Per quanto riguarda la lettera inviata all’Unione europea per evitare la procedura d’infrazione, e i due miliardi che deve trovare il nostro governo, Matteo Salvini ha spiegato al Corriere:
Per il 2019, se è vero come è vero che lo Stato spende di meno ed incassa di più, possiamo utilizzare quella cifra per abbattere il debito, e va bene. Ma basta gabbie sugli anni futuri, basta con lo strozzare la crescita possibile. Il problema è che non esiste un taglio delle tasse serio che possa richiedere meno di dieci miliardi. Ma poi, i liberali non vogliono il taglio delle tasse? Con il taglio delle tasse si rianima l’economia e i soldi ritornano.
Le tasse dunque, secondo il leader della Lega, verranno tagliate “a lavoratori e famiglie a prescindere dal parere di qualche burocrate”, anche perché, ha continuato il ministro dell’Interno, “la vera recessione è quella demografica, il blocco delle nascite è un dramma”.
Infine Salvini ha lanciato una nuova accusa ai suoi oppositori, come Alessandro Di Battista, definito “un chiacchierone che va a spasso mentre noi siamo sul pezzo”. Dopo aver elencato tutti gli appuntamenti di luglio, il ministro dell’Interno chiarisce ancora una volta che per lui è proprio questo il punto: “noi lavoriamo, gli altri… Vabbè”.
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