Programmi Tv oggi 8 Febbraio 2021, Film stasera in Tv su Rai, Mediaset e Sky

Cosa ci propone la programmazione televisiva di lunedì 8 febbraio 2021?

FILM

Su Rai 4 alle 21.19 The Nest Il nido. Samuel è paraplegico e vive nella grande tenuta di famiglia. Al ragazzo è proibito uscire fuori dai confini della proprietà da sua madre Elena, ma l’arrivo della giovane domestica Denise gli farà sorgere tanti dubbi e scardinerà il rigido equilibrio familiare. Su Rai Movie dalle 21.10 Sfida infernale. Arizona, 1881. La sete di giustizia dello sceriffo Wyatt Earp prepara il terreno a una sfida celeberrima nei pressi della città di Tombstone.

Su Italia 1 dalle 21.23 Transporter: Extreme. Frank Martin torna in azione per salvare la vita di un bambino. Su Sky Cinema dalle 21.15 Lei mi parla ancora. Alla morte dell’amata moglie Caterina, Nino racconta la propria vita a Amicangelo, un aspirante romanziere. Tra i due uomini si sviluppa un rapporto sempre più profondo che diventa un’amicizia sincera. Su Sky Cinema 2 dalle 21.15 Certamente, forse. Will, consulente politico e papà poco più che trentenne, vive a Manhattan ed é alle prese con il divorzio, ma viene preso alla sprovvista quando sua figlia Maya comincia a fargli domande sulla sua vita prima del matrimonio. Su Sky Family alle 21 Trolls World Tour. Poppy e Branch scoprono che nel mondo dei troll esistono diverse tribù che si esprimono attraverso sei differenti tipi di musica. Tuttavia, il re vuole distruggere tutti i generi musicali per permettere solo a uno di loro di regnare supremo: il rock. Su Iris dalle 21 Blood Diamond – Diamanti di sangue. Ambientato sullo sfondo del caos della guerra civile che ha sconvolto la Sierra Leone negli anni 90, il film narra la storia di Danny Archer, un ex mercenario dello Zimbabwe, e di Solomon Vandy, pescatore del villaggio di Mende.

TELEFILM

Su Rai Uno alle 21.25 torna Il Commissario Ricciardi. Mentre Ricciardi ed Enrica sembrano finalmente avvicinarsi, la duchessa di Camparino, donna bella quanto chiacchierata in città, viene trovata morta. Tante le piste che conducono all’assassino. Nel frattempo, Livia torna e si stabilisce a Napoli, decisa a conquistare il cuore di Ricciardi. Su Rai Due dalle 21.20 N.C.I.S: un artigliere della Marina viene trovato morto da due senzatetto. Iniziano le indagini, ma sui componenti dell’N.C.I.S. grava una strana ansia. Nel secondo episodio (22.10) Emily, la figlia di Fornell, viene portata d’urgenza in ospedale. Qualcuno ha messo della droga nel suo bicchiere durante una festa al campus universitario. Fornell chiede a Gibbs di trovare il colpevole.

INTRATTENIMENTO

Su Canale 5 dalle 21. 45 Grande Fratello Vip. Alfonso Signorini conduce la quinta edizione del Grande Fratello Vip. Storie di vita e grandi emozioni con gli inquilini vip della celebre casa di Cinecitta’.

ATTUALITA’

Su Rai Tre dalle 21.20 Presa diretta – C’era una volta la sanità pubblica; conduce Riccardo Iacona. Su Rete 4 dalle 21.30 Quarta Repubblica con Nicola Porro.

Su Rai Uno Il Commissario Ricciardi

Le aspettative su “Il commissario Ricciardi” erano altissime e Lino Guanciale aveva gli occhi di tutti puntati addosso. A partire da quelli dei fan del personaggio nato dalla penna di Maurizio de Giovanni. Ma la prova è stata superata a pieni… ascolti.

