbo, dove viveva ed era molto conosciuto. I funerali saranno celebrati nel primo pomeriggio di oggi, lunedì 1 marzo, a partire dalle ore 15.30, nel campo sportivo di via Martiri di via Fani, dove la comunità si ritroverà insieme per dargli l’ultimo saluto.

L’appello di Luca: “State a casa, io sono in quarantena da anni”

Luca prima che la malattia si manifestasse era un calciatore del Capranica, autore di un libro, ‘E il meglio deve ancora venire’ e di iniziative di raccolte fondi a scopo benefico come la corsa ‘CorriAmo Ronciglione’, era insomma molto attivo. Ad inizio pandemia, durante i mesi di lockdown aveva pubblicato un lungo post sui social network, per sensibilizzare le persone a restare a casa: “Io sono in quarantena da diversi anni.

Per la stragrande maggior parte di voi però è una quarantena limitata, mentre io continuerò a farla – si legge sulla sua bacheca – capisco che non è una situazione semplice, sia dal punto di vista psicologico che fisico, ma è stato chiesto un piccolo grande sacrificio a tutti noi, per il nostro bene! Rimango veramente perplesso e basito che c’è ancora tanta gente che non l’ha capito! Tutto questo per dirvi che? State a casa e non rompete”. La notizia della sua scomparsa si è diffusa in breve tempo e la comunità si è stretta intorno al dolore della famiglia. Tantissimi i messaggi d’addio pubblicati su Facebook da parte di amici, conoscenti e dei suoi fan, che lo ricordano come “un grande simbolo di attaccamento tenace alla vita” e di “resistenza”.[wp_show_posts id=”4712″]


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