Vittima di un pedofilo: il caso di Shawn Hornbeck, salvato dopo cinque anni di prigionia

Il 12 gennaio 2007, la polizia di Saint Louis ha scoperto due ragazzi scomparsi, Ben Ownby e Shawn Hornbeck, nel Missouri. Il loro rapitore, Michael John Devlin, è stato arrestato e condannato per abusi e rapimento.

Nel tranquillo sobborgo di Kirkwood, nel Missouri, una squadra di polizia bussò alla porta di un appartamento modesto. Gli agenti cercavano Michael John Devlin, 41 anni, gestore di una pizzeria. La loro indagine era iniziata pochi giorni prima, dopo il rapimento di Ben Ownby, 13 anni, avvenuto vicino alla fermata dello scuolabus a Beaufort. Un testimone aveva notato un furgone sospetto nei pressi del luogo del sequestro e il veicolo era stato ricondotto a Devlin.

Quando la polizia entrò nell’abitazione, trovò Ben, visibilmente scosso, ma vivo. Tuttavia, un secondo ragazzo attirò immediatamente l’attenzione degli agenti: era Shawn Hornbeck, scomparso cinque anni prima a soli 11 anni. Quella scoperta fu un evento straordinario, poiché le probabilità di ritrovare una persona viva dopo così tanto tempo sono estremamente basse.

Il rapimento di Shawn Hornbeck

L’incubo di Shawn ebbe inizio nell’ottobre 2002. Mentre percorreva una strada di campagna vicino a Richwoods con la sua bicicletta, incrociò Devlin. L’uomo, allora 36enne, lo fermò puntandogli contro una pistola e lo costrinse a salire sul suo furgone. Lo portò nella sua casa e lo violentò. Non soddisfatto, Devlin lo riportò nel furgone e si diresse verso una zona isolata della contea di Washington, apparentemente intenzionato a ucciderlo.

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Shawn, nel disperato tentativo di salvarsi, supplicò: “Non uccidermi, farò qualsiasi cosa se mi lasci vivere.” Quelle parole convinsero Devlin a risparmiarlo. L’uomo decise di tenerlo con sé, vedendolo come una possibile compagnia per la sua solitaria esistenza.

Una prigionia lunga cinque anni

Da quel momento, Shawn visse con Devlin, conducendo una vita apparentemente normale. Frequentava la scuola locale, andava in bicicletta e faceva skate. Tuttavia, dietro questa facciata si nascondeva una realtà drammatica. Il ragazzo subiva abusi quotidiani ed era costantemente minacciato. Devlin lo manipolava psicologicamente, facendogli credere che fuggire fosse inutile e pericoloso per la sua famiglia.

Secondo gli psicologi che hanno analizzato il caso, Shawn sviluppò un meccanismo di sopravvivenza noto come sindrome di adattamento traumatico. Questo gli permise di tollerare le atrocità subite e di convincersi che restare con Devlin fosse l’unica opzione possibile.

Il rapimento di Ben Ownby

Nel gennaio 2007, cinque anni dopo il sequestro di Shawn, Devlin decise di rapire un altro ragazzo. La sua vittima fu Ben Ownby, un adolescente di 13 anni. Il rapimento avvenne nei pressi di una fermata dello scuolabus a Beaufort. Fortunatamente, un testimone vide un furgone bianco allontanarsi e fornì una descrizione dettagliata del veicolo.

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Questa informazione si rivelò cruciale per gli investigatori, che identificarono il furgone come appartenente a Devlin. Quattro giorni dopo il rapimento, gli agenti si presentarono alla porta del suo appartamento a Kirkwood e salvarono entrambi i ragazzi.

Dopo il suo arresto, Michael John Devlin cercò inizialmente di minimizzare le accuse. Tuttavia, la quantità di prove a suo carico, inclusi i filmati che documentavano gli abusi, rese impossibile negare la sua colpevolezza. Durante il processo, confessò i crimini commessi e fu condannato a 71 ergastoli consecutivi, una pena che equivale a oltre 1.800 anni di carcere.

Nel 2011, mentre scontava la sua pena al Crossroads Correctional Centre, Devlin fu aggredito da un altro detenuto, Troy L. Fenton, che lo pugnalò più volte con un rompighiaccio. Sebbene gravemente ferito, Devlin sopravvisse.

Il ritorno alla vita normale fu particolarmente complicato per Shawn Hornbeck. Dopo cinque anni di prigionia, il giovane dovette affrontare un lungo percorso di riabilitazione psicologica. Il trauma vissuto lo aveva profondamente segnato, ma il supporto della sua famiglia fu fondamentale per aiutarlo a reintegrarsi.

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I suoi genitori, che durante la sua scomparsa avevano fondato un’organizzazione per sostenere le famiglie di bambini scomparsi, continuarono ad aiutarlo anche dopo il suo ritorno. Con il passare degli anni, Shawn è riuscito a costruirsi una vita lontano dai riflettori, cercando di lasciarsi alle spalle il dolore del passato.

Oggi, Shawn Hornbeck ha 30 anni. Per ricordare la sua straordinaria storia di sopravvivenza, ha scelto di tatuarsi un simbolo che rappresenta la resilienza e la forza che lo hanno aiutato a superare quei momenti difficili.

Un caso che ha fatto storia

La vicenda di Shawn Hornbeck e Ben Ownby rimane uno dei casi più straordinari di rapimento e salvataggio nella storia degli Stati Uniti. La scoperta di entrambi i ragazzi nel gennaio 2007 ha rappresentato una rara combinazione di fortuna, tenacia investigativa e coraggio individuale.

Anche se il trauma subito da Shawn non potrà mai essere completamente cancellato, la sua storia continua a ispirare coloro che affrontano situazioni simili, dimostrando che la speranza può sopravvivere anche nelle circostanze più oscure.


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