Chi è Pietro Costanzia di Costigliole, il ragazzo ferito a Torino dal nobile col machete

Pietro Costanzia di Costigliole, nato nel 2001 a Milano, è noto come “Il Santo”, appartenente ad una prestigiosa e storica famiglia di Saluzzo (Cuneo). È il figlio del conte Carlo jr, nipote di Carlo Costanzia, ex ufficiale di collegamento del Comitato di Liberazione Nazionale. Ha un fratellastro, Carlo, frutto dell’unione tra suo padre e l’attrice Mar Flores. Carlo è noto per il suo ruolo nella serie Netflix Toy Boy. Pietro ha trascorso una parte della sua vita a Barcellona, dove ha acquisito una formazione in marketing.

Recentemente, Pietro Costanzia di Costigliole è stato accusato di tentato omicidio nei confronti di un ventiquattrenne di Torino, aggredito nel marzo scorso con un machete a Mirafiori Nord, Torino. La vittima è attualmente ricoverata in condizioni critiche dopo un’amputazione alla gamba. Nonostante Costanzia respinga ogni accusa, le affermazioni della fidanzata della vittima sembrano avallare le accuse.

Costanzia ha una serie di condanne per rapina in Spagna e attualmente è sottoposto ad un mandato di arresto internazionale.

Gli investigatori hanno ricostruito l’attacco, basandosi sulle dichiarazioni della giovane fidanzata della vittima. Stando a quanto riferito, la coppia stava tornando a casa in monopattino quando furono aggrediti da Costanzia, che viaggiava su uno scooter pilotato da un altro individuo, attualmente latitante. Successivamente, Costanzia avrebbe colpito la vittima con il machete, provocando gravi ferite.

Il motivo dell’assalto è ancora da determinare. Inizialmente, si pensava potesse trattarsi di una rappresaglia alimentata dalla gelosia, dato che la vittima aveva presuntamente inviato messaggi a sfondo sessuale alla fidanzata di Costanzia. Tuttavia, la versione degli eventi non è ancora stata definitivamente accertata e, secondo la polizia, potrebbe esserci un coinvolgimento legato al mondo della droga.

Le forze di polizia hanno individuato e arrestato Pietro Costanzia di Costigliole in un hotel, dove aveva fatto check-in sotto un’altra identità. All’arrivo degli agenti, inizialmente aveva chiesto se era ricercato per fatti legati alla Spagna, per poi dichiarare di essere all’oscuro riguardo l’assalto e di non possedere né uno scooter né un machete.