JUVENTUS
SZCZESNY 5 Super in avvio sul tiro ravvicinato di Marega e nella ripresa sul bolide di Sarr. Fregato dalla barriera e un po’ in ritardo sulla punizione-gol di Sergio Oliveira.
CUADRADO 6 Il piede è caldo e si capisce ai primi cross. È suo il traversone forte e preciso per il 2-1 di Chiesa. La traversa gli nega il 3-1 al 90′.
DEMIRAL 4.5 Troppo irruento su Taremi in occasione del fallo da rigore: l’attaccante del Porto prende posizione con l’obiettivo di guadagnare il penalty e il turco abbocca. Durissimo scontro aereo con Pepe.
BONUCCI 6.5 Rientra dal primo minuto dopo un mese e a giovarne è l’impostazione. Prova ad aggirare il muro del Porto con lanci improvvisi e a inizio ripresa, dopo le prove generali del primo tempo, trova la Bonucciata che innesca l’azione dell’1-1 rifinita da Cristiano Ronaldo e trasformata in gioiello da Chiesa. De Ligt (30′ st) 6 Dentro per contenere lo strapotere fisico di Marega.
ALEX SANDRO 5 Soffre le ripartenze del Porto: primo tempo con diversi brividi, ripresa in controllo e supplementari in riserva.
RAMSEY 5 L’intasamento delle linee del Porto, in fase difensiva compattato centralmente e in pochi metri, lo avrà fatto sentire come in auto nel centro di Londra all’ora di punta. Fatica a trovare la mattonella giusta. McKennie (30′ st) 5 Si presenta sfiorando il gol di testa, ma non incide.
RABIOT 6 Prezioso con il suo fisico per controbattere la durezza del Porto. Ci prova dalla distanza. Segna il 3-2 nei supplementari.
ARTHUR 6.5 Prima da titolare dopo il rodaggio finale con la Lazio e un mese trascorso tra piscina e terapie. Eppure tiene bene il campo: guida il palleggio con la solita padronanza. Kulusevski (12′ pts) ng.
CHIESA 7.5 Parte largo, con i piedi sulla fascia sinistra, con l’obiettivo di allargare la difesa del Porto. Dopo qualche strappo a vuoto, si scatena nella ripresa: segna l’1-1 con un gol (quasi) alla Del Piero, pochi minuti dopo colpisce il palo e al 18′ raddoppia di testa. Indemoniato. Bernardeschi (12′ pts) ng.
MORATA 5 È il più pericoloso in avvio: prima spara di testa addosso a Marchesin e poi si fa neutralizzare da pochi passi. Segna nel finale, ma è in fuorigioco.
CRISTIANO RONALDO 4.5 Tanta sofferenza, con movimenti a vuoto, un po’ di frustrazione e passaggi sbagliati. Rifinisce la palla che poi Chiesa trasforma nell’1-0 e spreca un gol di testa nella ripresa. Non è serata e si capisce nel finale: la punizione del 2-2 di Sergio Oliveira passa tra le sue gambe.
ALL. PIRLO 5 La qualificazione non è sfumata ieri, ma nell’approccio difficilmente spiegabile di Porto. Troppi regali nelle due gare.
PORTO
MARCHESIN 7 Doppio riflesso ravvicinato e decisivo su Morata nel primo tempo, è attento anche sul tiro dalla distanza di Rabiot.
MANAFÀ 5.5 Quando il Porto riparte, sembra un centometrista. Peggio quando deve difendere.
MBEMBA 6 Tiene per 45 minuti, poi a tratti entra in confusione: un po’ statico a palla ferma.
PEPE 7.5 Non si abbatte neanche dopo il durissimo scontro con Demiral che gli costa un taglio al sopracciglio. Domina i duelli aerei, nella ripresa salva un gol su Chiesa.
ZAIDU 6 Travolgente quando avanza, quasi un centrale aggiunto in fase difensiva. Luis Diaz (26′ st) 6 Aggiunge energia e tecnica.
CORONA 6.5 Geniale e sontuoso in attacco, ma anche un po’ pasticcione dietro: si perde Chiesa in occasione del palo.
SERGIO OLIVEIRA 7.5 Glaciale dal dischetto. È un regista, ma segna come un attaccante e lo dimostra con il 2-2 su punizione. Loum (18′ sts) ng.
