Nella puntata di “Che ci faccio qui“, in onda lunedì 5 aprile alle 23.15 su Rai 3, dopo sette anni dal loro primo incontro, Iannacone ritroverà un visionario che, avendo fatto della strada la sua personale galleria d’arte, ha continuato a esporre anche in tempo di Covid. Ogni giorno, stimolando lo sguardo distratto dei passanti, l’artista si confonderà tra loro fino a renderli parte dell’opera stessa, anticipando artisti contemporanei come Banksy.
CHI È FAUSTO DELLE CHAIE?
La sua carriera comincia come pittore figurativo utilizzando la tecnica del collage, ma la sua arte esploderà a partire dalla redazione del suo Manifesto Infrazionista (1986) in cui l’infra-azione è un’azione-collocazione-donazione di una o più opere, mostrate a terra da parte dell’artista, nei luoghi dell’arte, (…) è il grido d’allarme artistico del malessere storico; dell’accecamento del semplice e dell’umile. L’Infrazione nasce dalla privazione della realtà visiva d’agire-pensare-fare. (…) È la goccia che trabocca e vuole vivere con l’acqua”. Da questo pensiero controcorrente si evolvono le sue capacità come artista, artista di strada, artista di Roma, vera espressione di un sentire rivoluzionario della Capitale.
L’International Council of Museums definisce i musei come “un’istituzione permanente, senza scopo di lucro, al servizio della società e del suo sviluppo. Sono aperti al pubblico e compiono ricerche che riguardano le testimonianze materiali e immateriali dell’umanità e del suo ambiente; le acquisiscono, le conservano, le comunicano e, soprattutto, le espongono a fini di studio, educazione e diletto”. Esattamente ciò che Fausto delle Chiaie ha realizzato creando il suo museo all’aria aperta. “Il museo è vostro, io sono il curatore”, il pubblico diventa custode e testimone dell’opera che si rende visibile inaspettatamente al passante distratto di piazza Augusto Imperatore.
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