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L’ultima parola l’ha voluta, Rino Gattuso, prima che scattasse la tregua. Aurelio De Laurentiis, voluta mente, non ha voluto replicare, è ritornato in quel silenzio che non ha mai interrotto, per la verità, se non per confermare la fiducia all’allenatore con un tweet, mercoledì sera. Le risposte vere, il presidente se le aspetta dal campo, a partire da questa sera. Il Napoli ha bisogno dei tre punti, contro il Parma, non ci sono alternative. Diversamente, la questione si comprometterà maledettamente e la tensione continuerà a crescere, prospettando scenari che al momento non sono prevedibili. E’ nervoso, l’allenatore, come dimostrano le dichiarazioni rilasciate nel post Spezia. Sa bene che il risultato di questa sera potrà essere indicativo dell’immediato futuro. Responsabilmente, De Laurentiis ha ascoltato l’analisi del tecnico e non l’ha voluta commentare. Il rapporto tra i due è, ormai, ai minimi termini, ma il club non vuole creare condizioni avverse per non compromettere il rilancio della squadra.
Sarebbe stato difficile, ad inizio stagione, immaginare che Hri-ving Lozano potesse ribaltare le gerarchie interne. Troppe le difficoltà vissute dal nazionale messicano nel suo primo anno napoletano. Ma l’impegno di Gattuso, supportato dal lavoro quotidiano, hanno rimesso l’attaccante al centro del progetto tecnico. L’allenatore sta puntando tutto o quasi sul talento di questo ragazzo che rappresenta la sua scommessa vinta. «Se me lo lasciate, lo recupererò alla causa», disse il tecnico nei giorni del ritiro, a Castel di San-gro, lo scorso agosto. Ed ha avuto ragione. La storia del girone d’andata racconta l’importanza e il ruolo determinante di questo giocatore che continua a sorprendere per la qualità delle sue prestazioni. Non è casuale se, attualmente, è il capocannoniere della squadra, se alle sue prodezze sono legate le vittorie del Napoli. In campionato, ha realizzato 9 reti e confezionato due assist vincenti per i compagni. Ed ha segnato pure in coppa Italia e in Europa League, per 12 gol, complessivi. Insomma, un vero trascinatore, che Gattu-so non finisce mai d’incitare nel corso dei 90 minuti. Quel grido: “Chucky, chucky, recupera, attacca”, riecheggia nel silenzio del Maradona e negli stadi di mezza serie A.
Leader incondizionato Nelle gerarchie di Gattuso, dicevamo, ha fatto un gran balzo in avanti. Dalla poca considerazione della passata stagione, Lozano è divenuto il leader di questo Napoli, ricacciando indietro Lorenzo Insigne, il cui rendimento continua a ad essere discontinuo e Kalidou Kouli-baly (che ieri a Radio Kiss Kiss ha appoggiato il tecnico: «La nostra è una squadra forte e stiamo con Gattuso») la cui involuzione va avanti, ormai, da due anni. La duttilità del nazionale messicano, in ogni modo, lo rende indispensabile. Finora, è stato impiegato in tutti i ruoli dell’attacco, anche se da esterno destro sta dando il meglio di se.
Ha giocato anche da centravanti per le assenze contemporanee di Mertens (in Belgio un’altra settimana per curarsi), Osimhen e Petagna, E sarebbe stato confermato in questa posizione anche oggi pomeriggio se l’ex della Spal non avesse recuperato dal problema al polpaccio che l’ha perseguitato nelle ultime due settimane. Insomma, Lozano è una garanzia e non solo sul piano tecnico, perché anche sotto l’aspetto caratteriale, il ragazzo c’è, è uno dei pochi che non si arrende mai, è sempre nel vivo dell’azione e sulla fascia di sua competenza, va su e giù senza risparmiare energie. La crescita è certificata dal confronto delle statistiche dello scorso anno e di questo campionato. Le presenze attuali, al termine dell’andata, sono 18 e i minuti giocati 1297, a differenza di 12 mesi fa: 14 presenze di cui 6 da titolare, i minuti giocati 683, con 2 reti all’attivo. Stasera, bisognerà rispondere alle tante chiacchiere girate in questi giorni. Vincere potrà essere l’unico modo per riconquistarsi la fiducia dell’ambiente e per far si che la tregua possa continuare senza scossoni.
Uno in campo (Conti), altri due in panchina (Zagaritis e Man): il Parma lentamente prova a cambiare vestito per evitare la retrocessione. A disposizione degli uomini di D’Aversa un girone intero. «Oggi però saremmo in serie B», ha sentenziato il tecnico. Che ha recuperato Osorio, con il dubbio Iacoponi «deciderò all’ultimo». Missione difficile se non impossibile quella di stasera per i crociati, che tra gol fatti e gol subiti sono praticamente i peggiori della A. E a proposito di gol, anche stasera tra i convocati non c’è Inglese. C’è invece la giovane promessa rumena Man (12 milioni più eventuale bonus il costo del suo cartellino: si è allenato un solo giorno con la squadra, troppo poco per partire nell’undici titolare.
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