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Più paradiso che mai, in questi giorni in cui alle sue bellezze si accompagna lo status di Zona Bianca, unica regione a potersene fregiare mentre nel resto d’Italia i contagi da Covid crescono, la Sardegna per la Juventus rappresenta però una zona rossa: la trasferta di domani a Cagliari per la squadra bianconera è tanto complicata e pericolosa quanto importante, per mille motivi.
Mille motivi che si intrecciano quasi tutti con quanto accaduto martedì sera contro il Porto, quando la Juventus ha detto il primo addio a uno degli obiettivi stagionali, il più desiderato e affascinante. Un addio imprevisto al momento del sorteggio degli ottavi di finale e tutto sommato anche dopo la sconfitta dell’andata, un 2-1 che appariva ribaltabile a Torino (e che peraltro i bianconeri sono anche andati vicini a ribaltare, pur soffrendo). Un addio che proprio per questo ha rappresentato una mazzata per tutto il mondo juventino, a cominciare dalla squadra che l’ha subita in prima persona. E che però non può permettersi di leccarsi le ferite. Andrea Pirlo e i suoi giocatori devono riuscire a smaltire la delusione e presentarsi domani a Cagliari con tutta la convinzione necessaria a cogliere la vittoria, indispensabile per continuare a inseguire l’altro obiettivo principale della stagione: lo Scudetto. Un reset per niente facile da eseguire in cinque giorni, ma fondamentale. Anche perché i tre punti servirebbero non solo a tenere viva la rincorsa sull’Inter, per quanto complicata, ma anche a restare davanti – e a distanza di relativa sicurezza – al gruppetto che potrebbe giocarsi in volata la qualificazione alla prossima Champions.
A complicare la trasferta bianconera alla Sardegna Arena, oltre alle scorie mentali lasciate dall’eliminazione con il Porto ci sono quelle fisiche. Dopo la sfida di Champions Merih Demiral si è aggiunto agli indisponibili Rodrigo Bentancur (positivo al Covid) e Paulo Dybala (sempre alle prese con i problemi al ginocchio sinistro) e se in compenso rientra Danilo, squalificato contro il Porto, andranno valutate le condizioni di chi ha stretto i denti per recuperare in tempo per la Champions: da Arthur a Juan Cuadrado passando per Leonardo Bonucci e Giorgio Chiellini (che non è comunque poi riuscito a mettersi a disposizione).
Alle difficoltà legate al recupero delle energie fisiche e nervose dopo il pesante ko di martedì, andranno poi aggiunte quelle che alla Juventus cercherà di creare il Cagliari. Un Cagliari rilanciato dall’arrivo in panchina di Leonardo Semplici, sotto la guida del quale i rossoblù hanno conquistato sette punti nelle ultime tre giornate: vittorie a Crotone e in casa contro il Bologna e pareggio a Marassi contro la Sampdoria. Un Cagliari che ha un organico nettamente superiore alla zona salvezza in cui si trova invischiato e del quale fanno parte anche alcuni rivali storici della Juventus: da Diego Godin, avversario in quattro sfide di Champions League con la maglia dell’Atletico e nei due Derby d’Italia con l’Inter dello scorso campionato, a Radja Nainggolan, che della rivalità con la Juventus ha fatto un tratto distintivo. Un Nainggolan per giunta caricato dal gran gol nel recupero con cui ha firmato il pareggio a Genova, così come il gol della vittoria sul Bologna ha caricato l’ex Daniele Rugani. Un ex ancora di proprietà della Juventus e che si è lasciato bene con compagni e società, ma al quale giustamente non dispiacerebbe certo farsi rimpiangere.
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