URIBE 6 Tanta corsa e buone idee: come l’assist non sfruttato da Marega nella ripresa. Grujic (44′ st) ng.
OTAVIO 5 Duella con Cuadrado e ha quasi sempre la peggio. Sarr (17′ st) 6 Sfiora il 2-2 con un bolide dalla distanza.
TAREMI 5 La traversa gli nega il gol dopo pochi minuti. Conquista il rigore con grande furbizia ed esperienza, poi con altrettanta ingenuità lascia il Porto in dieci al 10′ del secondo tempo.
MAREGA 5 Fallisce un controllo che poteva valere la rete nella ripresa e si divora il 2-2 nei supplementari. Martinez (1′ sts) ng.
ALL. CONCEIçAO 6.5 Squadra compatta e veloce a ripartire: molto italiana, anche nella resistenza con un uomo in meno.
ARBITRO
KUIPERS 5 Attento sul rigore, che è netto. Nel primo tempo grazia Taremi per l’entrata da arancione su Demiral. Lo espelle giustamente nella ripresa. Ma la punizione del 2-2 è inesistente.
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Giusto per contestualizzare. L’Andrea Pirlo della vigilia la vedeva così: «Lo sappiamo di avere la pressione su di noi. Per il mio giudizio… non credo che questa partita inciderà molto, io continuo a lavorare giorno dopo giorno proseguendo nel mio progetto. Se dovessi pensare al rischio del mio posto non sarei nemmeno venuto in conferenza stampa, il futuro lo deciderà come sempre la società».
A posteriori, tutto sommato, le sue convinzioni non cambiano più di tanto. «Non so se l’esonero di Sarri sia dipeso dall’eliminazione di Champions. Io so che ora sono allenatore della Juve e lavoro per un progetto fatto a 360 gradi per più anni. Continuo sereno pensando al mio lavoro».
Inutile nascondere – però – che la immaginava come una ipotesi assai remota, il tecnico bianconero, quella di veder sfumare i sogni di rimonta sul Porto. A cose (dis)fatte, ovviamente, la delusione e la rabbia prendono inevitabilmente il sopravvento. Trattasi di prima, vera, grande, cocente delusione della carriera di allenatore del… Maestro. Maestro in campo, ancora allievo in panchina. Almeno in parte.
«Sicuramente è stato meglio vincere la Supercoppa che uscire stasera… Ma capita anche questo, è veramente brutto. Ora però dobbiamo tirarci su le maniche e continuare a lavorare. Abbiamo giocatori bravi, giovani, che stanno crescendo di partita in partita. I giovani arrivati quest’anno si sono calati nella nuova realtà nel migliore dei modi. Ci tenevano. Loro non hanno colpe».
L’analisi della partita: «Eravamo partiti anche bene, ma dopo l’episodio del rigore si è aperta un’altra partita. Nel secondo tempo abbiamo fatto la gara che dovevamo fare, ma anche lì hanno inciso alcuni episodi. Problema primo tempo, dite? A me non sembra, eravamo partiti bene solo che gli episodi ci hanno girato contro e la partita è cambiata. In superiorità numerica non abbiamo fatto errori di gestione in particolare: l’unica soluzione era di cercare di farli allargare con calma da una parte all’altra.
Abbiamo commesso 4 errori in due partite, e sono tanti. Certe cose in un ottavo di finale di Champions, le paghi». La topica più clamorosa: la mala gestione della punizione nel finale. «Non era mai successo che chi va in barriera si girasse. E’ stato un errore grave. Alcuni giocatori in quel frangente non hanno capito l’importanza del tiro e la paura di subire gol».
E ora, come se ne esce? «Se ne esce cancellando questa partita, ci vorrà qualche giorno ma ci dobbiamo mentalizzare sul campionato. Ci sono ancora un po’ di partite, cerchiamo di recuperare.
La società, comunque, sembra decisa – al momento… – a continuare a puntare sul tecnico. Anche per giustificare e provare a capitalizzare l’azzardo fatto. Con un De Andre…a Agnelli, pronto ad intonare che se «alla sua età difetterà la competenza, presto affinerà le capacità con l’esperienza».
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