Leggiamo insieme cos’ha dichiarato il sindaco di Viterbo Giovanni Arena.
Sindaco Arena, dopo due anni e mezzo da sindaco, tornasse indietro lo rifarebbe?
“Sì, lo rifarei. E’ un lavoro anche entusiasmante. A volte però i cittadini non sanno quello che un sindaco deve affrontare lungo tutto il giorno”.
Com’è la giornata del sindaco di Viterbo?
“Inizia la mattina presto. A me piace camminare. Esco alle 8 e vengo in comune a piedi. Tre chilometri ogni mattina. E’ anche un modo per conoscere meglio la città. Lungo la strada incontro diverse persone e spesso prendo un caffè con loro. Mi parlano dei loro problemi e insieme cerchiamo di trovare una soluzione. Camminare per la città è una scelta e un modo per stare a contatto con la realtà e le persone che la caratterizzano. Un modo per incontrarle al di fuori degli uffici e delle occasioni istituzionali. Appena arrivo in comune la prima cosa che faccio è la posta, con la segreteria che fa una prima lettura. Poi ci sono le riunioni di giunta e i problemi che si creano ogni giorno. Nel pomeriggio ci sono anche le riunioni con i dirigenti e i sopralluoghi da fare sulle emergenze, come ultimamente lo è stata il traffico”.
Il 2020, causa Covid, è stato un anno difficilissimo e terribile. C’è un aspetto positivo che ricorda?
“L’aspetto positivo di quest’ultimo anno sono state le riunioni on line. Questo ha agevolato velocità e risposte. Ultimamente ho fatto diversi incontri con le realtà economiche viterbesi on line. Si è inoltre razionalizzato il lavoro e si sono messi a frutto tempi ed efficienza. Poi è stato un anno difficilissimo, con tante persone che hanno perso il lavoro, tante aziende che hanno chiuso. E dobbiamo mettere l’economia locale nelle condizioni di poter ripartire”.
Quali sono i settori su cui puntare?
“Principalmente edilizia, agricoltura, attività artigianali, turismo. Poi spero di terminare l’iter per il piano delle periferie che ci permetterà di utilizzare 16 milioni di euro che a loro volta produrranno0 nuovi posti di lavoro. Non possiamo perdere nessuna occasione per far ripartire l’economia”.
Viterbo – Centro storico
Secondo lei come è cambiata Viterbo durante l’anno della pandemia?
“Viterbo è cambiata nel nostro modo di essere. Stiamo stravolgendo le nostre abitudine. A partire dalla semplice stretta di mano al sorriso nascosto dalla mascherina. Ci viene a mancare il calore e il rapporto umano. Siamo frenati nella nostra spontaneità. Le persone tendono a stare le une lontane dalle altre. E la cosa che mi addolora di più è quello che devono subire i bambini che per loro indole sono portati al contatto fisico”.
Oltre all’emergenza Covid, quali sono state le maggiori criticità del 2020?
“Il Covid stesso ha bloccato per un paio di mesi i lavori pubblici. Ma abbiamo anche delle responsabilità, per vari motivi. Interni e burocratici. E questo ci ha fatto arrivare in ritardo sulla manutenzione del verde. Per questo motivo, per l’anno prossimo abbiamo investito al massimo sulla ma nutrizione del verde pubblico, su quella delle strade e sulla raccolta differenziata. Questi sono i tre cardini del 2021. Nel 2020, senza accampare giustificazioni, potevamo fare molto di più. E si è visto anche con le varie situazioni di degrado evidenziate dal vostro giornale e che una città bella come Viterbo non merita”.
Per il centro storico costa intendete fare nel 2021?
“Per il centro storico dovremo sicuramente intervenire su quelle cose che si trascinano da decenni. Però ci saranno delle difficoltà. Pensiamo alle facciate. Molte sono di privati. E il privato se non ha disponibilità economiche, puoi fargli l’ordinanza, puoi obbligarlo, ma rischia di essere difficile raggiungere il risultato. Ci sono anche eredi che stanno dall’altra parte del mondo. Interverremo comunque sulla sistemazione in accordo con le compagnie che offrono servizi per dare una nuova immagine di Viterbo”.
In che modo?
“Una cosa che vorrei fare è ad esempio la sistemazione di piazza del comune. Perché con l’apertura della torre e il nuovo museo, vorrei rifare tutta la piazza e poi proseguire con un lavoro di ripulitura e abbellimento, isolando la piazza dalle macchine. Cosa che faremo anche per altre piazze del centro. L’idea è quella di dare la sensazione che più si va verso il centro e più si deve fare a meno delle macchine. L’obiettivo è fare del centro storico il salotto buono della città con iniziative culturali. Insomma, una città più pulita e più vivibile. Nel 2021 partiranno anche tre pulmini nel centro storico”.
Viterbo – Gli uffici della Talete in viale Romiti
Con la società idrica Talete, invece, come va a finire?
“L’assemblea dei sindaci è stata convocata per il 30 dicembre. In vista di allora sto facendo tutta una serie di approfondimenti e l’altro giorno ho presentato anche ulteriori quesiti”.
A chi li ha posti i quesiti?
“Al direttore dell’Ato, l’ingegnere Giancarlo Daniele”.
Che cosa gli ha chiesto?
“Ho chiesto se il voto favorevole all’aumento delle tariffe da parte dei sindaci è un obbligo di legge. Oppure no. Vorrei che qualcuno mi dicesse, firmando la propria dichiarazione, quello che si deve fare e quello che non si può fare. Sempre secondo la legge”.
E se non c’è un obbligo di legge?
“Se non votando le tariffe si mette a rischio la tenuta di Talete, allora la cosa va considerata. Ma devo avere prima uno schema ben preciso della situazione. Mi auguro che ci sia un dibattito tra tutti i sindaci perché dobbiamo pensare alle nostre comunità. Poi va detto anche che il piano di rilancio di Talete è stato fatto puntando sui finanziamenti Arera che ancora non sono arrivati. Ho chiesto anche se, in assenza di questi finanziamenti, era pronto un piano B? Oppure se i soldi non arrivano carichiamo tutto in bolletta in maniera esagerata?”
E la risposta quale è stata?
“Qualche cosa sta arrivando, qualche cosa sta per arrivare e qualcosa dirò anche io all’assemblea dei sindaci del 30 dicembre”.
Cosa ha fatto per le feste?
“Spero di potermi rilassare. Ho anche un paio di libri da leggere. La sera della vigilia e di Natale sono stato con mia moglie e i miei figli. E l’ultimo dell’anno sarà più o meno la stessa cosa. Sarà comunque un’occasione per riflettere e ascoltare di più i propri figli e la propria moglie”.
Un augurio di fine e nuovo anno per i viterbesi?
“Il mio augurio è quello di poter al più presto uscire da questa situazione. Una situazione da combattere, con regole che devono essere rispettate da tutti. Una battaglia che ci deve vedere uniti fino in fondo. Infine, godersi le feste e stare accanto alle proprie famiglie. Utilizziamo questa situazione per ascoltare le persone”.
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