Ammazzato a 17 anni e abbandonato per strada, indignazione di familiari e conoscenti: “Una vita non può essere così svalutata”

Per lui doveva essere una serata normale, ma non è più tornato. La vita umana non può valere così poco”. Sono parole intrise di dolore e rabbia quelle condivise da parenti e amici del giovane di 17 anni, brutalmente ucciso nella notte tra sabato e domenica a Campi Bisenzio, nella città metropolitana di Firenze. Il ragazzo, che aveva trascorso la serata in discoteca, è stato accoltellato a morte durante una lite, circondato da un gruppo di giovani e colpito con almeno cinque fendenti. Agonizzante, è stato poi lasciato in strada.

Appello ai testimoni: “Aiutateci a trovare giustizia”

La dinamica dell’aggressione, secondo i familiari, non può non aver lasciato tracce o testimoni. Per questo motivo, è stato lanciato un appello pubblico: chiunque abbia visto o sappia qualcosa è invitato a presentarsi alle autorità per aiutare a identificare l’assassino e i suoi complici.

Secondo quanto raccontato dalla madre del giovane, il ragazzo si era spostato in treno da Certaldo, dove viveva con la famiglia, per raggiungere Campi Bisenzio e visitare per la prima volta la discoteca. “Era la prima volta che andava in quel locale. Non aveva problemi con nessuno,” ha dichiarato la donna in un’intervista a Repubblica.

Le indagini: telecamere e testimonianze

Al momento, gli investigatori stanno analizzando i filmati delle telecamere di sicurezza della zona e del locale. Sebbene alcune testimonianze siano già arrivate ai carabinieri, nessuno sembra aver assistito direttamente all’aggressione mortale. Secondo quanto raccolto, un gruppo di giovani, armati di bastoni e spranghe, sarebbe stato coinvolto nella lite.

“Non è possibile che in un centro abitato come Campi Bisenzio nessuno abbia visto nulla,” ha detto la madre della vittima. “Chi sa qualcosa si faccia avanti. E chiunque stia nascondendo un figlio responsabile di questa tragedia, lo accompagni dai carabinieri. Le indagini faranno emergere la verità, ma abbiamo bisogno di giustizia. Perché oggi è successo a mio figlio, domani potrebbe succedere a un altro.”

Un ragazzo conosciuto e benvoluto

La tragedia ha sconvolto la comunità locale, dove il giovane era ben conosciuto. Con un passato da calciatore nelle squadre giovanili della zona, il 17enne era descritto come un ragazzo tranquillo e di compagnia. “Non dava fastidio a nessuno, cercava sempre di evitare gli scontri,” ha raccontato un suo ex allenatore.

“Aveva talento ed era una persona perbene. È tremendo pensare che oggi la vita umana sembri non valere più nulla,” ha aggiunto un altro conoscente.

Una comunità sotto shock

La violenza e la brutalità di questa aggressione hanno lasciato un segno indelebile su chi conosceva il giovane e sull’intera comunità di Campi Bisenzio. Le autorità continuano a lavorare senza sosta per identificare i responsabili e fare luce su quanto accaduto, mentre familiari e amici chiedono giustizia per una vita spezzata troppo presto.


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