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Esser cinici e fare punti. Il diktat di mister Di Francesco è chiaro, per provare a ritrovare l’autostima perduta. In un momento nel quale il raffronto rispetto la scorsa stagione è sconfortante: dopo 15 giornate il Cagliari marciava al quarto posto in classifica con 29 punti al pari della Roma ed ora si ritrova con 15 punti in meno, cominciando l’anno in una situazione non preventivata. Ecco che anche la gara con il Benevento diventa atipica. Sbirciando la graduatoria attuale, infatti, si nota che la squadra di Pippo Inzaghi sopravanza i rossoblù di 4 punti, mentre sulla carta, valutate le potenzialità tecniche, ci si attendeva un percorso differente. Ma tant’è, le risultanze attuali sono impietose e Di Francesco, ancora saldamente in sella, dovrà soppesare le scelte e ridurre al minimo gli errori che effettivamente sono stati commessi.
L’attesa per l’esordio di Radja Nainggolan è spasmodica. L’augurio societario è quello che il Ninja possa far invertire la rotta, anche se è presumibile che da solo non riesca a far miracoli e sarà necessario intervenire sul mercato di gennaio per apportare modifiche all’organico. Di Francesco ammette: «Non siamo contenti della classifica. Abbiamo cambiato tantissimo e sono altresì convinto che con il lavoro finalmente riusciremo a trovare la giusta quadra. Nainggolan? Ovviamente non ha tutti i 90’ nelle gambe e non so ancora se utilizzarlo subito o in corso d’opera. Un’idea ce l’ho, ma non la dico per non dare alcun vantaggio ai nostri avversari.
Spero soltanto che la sua voglia di vincere, il suo carisma all’interno dello spogliatoio, aiutino la squadra». Di fronte un Benevento che anche nell’ultimo turno con il Milan ha ben figurato, al netto del fatto di essersi ritrovato in superiorità numerica e non aver sfruttato il vantaggio. «Più che il possesso palla ricercano le verticalizzazioni. È una delle squadre rivelazione. Hanno saputo rimediare a situazioni complicate anche contro formazioni che vanno per la maggiore.
Sicuramente un avversario da prendere con le molle, noi però dobbiamo pensare a centrare la vittoria». Non è scontato il modulo. Di Francesco, dopo le ultime esperienze, potrebbe ripiegare sul 4-3-1-2, uno schema col trequartista solitario (Joao Pedro) che sarebbe di supporto a due punte come Pavoletti e Simeone, le quali ben si adattano a giocare assieme per caratteristiche tecniche. E lo stesso mister non smentisce: «Un’idea, neppure tanto malvagia e da tenere in considerazione». Solo un precedente in terra sarda nella storia fra i rossoblù ed il Benevento: il 25 ottobre del 2017 Cagliari che si impose per 2-1 con un gol di Pavoletti sui titoli di coda del confronto.
L’unica pecca della serata, quella contro il Milan, segnata dalla generosità del Benevento e dalle parate di Donnarumma, con contrappunto l’ennesima gagliarda prestazione dei giallorossi, era, a parere di Pippo Inzaghi, l’infortunio occorso a Gaetano Letizia. Basterebbe questo per dimensionare l’importanza del contributo garantito alla Strega dal giocatore napoletano. L’ex Carpi assicura non solo un argine quasi sempre insormontabile ma, con i suoi 3 gol all’attivo quest’anno, costituisce un’arma spesso letale in fase di offesa. Non a caso, il problema al flessore della gamba destra, lo ha accusato proprio sparando una spingardata che per un nonnulla non ha sorpreso il portierone rossonero. La sua sostituzione dovrebbe essere l’unica variazione tra le file del Benevento nel match che inaugura la giornata a Cagliari.
L’erede di Letizia oggi in Sardegna verrà fuori da un ballottaggio tra Maggio e Improta: l’ex del Napoli, però, «è al rientro dopo cinquanta giorni», rileva Inzaghi, per cui appare in pole position il tuttofare Improta, che garantirebbe un maggior dinamismo. Per il resto, formazione invariata. «E’ una gara per noi importantissima questa di Cagliari. Siamo in un ottimo momento, la gara con il Milan ci ha iniettato ulteriore fiducia. Il Cagliari è sotto di noi, dobbiamo cercare di tenerlo lontano». La squadra sarda è una delle vittime preferite di Lapadula: 3 gol e un assist in 5 confronti. Alla Sardegna Arena il Benevento schiera anche due ex, Sau e Ionita, mentre la porta cagliaritana è difesa da Cragno, indimenticato ex giallorosso. «Se dovessi segnare – ha detto Sau -, non esulterei. Lì ho trascorso quattro anni (202 presenze con 49 reti) tra A e B, ma sto preparando questo incontro come tutti gli altri».
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