Antonella Clerici si confessa prima di Natale: ”Vittorio sarà il mio uomo per sempre”

Antonella Clerici è come il panettone (o il pandoro): dolce, morbida e con l’aria della festa. E piace a tutti. Ma non è solo piatti e ricette. A parte la tavola, che racconta a È sempre mezzogiorno!, è la conduttrice che ha fatto capire a tutti che nella vita c’è sempre una seconda possibilità. Per l’amore, ma anche per i sogni nel cassetto. The Voice Senior ne è la prova: cantanti che hanno avuto poca fortuna o che hanno scelto la famiglia, artisti della porta accanto, talenti incompresi, insospettabili, si giocano la loro seconda chance. E Antonella li prende per mano, sapendo che ciascuno di noi merita un giorno indimenticabile.

Domanda. Quante seconde possibilità ha avuto nella vita? Risposta. «Tante. Sono come l’araba fenice, sono una maestra di seconde possibilità. Quando facevo la conduttrice sportiva fui esclusa dalla squadra di Dribbling per i Mondiali ’90, ma poi Enrico Mentana mi richiamò, altrimenti avrei smesso e sarei tornata a studiare per diventare magistrato. Anni dopo, quando litigai con la Rai perché non volevo più fare Unomattina, andai a Mediaset per sei mesi e condussi un programma a mezzogiorno.

Dopo quell’esperienza sembrava tutto finito, invece tornai in Rai a fare La prova del cuoco. Ma lì, quando rimasi incinta, mi fecero fuori. Per fortuna condussi Sanremo e le mie quotazioni risalirono. Anche recentemente, dopo Portobello, sono finita “in quarantena”, ma poi il direttore di Raiuno, Stefano Coletta, mi ha sbrinato e sono tornata con È sempre mezzogiorno! e The Voice Senior. Era destino, credo nel karma. Se qualcuno mi mette da parte sono stimolata a dare il meglio. Però preferisco lavorare in serenità: rendo di più quando ho una squadra che si fida e mi supporta, non che mi sopporta».

D. Anche in amore ha avuto seconde possibilità. R. «Ho avuto due mariti e poi Eddy, il papà di mia figlia. Sono una che ha sempre ricominciato, ma con Vittorio (Garrone, ndr) è la volta buona. Se dovesse finire con lui starei da sola: voglio invecchiare con lui, se Dio vorrà». D. L’ha convinta a sposarlo? R. «Non ancora, ma non me lo ha neanche chiesto con tutti i crismi (ride, ndr). Per ora fa battute, in futuro si vedrà. Ma stiamo talmente bene che abbiamo paura di rompere l’equilibrio».

D. Lei e la De Filippi sognavate di fare il magistrato. R. «Veniamo dalla stessa area geografica, io da Legnano e lei da Pavia, dalla stessa mentalità… forse anche per lei l’idea di fare tv non era vista come un lavoro. Diciamo che avevamo un “piano B”. E poi ho un senso della giustizia fortissimo, sono battagliera. Quando vedo qualcosa che non va, mi indigno. Anzi, devo stare attenta a non scrivere d’impulso sui social: con l’età ho imparato a contare fino a dieci».

D. Qual è la sua ricetta per vivere bene? R. «Intanto mi reputo fortunata perché mi sono fatta da sola e sono riuscita a realizzare quello che volevo, ho avuto una bella carriera. Poi ho una figlia, che era un altro mio sogno, e ho l’amore. Non bisogna mai arrendersi: se hai dei sogni, ci devi lavorare. Ho tanti motivi per sorridere e poi di natura non so cosa sia la depressione. Sono del Sagittario: non ci facciamo menate, anche se siamo un po’ malinconici. Anche Maelle mi dicono gli insegnanti che è sempre allegra, ha questo “buongiorno” squillante, è gentile, mai arrogante, si prodiga per gli altri e non dice mai che è mia figlia, per non avere vantaggi. Ha 12 anni e mezzo, è brava a scuola – su questo sono severa – e non ama le interrogazioni perché non le piace parlare in pubblico. Non ha idoli come non li avevo io, e le piace tanto la musica, passione che ha preso da suo papà».

D. Mamma, sorella, sogno proibito… gli italiani la vedono in diverse forme: qual è quella che le piace di più? R. «Quando ero più giovane magari il sogno proibito, ma adesso mi fa ridere: preferisco essere vista come un’amica. Mi piace quando mi dicono: “Mi tieni compagnia, sei di famiglia”». D. Non è elegante chiederglielo, ma è in forma smagliante: che cosa ha fatto? R. «Faccio passeggiate, tapis roulant ma non in maniera costante, prendo vitamine e integratori. Consiglio a tutti, però, dopo i 50 anni, di avere due chili in più piuttosto che tre in meno. Se non sei magro di natura rischi di sembrare più vecchio. Meglio avere un bel viso morbido. Come dico spesso, fra la faccia e il c… e il sedere, scelgo sempre la faccia».

