Atti di bullismo continui nei confronti di un ragazzo di soli 1b3 anni. A compierli un gruppo di ragazzi, suoi coetanei, oltre a un 14enne e un 15enne, tutti residenti a Trento. Per il 15enne è scattata la misura restrittiva della libertà personale eseguita dalla Squadra Mobile di Trento, coordinata dalla Procura per i minorenni: le accuse sono di tentata rapina e lesioni. Gli altri tre invece non imputabili perché minori di 14 anni.
Per il 15enne è scattata la misura restrittiva della libertà personale
Secondo quanto ricostruito dalle indagini il gruppo avrebbe compiuto una serie di vessazioni e soprusi nei confronti della vittima, un ragazzino di 13 anni, sfociate anche in un tentativo di rapina che si è verificato alla fine di gennaio. Sarebbe stato il 15enne, dopo il tentativo di rapina di gennaio, all’inizio del mese di marzo, a incontrare per caso la vittima e a minacciarlo nuovamente in modo grave, al punto da rendere necessario l’intervento di una voltante per scongiurare un’eventuale aggressione. Il tredicenne, che è stato accompagnato dal padre in Questura, ha raccontato di essere uscito da scuola per tornare a casa ma durante il tragitto è stato fermato dal gruppetto di bulli, che l’hanno costretto, con minacce, strattoni e spintoni, a seguirlo in un luogo appartato lungo Corso III Novembre, nella zona centrale della città.
L’intervento di una passante che ha allontanato i bulli
Una volta giunti all’altezza di una rampa di accesso ad un garage in via Asilo Pedrotti, il gruppo ha accerchiato il tredicenne e ha iniziato a picchiarlo, rovistando poi nello zaino alla ricerca di soldi. Non trovandone hanno i bulli hanno deciso di prendere lo smartphone della vittima, intimandogli di portare del denaro per riaverlo indietro. Una passante ha notato la scena e ha sentito la vittima chiedere aiuto, così si è avvicinata ai ragazzi dicendogli di lasciare il tredicenne e di restituirgli il telefono. Il gruppo di bulli ha così lasciato il telefono dandosi alla fuga. Ricevuta la denuncia da parte del padre del tredicenne e le dichiarazioni della testimone, gli investigatori della Squadra Mobile hanno visionato i video delle telecamere installate in zona riuscendo a trovare delle immagini utili per poter fare dei riconoscimenti verificando in modo puntuale quanto dichiarato da vittima e passante.
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