Non possono esserci dubbi ambasciatore a Cuba o almeno, il sulle origini nobili. Sua madre era la marchesa LLOYD DARIO, ultima discendente della celebre famiglia veneziana, mentre suo padre era il conte GUILLERMO DE BLANCK Y MENOCAL (1882-1978, il blasone nel riquadro), conte è l’uomo che ha sposato sua madre e che ha riconosciuto Patrizia e suo fratello DARIO (1945-2013) come suoi figli. In realtà il padre naturale potrebbe essere Asvero Gravelli. Ma anche in quel caso Patrizia sarebbe nobile. Il gerarca fascista fu infatti insignito dal re del titolo di principe.
A vederla nella Casa del Gf vip, tra parolacce, doppi sensi e intemperanze, la contessa Patrizia de Blanck ha 75 anni sembra tutto meno che nobile.
E invece non ci sono dubbi: lo è. Nonostante quanto rivelato a Domenica live. In Tv è tornata fuori una vecchia storia: Patrizia non avrebbe diritto al titolo di contessa perché non sarebbe figlia del conte Guillermo de Blanck Menocal, marito della madre, la marchesa Lloyd Dario. Il vero padre sarebbe Asvero Gravelli, un gerarca fascista del quale la bellissima e intraprendente signora Dario fu l’amante.
Con una conseguenza clamorosa in quanto Asvero, secondo le insinuazioni dei giornali dell’epoca, sarebbe stato il figlio segreto di Benito Mussolini. Il duce poteva quindi essere il nonno di Patrizia e di suo fratello.
In realtà potremmo dire: molto rumore per nulla. Addirittura quindici anni fa, quando per la prima volta le venne contestato il titolo nobiliare, fu la stessa Patrizia a fare luce sulla vicenda. «Sì, in effetti io e mio fratello siamo nati dalla relazione di nostra madre con Asvero Gravelli», raccontò Patrizia in un’intervista- memoriale su Oggi.
«Il loro amore finì male e la mamma impedì a Gravelli di vederci, crescendoci come se fossimo orfani di padre».
Quando Patrizia aveva sei anni, dopo un periodo doloroso trascorso in collegio, la madre la riprese in casa, presentandole un elegante signore.
«Questo è tuo padre», le disse. Era il conte Guillermo de Blanck Menocal, ambasciatore a Cuba, plenipotenziario presso il governo italiano e per gli Affari economici in Europa, nobile anche per ramo materno, in quanto la madre era la baronessa Ana Menocal, sorella del generale Mario Garcia Menocal, terzo presidente di Cuba.
«Sposando mia madre», ha ricordato la de Blanck, «il conte riconobbe me e mio fratello Dario come figli suoi: un gesto d’amore ben più importante dell’adozione, rendendoci, a pieno diritto, eredi del titolo nobiliare ».
Questa è la verità di Patrizia, confermata dal fratello, pittore scomparso tre anni fa, e ribadita nella autobiografia della contessa A letto col diavolo, del 2008.
Con documenti, foto del blasone e una confessione inquietante: «Mia madre non mi ha mai detto chiaramente che Gravelli fosse mio padre e, quindi sulla mia nascita persiste qualche dubbio.
È possibile che mentre era la compagna* di Gravelli incontrasse già de Blanck: la fedeltà non è una virtù di famiglia. Tuttavia, se anche fossi figlia del gerarca, resterei nobile.
Egli fu insignito dal re Vittorio Emanuele III del titolo di principe di Vera Cruz de Rota di Siviglia per meriti patriottici. Se non fossi contessa, sarei principessa. E il ricordo della giovinezza trascorsa a Montecarlo nella villa dove i miei genitori ricevevano personaggi come Pablo Picasso, Andrés Segovia e Winston Churchill, mi fa sentire una regina.
Chi mi accusa di essere una ladra di blasoni è mosso dall’invidia per essere fuori da quel mondo di grande bellezza di cui sono una delle ultime esponenti»
Patrizia De Blanck: il patrimonio
Di famiglia nobile sia da parte materna che da parte paterna, Patrizia De Blanck non ha mai avuto problemi economici.
Nonostante tutto, le vicende inerenti al suo patrimonio portano alla luce una storia incredibile. La contessa ha raccontato nella sua biografia un episodio in particolare che l’ha profondamente turbata: suo padre ebbe una divergenza di opinioni con Fidel Castro, e tutto ciò lo portò a vedere il suo patrimonio andare in fumo.
Per Patrizia, questo evento si è trasformato nella perdita di 3 milioni di dollari e di tutte le sue proprietà presenti a Cuba.
La De Blanck non ha subito un vero tracollo, solo perché in quegli anni è convolata a nozze con un ricco barone inglese. Negli anni 2000, però, anche la sua famiglia ha vissuto il periodo di recessione economica. “Io ho vissuto, con la mia famiglia, abituata ad avere sei persone di servizio. Ora abbiamo una sola persona di servizio in due e quattro cani. E principalmente si occupa di loro“, ha confessato durante un’intervista rilasciata al settimanale Top.
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