Lolita Lobosco e Montalbano finiranno per amarsi come Luisa Ranieri e Luca Zingaretti

Lolita Lobosco, in onda fino a domenica 14 marzo, vince la gara degli ascolti (sette milioni a puntata!) e sfida persino il commissario Montalbano, il cui nuovo e ultimo episodio va in onda lunedì 8. Luisa Ranieri e Luca Zingaretti, marito e moglie, gli interpreti dei due grandi personaggi, si confrontano, si rincorrono, si cercano si potrebbe dire, anche in Tv. E sono anche i produttori della fiction che narra le indagini della sexy vicequestore barese.

E non basta: nei romanzi che raccontano le gesta di Lolita la scrittrice Gabriella Genisi aveva fantasticato che tra i due personaggi ci fosse del tenero. Tra amori veri e letterari, qui la realtà supera la fantasia. «Nemmeno nei miei sogni più spinti mi sarei potuta immaginare che la moglie di Montalbano avrebbe interpretato la mia Lolita», racconta a Gente la scrittrice, entusiasta del successo della fiction.

Sposata da 35 anni, madre e già nonna, la Genisi non aveva mai pensato di scrivere un romanzo fino al giorno in cui vide Montalbano alla televisione. «Mi piacque molto, ma mi ritrovai a riflettere su un grande vuoto: l’assenza di figure femminili nella letteratura poliziesca italiana. Al massimo c’erano sottoposte, nella realtà invece ci sono anche dirigenti. E così, nel 2006, cominciai con passo leggero e senza aspettative ad abbozzare il personaggio di Lolita». E guarda dove è arrivata! «All’epoca la relazione tra Zingaretti e la Ranieri [si sono conosciuti sul set della miniserie Cefalonia nel 2005, ndr] forse era ancora segreta».

E se i due attori si sono sposati nel 2012, nei libri della Genisi amoreggiano fin dal 2010, data d’uscita del primo romanzo: La circonferenza delle arance (Sonzogno). «Scopriamo che in passato hanno avuto un flirt, quando lei ha collaborato con il commissariato di Vigata. Nel primo libro, dunque, lui le telefona mentre è di passaggio a Bari perché vuole rivederla, lei però è dall’estetista, sta facendo un massaggio e preferisce dargli buca», racconta la scrittrice, spiegando anche le ragioni del successo di Lolita. La vicequestore è una donna vera, bella ma non giovane, grintosa sul lavoro ma anche dolce, piacevolmente irrisolta nei rapporti sentimentali ma non bisognosa di avere un uomo a tutti i costi.

«Incarna perfettamente lo spirito delle donne di oggi, che hanno capito che possono farcela da sole». In letteratura le signore sono troppo spesso viste attraverso una lente maschile. «Anche Anna Karenina ed Emma Bovary avrebbero avuto una profondità diversa se fossero state narrate da una donna». Peccato che questo incontro tra Lolita e Montalbano esista solo sulla carta e non vada in scena anche in Tv. «Per una complicata questione di diritti», spiega la romanziera.

La prima volta che Zingaretti ha cercato la Genisi per comprare i diritti dei suoi libri, lei ha creduto fosse uno scherzo. «Non ho neanche risposto. Invece, come facciamo noi donne, ho chiamato la mia amica Chicca per consultarmi. Le ho chiesto: ma secondo te è possibile? Poi quando ho parlato con Luca per davvero mi sono dovuta sedere per terra, non mi reggevo per l’emozione ». Nel frattempo l’autrice aveva conosciuto anche il papà di Montalbano, Andrea Camilleri. «Gli raccontai che il mio personaggio e il suo avevano avuto un flirt e ogni tanto si sentivano al telefono, lui ne era divertito. Nei miei libri appaiono anche altri personaggi letterari celebri, come l’ispettore di polizia di Barcellona, Petra Delicado, creata da Alicia Giménez-Bartlett, e l’aspirante medico legale Alice Allevi, nata dalla penna di Alessia Gazzola».

L’ultimo episodio di Montalbano, in onda l’8 marzo, s’intitola Il metodo Catalanotti e porta una novità assoluta: Antonia (Greta Scarano), nuova responsabile della Scientifica, fa perdere la testa al protagonista. Da sempre fidanzato con Livia (Sonia Bergamasco), che però abita a Genova, il commissario siciliano aveva già flirtato con altre donne, ma questa volta compie una scelta irreversibile, che lascia a bocca aperta. «Sono felice con te accanto. Voglio stare con te, vivere insieme a te, darò le dimissioni», arriva a dire il nostro Montalbano perdutamente innamorato di Antonia. La quale, con la consapevolezza delle ragazze di oggi, gli risponde: «Scusa, ma hai pensato a quello che voglio io? Che cosa credi? Che, poiché sono single, abbia bisogno di un uomo a tutti i costi? Io sto bene da sola».

Il nostro amato protagonista ne uscirà con le ossa un po’ rotte, ma non vi sveliamo il finale. Sappiate solo che troverete un Montalbano diverso. «Con questo romanzo, uscito nel 2018, l’anno prima della sua scomparsa, Camilleri presagiva la propria fine e ha operato un tradimento nei confronti del suo personaggio», racconta Zingaretti. «Per tanti anni ci aveva abituato a un uomo che teneva tantissimo alla sua terra, alla sua casa, al suo lavoro, ai suoi uomini e soprattutto alla sua donna. In questo romanzo è come se avesse fatto fare a Cappuccetto Rosso una rapina in banca». In passato a Montalbano era già capitato di essere indotto in tentazione da qualche ragazza che gli faceva gli occhi dolci. «Ma lui rimaneva imbarazzato, un po’ come un orsacchiotto, e la cosa finiva lì», racconta Zingaretti. «Qui invece il commissario è completamente steso, questo terremoto sentimentale manda in crisi tutto. Quando ho letto il romanzo sono saltato sulla sedia. C’è voluto molto coraggio per portarlo in scena».

Predomina il tema della vecchiaia: «C’è il tentativo di impossessarsi della giovinezza attraverso questa donna ». Montalbano non è più un ragazzino, è all’avventura numero 37. sarà l’ultima. «Ho già detto un anno fa che la morte dello scrittore, del regista e dello scenografo mi davano troppa tristezza per continuare. Il Covid ci ha impedito di elaborare il lutto. Se un giorno riusciremo a superarlo, allora vedremo se fare ancora Montalbano». Ora tocca a Lolita. «Viva Luisa».


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