D. E qual è la ricetta per sorridere a Natale? R. «Il Natale per me è diventato malinconico da quando è mancata mia mamma. Per chi ha perso i propri cari questo è il periodo peggiore, perché è la festa della famiglia e le mancanze si sentono ancora di più. Ho ripreso a festeggiare quando è arrivata Maelle, mi ha dato un motivo per farlo. Sono una cultrice delle luci, le mie si vedono dall’autostrada, Vittorio dice che a dicembre gli faccio pagare bollette stellari (ride, ndr). Ho anche una renna e un Babbo Natale illuminati e metto le luci anche sugli alberi del giardino, sembra la casa di Babbo Natale. Mia figlia ci ha creduto fino a qualche anno fa, poi mi ha confessato: “Io sono come te, ci voglio credere perché mi hai insegnato che esiste”». D. Come sarà il suo Natale? R. «Il 24 andiamo da mia suocera con i parenti e i figli di Vittorio, a Natale stiamo con la mia famiglia, mia sorella, mio papà, la compagna di papà, e Maelle».

D. Vittorio sembra il Principe azzurro: litigate mai? R. «Sì, perché siamo due fumantini. Ma dura poco, perché siamo simili e lo sappiamo». D. C’è un amico che le è stato accanto negli ultimi 15 anni ed è Oliver, il suo labrador, che purtroppo non c’è più. Chi pensa che glielo avesse mandato? R. «Mia mamma, sicuramente. È stato il mio cane del cuore. Adesso ne abbiamo tre, ma nessuno è mio: c’è Simba, il labrador di Maelle, Cargo che è di Vittorio e il bassotto dei suoi figli. Oliver ha vissuto con me da quando avevo 40 anni. C’era a Sanremo, è stato il mio primo figlio e ha vissuto il periodo più importante della mia vita. Ho rivisto il film Io & Marley, che parla dell’amore di una famiglia per il proprio cane, e ho pianto».

D. C’è un detto che recita più o meno così: “Se i giovani sapessero, se i vecchi potessero…”. R. «Sono due mondi diversi: a me fa più tenerezza chi ha già vissuto la sua vita. All’inizio della mia carriera andavo a trovare gli anziani e ascoltavo i loro racconti. Ma i giovani pensano di non averne bisogno, vogliono azzannare la vita, è un ciclo come nel Re Leone. Anche se, poi, le conclusioni saranno le stesse».

D. Ha aperto un varco alla cucina in tv. Chi è secondo lei lo chef più sexy? Le faccio due nomi: Cracco e Cannavacciuolo. R. «Io sono più da Cannavacciuolo: è uno con cui ti faresti due risate. E chi ti fa ridere è sexy. E poi ti dà l’idea di mangiare tanto e volentieri, mentre Cracco è più bello, ha più charme, ma mi sembra più misurato. Davide Oldani secondo me è il più moderno, all’avanguardia, più artista, Massimo Bottura è più internazionale. I top chef sono in generale goderecci, simpatici». D. Che cosa lega lei, Carlo Conti e Fabrizio Frizzi? R. «L’amicizia. Abbiamo alcune affinità elettive come l’umiltà nel fare il nostro lavoro: siamo arrivati in alto con onestà, senza spingere, chiedendo permesso ».

D. E di che cosa parla al telefono con Paolo Bonolis? R. «Ultimamente abbiamo parlato dell’Inter, per quell’idea di azionariato popolare lanciata da Carlo Cottarelli. Paolo è un uomo dal cinismo apparente, ma con un cuore d’oro». D. Con chi ce l’aveva quando ha detto che da lei non si litiga e il pubblico può stare tranquillo? Parlava dei talk show? R. «Detesto i programmi in cui si alza la voce, dove ci sono tutte queste discussioni su qualsiasi argomento… preferisco una tv pacata, tranquilla, ragionata. Quella urlata non è da me». D. Si dice che quando condusse Sanremo un cantante abbia rifiutato di partecipare dicendo che lei “sa troppo di sugo”: è vero? R. «Sì. E fece male, perché quel Festival andò molto bene. E poi so di sugo, ma la cucina è un pretesto per fare cultura: lo aveva capito bene Luigi Veronelli (il grandissimo giornalista e scrittore che portò vino e gastronomia in tv, ndr). Chi ha paura del sugo vuol dire che mangia male».

D. Andrebbe a Sanremo con Amadeus? R. «Lui è bravissimo, ha dimostrato di saper fare molto bene: nel 2020 mi invitò in un momento per me difficile e gliene sarò sempre grata. In futuro, prima di chiudere la carriera, mi piacerebbe fare un altro Sanremo, il terzo. Ma non ho nessuna pretesa, ho fatto già tutto». D. Prima ha detto che “tra la faccia e il c… ho scelto la faccia”: in quali persone le due cose coincidono? R. «Non amo molto le persone “linfatiche”, quelle che tolgono il grasso dal prosciutto, che sono sempre in palestra. Io sono più passionale». D. Ma poi, alla fine, citando un suo tormentone della Prova del cuoco, il coccodrillo come fa? R. «Non lo sa ancora nessuno (ride, ndr). Io lancio tormentoni e gaffe».

D. Ma le sue gaffe sono studiate come lo erano, secondo alcuni, quelle di Mike Bongiorno? R. «Le mie, purtroppo, sono spontanee: mi vengono quando sono stanca. Nella vita sono più brava, ma ho il problema che non ricordo le facce e non ho riverenza verso nessuno: tratto tutti allo stesso modo e non ho il senso del potere. Insomma, sono molto diretta. Se andassi a pranzo dalla regina mi dovrei preparare bene».


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