Come si sono salvati i due assistenti del volo caduto in Corea del Sud

Domenica 28 dicembre, un tragico incidente ha sconvolto l’aeroporto di Muan, in Corea del Sud. Un volo della Jeju Air, con a bordo 181 persone tra passeggeri ed equipaggio, è uscito di pista durante l’atterraggio, schiantandosi contro un muro prima di prendere fuoco. Il bilancio è devastante: solo due persone sono sopravvissute.

Tra i superstiti c’è Lee Mo, un assistente di volo di 33 anni, attualmente ricoverato presso l’ospedale universitario Ewha di Seoul. Secondo i medici che lo hanno assistito, le sue prime parole al risveglio sono state: “Cosa è successo? Perché sono qui?”. A quanto riportato dal Daily Mail, Lee ha raccontato di indossare la cintura di sicurezza al momento dell’incidente, ma ha ammesso di non ricordare nulla di quanto accaduto dopo l’impatto.

Lee, che era responsabile del servizio passeggeri nella parte posteriore dell’aereo, ha riportato gravi ferite alla testa e una frattura alla spalla sinistra. Inizialmente trasferito in un ospedale a Mokpo, circa 300 chilometri a sud di Seoul, è stato successivamente trasferito nella capitale per ricevere cure più avanzate. Secondo il direttore del Seoul National University Hospital, Joo Woong, Lee potrebbe rischiare la paralisi permanente.

L’altro superstite è una hostess di 25 anni, identificata solo con il cognome Koo, ricoverata presso l’Asan Medical Center nella parte orientale di Seoul. Secondo un funzionario dell’ospedale, la giovane sta ricevendo cure per lacerazioni del cuoio capelluto, fratture alla caviglia e problemi all’addome.


La coda dell’aereo: l’unica parte intatta

Entrambi i sopravvissuti si trovavano nella parte posteriore dell’aereo, l’unica sezione che ha mantenuto una minima integrità strutturale. “Solo la coda ha mantenuto una forma riconoscibile. Il resto del velivolo è praticamente irriconoscibile,” ha spiegato Lee Jung-hyun, capo dei vigili del fuoco di Muan, al New York Times. Un funzionario delle operazioni di soccorso ha confermato che questa circostanza è stata cruciale per la sopravvivenza dei due assistenti di volo.

L’incidente rappresenta il disastro aereo più grave per una compagnia sudcoreana dal 1997, quando un volo della Korean Air si schiantò a Guam, causando oltre 200 vittime. Secondo il Ministero dei Trasporti sudcoreano, sono state finora identificate 141 vittime su 179, lasciando molti familiari in attesa di risposte dalle autorità competenti.

Mentre le indagini continuano per accertare le cause dell’incidente, il dolore e la rabbia dei parenti delle vittime si fanno sempre più intensi. La comunità internazionale segue con attenzione lo sviluppo di questa tragica vicenda.


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