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Come e dove vedere Juventus – Milan in Streaming Gratis
Non c’è posto per Aleksander Ceferin nella testa di Andrea Pirio e – assicura il tecnico-in quelle dei giocatori bianconeri. Controbattere alle sanzioni della I Jefa e far valere il diritto a giocare la prossima Cliampions League sarà eventualmente compito della Juventus società. Allenatore e giocatori pensano Solo a conquistarlo, quel diritto, a cominciare da stasera contro E Milani «Gli sviluppi della vicenda Super Lega non influiranno. Il nostro obiettivo è guadagnarci la qualificazione sul campo. Abbiamo solo questo intesta».
Dal guadagnarsi sul campo il diritto a giocare la Champions peraltro dipende in larga parte il fatto che un’eventuale esclusione decisa dall’Uefa siano un problema di Pirlo, che senza qualificazione sarebbe quasi certamente esonerato e potrebbe esserlo anche con una qualificazione risicata. Neanche per questo, però, cè posto oggi nella testa di Pirlo: «Non è il momento per i bilanci e per programmare. Dobbiamo pensare alle partite che restano in campionato e alla finale di Coppa Italia». Al presente. Come fa Zinedine Zidane, uno dei principali candidati a sostituirlo assieme a Massimiliano Allegri, che ieri ha lasciato la porta aperta a un addio al Real Madrid (dove potrebbe rimpiazzarlo proprio Allegri): «Al momento sono l’allenatore del Real. Vedremo cosa succederà, di certo renderò la cosa facile al club, perché il club mi ha dato tutto».
Un addio al Real di Zidane, candidato anche alla panchina della Francia, non significherebbe però automaticamente che prenderebbe il posto di Pirio. I In posto che il tecnico bianconero può ancora tenersi stretto, conquistandone come si diceva uno nella prossima Champions. Posti che sembravano entrambi sul punto di svanire domenica scorsa a Udine, finché Cristiano Ronaldo non ha ribaltato il risultato e anche l’atmosfera bianconera, euforica nell’abbraccio collettivo dopo il 2-1: «In quell’abbraccio c’era l’unione di tutto il gruppo, perché si veliera vincere la partita e siamo tutti concentrati e coesi per raggiungere l’obiettivo. E’ stato importante anche che sia stato (“ristiano il simbolo di questa rincorsa, perché dopo le critiche delle ultime settimane ha risposto sul campo. Quell’abbraccio ha dato grande entusiasmo, anche negli spogliatoi: ci ha dato lo slancio per un finale di stagione da protagonisti».
Slancio da confermare stasera, in quello che in ottica qualificazione Champions assomiglia tanto a uno spareggio: «Sarà tuia partita aperta, perché alle due squadre piace attaccare e pressare alto. E credo che sarà bella. A San Siro lo fu nonostante le assenze per il Covid che colpirono all’ultimo noi e il Milan. La affrontammo bene e con grande motivazione^ come del resto abbiamo fatto sempre nelle grandi partite. E’ nelle altre che abbiamo avuto problemi. Ma per questa sono fiducioso, ho visto la squadra sul pezzo». Di certo lo sono Ronaldo e Ibrahimovic: «Ronaldo è capocannoniere, Ibra sta facendo anche lui tanti gol. Che dominino alla loro età non credo sia un problema per il calcio italiano. Di certo non lo è per le squadre in cui giocano perché sono valori aggiunti».
Il valore di CR7, Pirlo potrà finalmente aggiungerlo a una squadra al completo, con tanto di imbarazzo della scelta in difesa: «Due centrali però sono diffidati e ne terrò conto». Sono Bonucci e De Ligt ed è più probabile che sia il primo a riposare, lasciando a battagliare con Ibra l’olandese e Chiellini, più a proprio agio nel corpo a corpo. Alle loro spalle Szczesny, che non arriva in un gran momento all’incrocio con Donnarumrna, in scadenza e suo possibile erede. Incrocio da cui Pirlo sta alla larga: «Szczesny è sereno e giocherà, capita a tutti di sbagliare. Quanto al futuro di Dannarti ruma è un problema del Milan. Io gli faccio i complimenti, è uno dei cinque migliori portieri al mondo e un grande professionista». Cosa che, rivela Pirlo, non era ma è diventato McKennie, titolare probabile mentre Rabiot lo sarà di sicuro: « McKennie ha chance di partire dall’inizio, sta bene ed è dimagrito: cosa che gli abbiamo messo in testa da tempo perché deve essere un professionista al 100 per 100. E’ molto migliorato da questa estate. Rabiot giocherà, a l Jdine ha dato l’esempio dell’atteggiamento che deve avere chi entra». E che dovrà avere tutta la Juve.
Stefano Pioli ha rifiutato spesso la parola «svolta» nel corso di questa stagione. Adesso è lui a invocarla prima del momento decisivo del campionato, la partita di questa sera a Torino con la Juventus, la sfida che dirà se il Milan riuscirà a contenere il crollo degli ultimi mesi dentro i confini della zona Champions League, oppure dovrà dire addio anche a una conclusione tra le prime quattro della classifica: «Può essere la partita della svolta. È una gara determinante per il nostro momento e il lavoro che abbiamo fatto. Abbiamo la possibilità di dimostrare di essere diventati una squadra matura e attenta. Dobbiamo giocare con lo stesso spirito del playoff di Europa League con il Rio Ave. Quella sera volevamo ottenere l’obiettivo a tutti i costi. Questa è la partita più affascinante, stimolante e importante. L’abbiamo vincerà avrà grandissime possibilità di andare in Champions League, ma non finirà con questa sfida. Da qui alla fine abbiamo due scontri diretti: questo e quello contro l’Atalanta. Possiamo essere padroni del nostro destino. Vincere sarebbe un risultato eccezionale, servirà uno sforzo eccellente. Le difficoltà ci saranno, ma non dobbiamo pensare agli errori ma a come sistemare le cose a essere nella partita per 95 minuti». Il tecnico rossonero ha in mente di sorprendere la difesa della Juventus con una manovra offensiva più imprevedibile del solito. L’allenatore emiliano sta pensando di lanciare dal primo minuto Brahim Diaz, che essendo un fantasista può offrire più soluzioni creative rispetto a Rebic e Leao: «Non è importante giocare con tanti attaccanti per essere offensivi, ma dipende con quanti elementi ci spingiamo in avanti. L’importante sarà avere più giocatori possibile che possano mettere in difficoltà la difesa della Juventus, senza dare punti di riferimento».
FUTURO SENZA CERTEZZA Pioli chiede alla squadra di non dipendere troppo da Ibrahimovic: «Zlatan è fondamentale. Madobbiamo essere una squadra e serviranno tutti. Abbiamo dimostrato di essere una squadra forte, dobbiamo crederci. Vogliamo sfatare il tabù dell’Allianz Stadium, faremo di tutto per provarci. Vogliamo fare la miglior prestazione possibile, abbiamo le qualità per fare bene». L’altro nome sotto i riflettori è quello di Don-narumma: «Nessuno pensa agli obiettivi personali o ad altro, ma solo agli obiettivi del Milan. Non ho dubbi sulla professionalità della mia squadra. Del futuro non c’è certezza, siamo concentrati sulla gara con la Juventus. Ho parlato con Gigio, come con tutti gli altri giocatori. Ma solo della partita con i bianconeri».
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