Stando alle dichiarazioni di alcuni “clienti” intercettati all’uscita dall’appartamento, gli inquirenti hanno acclarato la condizione di sfruttamento della prostituta. All’uscita dalla casa dell’ennesimo “cliente”, che ha confermato la prestazione sessuale appena ricevuta per trenta euro, i finanzieri del Nucleo di Polizia Economico Finanziaria della Guardia di Finanza e gli agenti della Squadra Mobile della Questura, sono entrati nell’abitazione e hanno trovato due donne cinesi, l’una nella stanza da letto matrimoniale e l’altra al piano superiore. I militari e gli agenti di polizia hanno anche sequestrato 246 preservativi nascosti sotto il battiscopa, agendine e block notes con il dettaglio delle prestazioni, dei pagamenti dei clienti e dei loro recapiti telefonici.
A casa del goriziano, invece, sono stati trovati 10.300 euro in banconote di pezzatura varia, 585 preservativi della stessa marca di quelli trovati in Via Maniacco e la chiave della porta d’ingresso dell’appartamento “incriminato”.
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