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Correzione di rotta. Quattordici gol subiti e solo un punto raccolto nelle ultime quattro giornate impongono al Benevento di Filippo Inzaghi di blindare una classifica che rimane comunque sontuosa, tornando pure a sfruttare il fattore campo.

Di là ci sarà però una Sampdoria che nelle prossime cinque partite -dunque sino al derby di ritorno del 3 marzo — dovrà capire cosa fare davvero da grande, visto che l’obiettivo minimo della salvezza dista ormai solo sedici punti e per tenere acceso il motore servirà probabilmente puntare a qualcosa di più importante. Così, per evitare di finire in tempi brevi in acque troppo tranquille, Claudio Ranieri si augura di poter alzare presto l’asticella. I blucerchiati potrebbero scendere in campo per la prima volta con Torregrossa titolare (forse in coppia con Quagliarella, ma il ballottaggio con Keita resta apertissimo), anche se l’allenatore della Samp deve ancora scegliere fra il consueto 4-4-2 (con il ritorno di Jankto titolare a sinistra) oppure il modulo con il trequartista (Verre o Ramirez: pure qui le opzioni non mancano).

Ma sarà una questione soprattutto di testa, ed è anche per esempio sulla voglia di rivalsa di un ex come Caprari (l’altro probabile ex blucerchiato in campo sarà oggi Depaoli come terzino sinistro), che a Genova ha sempre faticato a trovare stabilmente un posto da protagonista. Una dimensione che, invece, l’attaccante ha trovato a Benevento. Non è tutto, visto che già all’andata la squadra di Filippo Inzaghi era riuscita fare il colpaccio (2-3 il finale al Ferraris, con il gol decisivo di Letizia quasi allo scadere). Proprio il ricordo di quella gara fa comprendere a Lapadula e compagni che l’impresa si può ripetere:

«Conosciamo il valore della Samp, ma già una volta siamo riusciti a ribaltare il pronostico – ricorda il tecnico -. Adesso lavoreremo per riuscirci ancora, ma già il girone di andata ha dimostrato che questo Benevento possiede le carte in regola per centrare il suo obiettivo stagionale». A ognuno il suo, appunto: Ranieri, invece, che nel medio termine dovrà poi discutere anche il suo rinnovo di contratto, preferisce fare un passo alla volta: «Voglio solo il bene del club. Non penso certo a questo. Però sia chiaro che sta a noi determinare il nostro futuro» .

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Pippo Inzaghi torna al 4-3-2-1. In difesa, gli mancherà il match winner dell’andata Gaetano Letizia, che regalò la prima gioia del campionato ribaltando proprio la Sampdoria. I liguri, dopo i balbettii iniziali, si sono ripresi e scalando diverse posizioni in classifica. Il Benevento, però, non può consentirsi ulteriori distrazioni, la vittoria gli manca da quattro turni ed i risultati dell’anticipo non sono a suo favore. Sbolognato Maggio al Lecce (esordio con sconfitta per l’ex capitano), c’è il sampdoriano Depaoli sull’out destro; a centrocampo, rientra Schiattarella, gli fa posto Viola, ma c’è pure iL dubbio Hetemaj, acciaccato: se non dovesse farcela, ecco Improta oltre a Ionita. Quindi, Insigne e Caprari dietro Lapadula. Neppure in panchina iL neo acquisto Gaich, che ieri ha fatto il test rapido risultando negativo al Covid.

Trasferta di Benevento ricca di insidie per la Sampdoria di Ranieri che venerdì ha parlato chiaramente di «parte sinistra della classifica» quale obiettivo da raggiungere. Per farlo però i blucerchiati dovranno riscattare la sfida dell’andata quando al Ferraris in vantaggio di due reti si fecero rimontare sino a perdere alla fine 3-2. Ma in questo caso gli uomini di Ranieri, almeno molti, saranno guidati da un fattore particolare: ben tre infatti hanno festeggiato la paternità in settimana e un quarto potrebbe farlo la prossima. Fiocchi rosa principalmente ma anche un fiocco azzurro. Alessia Ekdal, Beatrice Torregrossa e Romeo Candreva direttamente dalle loro culle spingeranno idealmente i propri padri al Vigorito con l’obiettivo magari di vederli festeggiare i lieti eventi dopo un gol. Più difficile che possa accadere, di andare a segno, invece per Bereszynski atteso dal lieto evento per i prossimi giorni. Settimana movimentata dunque con Ekdal che ieri ad esempio non si è allenato proprio per la nascita della figlia e che oggi potrebbe partire dalla panchina. Ma il dubbio principale per il tecnico riguarda le scelte tattiche. Sono due le opzioni a favore di Ranieri: proseguire con il 4-4-2 o riproporre il 4-3-1-2 visto a Parma, peraltro con ottimi risultati.