Lino, è andata bene. Contento? «Il sollievo è stato tanto. È un lavoro su cui abbiamo investito e rischiato molto, speravamo che lo sfora) venisse ripagato e… abbiamo iniziato bene, siamo felici!».
Lei nella Napoli del 1930 fa la sua bellissima figura. La città è vera o è stata ricostruita?

«Da un lato c’è la Napoli di oggi, riadattata e liberata dai segni abbiamo girato nel famoso Gran Caffè Gambrinus, tra i bar più miti-chi d’Italia, dove lo stesso Maurizio de Giovanni ha inventato Ricciardi. I proprietari ci hanno permesso di togliere tutto quello che c’era di moderno di fronte al caffè.

Ma molti esterni della parte vecchia di Napoli sono stati girati in realtà a Taranto, una città magnifica, con un centro storico integro e senza traffico, che si prestava moltissimo all’ambientazione del tempo. C’è anche una parte che è stata ricostruita in studio». Anche i costumi sono bellissimi: sono stati fatti da qualche famo so sarto napoletano?

«Per realizzare le giacche di Ricciardi, che sono state fatte con un’attenzione certosina, Alessandra Torcila, ima grandissima esperta di costumi d’epoca, ha chiesto la consulenza di alcuni glandi maestri della sartoria maschile napoletana». Lei però non recita con un accento napoletano. Come mai?

«In realtà Ricciardi è del Cilento (in provincia di Salerno, ndr). Per la vita che ha fatto (è cresciuto in collegio e ha una famiglia aristocratica) si suppone abbia un modo di paria-re “alieno” rispetto alla città Però ho inserito qua e là qualche “sporcatimi”, come capita a chi vive tanti anni in ima città anche se non ci è nato».

So che de Giovanni (vedi nelle pagine successive) le ha suggerito di recitare pensando di avere sempre il mal di testa. Lo ha fatto? «Certo, è scritto anche nei romanzi Per questo Ricciardi non usa il cappello, soffre davvero di mal di testa cronico. Anche perché su otto persone che incontra, sei sono morte e gli parlano… è il minimo che gli venga l’emicrania!».

Ma ai fantasmi lei ci crede? «No, non ci credo. Ma sono molto curioso, e come tutte le persone razionali sono affascinato dal tema. Domandaisi cosa ci sia dopo la morte significa cliiedersi cosa ci facciamo qui. Sono aperto a ogni possibilità, quindi drizzo le antenne e studio! ».

Su Sky Cinema Uno e Now Tv – Lei mi parla ancora

In “Lei mi parla ancora” Stefania Sandrelli interpreta Caterina, la mamma di Vittorio ed Elisabetta Sgarbi, così come è stata raccontata dal marito Giuseppe (e da uno scrittore che lo ha affiancato) nel libro dallo stesso titolo. «All’inizio ero un po’ perplessa: l’idea di andare sul set con questo virus che gira mi faceva paura.

Ma la voglia di lavorare con Pupi Avati era tanta e mi sono lasciata convincere. Io ho bisogno di fidarmi. E se mi fido mi affido». L’attrice, che recita a fianco di Renato Pozzetto, si dichiara un po’ affaticata dalle restrizioni anti-Covid. «Oddio, non è che voglio andare in discoteca, ma insomma una ballatina ogni tanto mi piacerebbe farla… E poi mi manca mia cugina Monica. Io sono confinata a Roma e lei sta a Viareggio, dove sono nata e ho ancora i parenti.

A Viareggio vivevamo in cinque famiglie nella stessa casa. Quella sì che era “una grande famiglia”, tanto per citare una serie che ho amato». Pupi Avati ha detto che il suo film parla di «quelle compagne di viaggio con le quali hai spartito ogni istante, hai riso e urlato, hai amato e odiato». L’amore non è fatto solo di baci, insomma?
«E no, è fatto pure di botte! E io le ho prese e le ho date. Ma tante…».

