GP Bahrain di F1 2021 in streaming live e diretta tv invece di Rojadirecta
Il Gran Premio del Bahrain di Formula 1 sul circuito di Sakhir in diretta tv sui canali digitali della piattaforma
piattaforma pay-per-view di Sky Sport F1 e Sky Sport Uno, oltre che con Sky Q, l’incredibile definizione del 4K HDR.
Video streaming gratis online per gli abbonati con l’app Sky GO (link skygo.sky.it), mentre a pagamento per tutti c’è Now TV (link www.nowtv.it). Rojadirecta è illegale, quindi oscurato in Italia.
Tanto tuonò che piovve, anche se a dire il vero in Bahrain non piove così spesso. Caso mai ci sono tempeste di sabbia, una ha ostacolato i test delle scorse settimane e un’altra potrebbe arrivare oggi su Sakhir, rendendo la corsa – il GP inaugurale della stagione – del tutto imprevedibile.
Sta di fatto – tornando ai tuoni – che Max Verstappen, annunciato come pilota più in forma del momento, s’è preso la pole. Era nell’aria, l’olandese è stato il più veloce in ogni sessione di prova, in qualifica s’è confermato il più veloce. Se non avesse al suo fianco sulla griglia un pilota del calibro di Lewis Hamilton, lo si dovrebbe candidare d’ufficio alla prima vittoria. Invece non sarà una passeggiata, benché la sua Red Bull sembri più in palla della Mercedes. La pole di ieri è stata la sua quarta in carriera. «Di più non potevo fare, il massimo non è stato sufficiente», ha ammesso Hamilton.
Verstappen, intervistato subito dopo la qualifica da David Coulthard, gli ha tirato una torta in faccia (il pilota scozzese compiva 50 anni) a dimostrazione che oltre alle doti tecniche (sue e dell’auto) c’è anche una bella dose di buonumore. «Finora è stato un fine settimana perfetto – ha spiegato – il che non è garanzia che ci si possa ripetere in gara, sinora la mia auto è stata divertente da guidare e tutto ha funzionato alla perfezione in qualifica.
Sono molto contento. Il primo giro nel “Q3” non è stato fantastico e potevo dare di più». L’obiettivo è puntato sulla prima possibile vittoria: «La pista sarà calda, ci vorrà attenzione con le gomme. Le simulazioni sono andate bene, l’importante adesso sono una bella partenza e un bel primo giro. Poi vedremo. Ma al titolo non è proprio il momento di pensare».
La parola passa dunque a Hamilton, che sembra essere un po’ sottotono, pur restando l’uomo da battere. «Congratulazioni a Max, ma per quanto mi riguarda c’è sempre qualcosa che si può fare in più, ma io credo di aver sfruttato al meglio il potenziale della vettura. I ragazzi in fabbrica hanno fatto un lavoro straordinario, nel settore aerodinamico sono stati fatti miglioramenti. Per come sono andati i test non ci si poteva aspettare di più».
Chi esce un po’ deluso da questa prima qualifica – ma è un pilota di sicuro valore e anche un combattente – è Sergio Perez, giunto quest’anno alla corte della Red Bull. Ieri non è riuscito a tenere il passo del compagno di squadra, al punto di finire fuori dalla “Q3” (scatterà undicesimo): «Devo congratularmi con Max per la pole e con tutta la squadra per l’ottimo lavoro svolto – dice il messicano – . Io certamente non pensavo di qualificarmi così indietro e l’undicesima posizione non è l’ideale al via di una gara come questa. Sono riuscito a migliorare nel corso della varie sessioni, ma non a sufficienza. Ho anche usato molti dei dati di Max, ma non è bastato. Comunque vediamo che cosa riuscirò a ottenere oggi».
Il motore è quello rivisto e corretto della Honda, lo stesso della Red Bull. L’auto è quella dello scorso anno adeguatamente migliorata (operazione obbligata per tutte le squadre), il retrotreno è quello della casa madre, ma di un anno prima, per andare sul sicuro. Un mix riuscito che ha portato l’AlphaTauri – italianissima filiale italiana della Red Bull – ad avere un rendimento sorprendente. Pierre Gasly, il francese che ha vinto a Monza, è quinto.
E c’è da credere che sarà in condizione di sostenere una buona gara. A stupire è stato però Yuki Tsunoda, giapponese debuttante (che aveva già dimostrato le sue doti in Formula 2) che s’è rivelato veloce e concentrato sia nelle libere sia ieri. Poi, certo, nel momento chiave della qualifica ha pagato la scarsa esperienza e non è riuscito a portare la sua monoposto nel “Q3” (quel che invece ha fatto Gasly). Ma certo il giovane nipponico ha destato un’impressione più che positiva.
«Sono un po’ dispiaciuto dell’esito finale della qualifica – dice Tusnoda – avevo mostrato di avere un buon passo ed ero abbastanza ottimista, credevo di poter passare il taglio. Invece nel giro decisivo mi sono ritrovato senza aderenza. Mi spiace di non poter partire un po’ più avanti di così, ma sono certo di potere tenere un buon ritmo di gara. Per questo dico: aspettiamo e vedremo che cosa succederà. Ora voglio concentrarmi sull’analisi di tutti i dati, fa parte di un processo di apprendimento che ho appena cominciato. Considerando che ero alla prima qualifica della mia vita in Formula 1, posso dire che il bilancio di giornata è accettabile».
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