Il contratto non sembra essere un problema per Claudio Ranieri. Il tecnico romano è legato alla Samp solo fino a giugno e il patron doriano Massimo Ferrero ha fatto capire che per il rinnovo ci sarà ancora da aspettare. «A me onestamente adesso interessa solo il bene della Sampdoria e che si facciano molti punti – dice Ranieri -, non sono mai stato a tirare calci prima, magari quando le cose vanno bene così da costringere la società a far star tranquillo l’allenatore e fargli un contratto di due anni. Figuriamoci se lo faccio adesso alla mia età. Io ora sto pensando solo alla Samp. Voglio fare il meglio con questa squadra. Ad altro non penso».

Domani i blucerchiati sono di scena a Benevento in quello che il tecnico delinea come l’inizio di un ciclo chiave per capire il destino di Fabio Quagliarella e compagni, ora decimi in classifica. «Noi adesso abbiamo cinque partite molto importanti. Prima il Benevento, poi Fiorentina, Lazio, Atalanta e Genoa. Gare che ci diranno da che parte saremo, sulla sinistra o sulla destra. Ho chiesto il massimo impegno da parte dei miei calciatori. A me piace sempre stare dalla parte sinistra della classifica e voglio scalarla. Non mi piace scendere. Voglio giocatori ambiziosi. Calciatori che sanno essere umili e che vogliono sempre più da loro stessi. Che sanno dare il massimo per la squadra. Questo è il mio mantra»: dice Ranieri che domani vivrà la sua prima volta da avversario – nei panni di allenatore – a Benevento. Non un dettaglio da poco per un tecnico di 69 anni con una grande esperienza italiana e internazionale. «Non sapevo fosse la mia prima volta a Benevento. Sarà bello andare nel loro stadio. Ho giocato un’amichevole a Benevento da ragazzo, con la Roma. Avevo 20 anni – sorride il tecnico – mi fa piacere andare ad affrontare una squadra simpatica, che gioca un calcio frizzante. Capitano le prime volte anche a me? Beh, per me sono sempre prime volte. Sono sempre emozioni. Sono felice di fare questo mestiere».

Aspettando il rientro di Gabbiadini, tutta la rosa è a completa disposizione. Le alternative non mancano a cominciare da quel Torregrossa che, dopo il gol all’esordio contro l’Udinese e gli scampoli di partita con Parma e Juventus, ora scalpita per una maglia da titolare. Davanti c’è grande concorrenza, così come negli altri reparti: basti pensare a Jankto, uno dei titolarissimi che nelle ultime due giornate si è dovuto accontentare di pochi minuti. «Molti giocatori sono a disposizione – dice Ranieri – la mia scelta può andare su uno o sull’altro. Sono contento di averli tutti. Torregrossa l’ho visto molto bene in settimana. Comincia a digerire il lavoro, le gambe gli girano meglio». C’è qualcosa da chiedere in più a un Candreva che non riesce ancora a brillare per continuità? «Io ho rivisto la gara con la Juventus. Candreva ha fatto buone cose. Forse non gli sono riusciti i soliti cross.

Magari ha sbagliato quell’appoggio quando si era trovato sulla lunetta avversaria, incespicando e non riuscendo nè a tirare nè a servire Keita o Quagliarella. Logico che quando Candreva crea dei cross la squadra ne beneficia». Una Samp che – dopo la difesa a cinque con la Juventus – potrà forse affidarsi a un modulo un po’ più coraggioso? «La mia Samp è sempre offensiva. Siamo andati a segno con 12 giocatori differenti, abbiamo segnato più dello scorso e abbiamo subito più gol. Dovreste farmi un’altra domanda. Quando vi svegliate a non prendere gol?»: aggiunge Ranieri che non gira troppo attorno ai pregi e difetti difensivi. »Audero sta facendo un ottimo campionato. Dà sicurezza a tutti. Yoshida discontinuo? Mi sembra che quando i giocatori sono arrabbiati rendono di più. Per cui devo farli arrabbiare non facendoli giocare. E dopo vedo che raspano, entrano in campo più determinati».

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Ranieri è alle prese con il dilemma del partner d’attacco da schierare al fianco di Quagliarella. Il favorito per una maglia da titolare è Torregrossa che tuttavia resterà in ballottaggio con Keita Balde fino all’ultimo. Jankto favorito su Damsgaard per agire sull’out mancino, mentre Adrien Silva e Thorsby si giocano una maglia in mezzo al campo. Confermata in blocco la difesa a protezione della porta di Audero. Sempre out Gabbiadini.


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