Con chi? «Un po’ con tutti i grandi amori della mia vita». E se le dicessero: «Vogliamo fare un film sulla sua storia d’amore con Gino Paoli»? Oppure col suo attuale compagno Giovanni Soldati? Lei lo farebbe? «No, no. Non per timidezza, che io sia timida non posso proprio dirlo. Ma riservata, sì». Lei crede all’amore eterno?

«Ci credo, ma non è che succeda spesso. Io ho avuto molti amori e tutte le volte avrei voluto che continuasse per sempre. Poi purtroppo la vita è complicata, e anche le persone».
Cosa non sopporta, in amore? «A volte mi sdegno per piccole cose, come fanno i gatti. Sa quando all’improvviso ti evitano e non si fanno più accarezzare? Ma quello che davvero non accetto è il tradimento. Vabbè l’ho fatto anch’io, ma sempre in buona fede.

In quel momento ero innamorata». Il libro, e quindi il film, nascono anche dal desiderio di Elisabetta Sgarbi di raccontare l’amore tra i suoi genitori. Dovesse anche lei fare un film sui suoi genitori, quale scena non dovrebbe mancare? «Quella in cui papà Otello mi aspetta in fondo alle scale e io corro giù per abbracciarlo tutte le mattine prima di andare a scuola.

Papà lo ricordo benissimo, anche se l’ho perso a 8 anni. Mi chiamava “la mia donnina”, mi spronava a esplorare il mondo. Ricordo che ci voleva indipendenti, sia me che mio fratello Sergio. Una volta siamo andati in gita a Firenze e ha preso una camera solo per me». E sua mamma Florida, invece, che scena girerebbe? «Quella in cui persino i miei amici fingono di venire a trovare me, ma in realtà vogliono vedere lei. Mia mamma era spiritosissima, se ho un po’ di simpatia l’ho presa da lei. E poi ci vorrebbe anche la scena in cui si stanca di accompagnarmi tutti i giorni sul set e mi dice, con la sua parlata toscana molto buffa, alla Benigni: “0 Stefanina, ma te sei proprio sicura che te vuoi fare fattrice?”. E io, un po’ dispiaciuta: “Sì mamma si, sono sicura ».

Esiste l’anima gemella? La (fantasiosa) risposta la dà una nuova miniserie in arrivo su Prime Video

Che dietro alla nuova miniserie “Soulmates”, in arrivo 1’8 febbraio su Prime Video, ci sia William Bridges, uno degli sceneggiatori di “Black Mirror” e “Stranger Things”, è già un indizio. Anche in questo caso ci si prepara a una sottile e crescente angoscia. L’ambientazione è un futuro prossimo, tra 15 anni circa, con una tecnologia un po’ più sviluppata rispetto a quella dei giorni nostri, per intenderci.

Il legame tra queste sei puntate (che raccontano storie autonome) si chiama “Soni Connex” ed è l’azienda che ha messo a punto un test scientifico che permette di rintracciare il proprio “soulmate”, ovvero l’anima gemella. A fine esame viene rilasciato un identikit con nome e indirizzo, he dietro alla nuova miniserie “Soulmates”, in arrivo 1’8 febbraio su Prime Video, ci sia William Bridges, uno degli sceneggiatori di “Black Mirror” e “Stranger Things”, è già un indizio. Anche in questo caso ci si prepara a una sottile e crescente angoscia. L’ambientazione è un futuro prossimo, tra 15 anni circa, con una tecnologia un po’ più sviluppata rispetto a quella dei giorni nostri, per intenderci.

Il legame tra queste sei puntate (che raccontano storie autonome) si chiama “Soni Connex” ed è l’azienda che ha messo a punto un test scientifico che permette di rintracciare il proprio “soul-mate”, ovvero l’anima gemella. A fine esame viene rilasciato un identikit con nome e indirizzo, in ogni parte del mondo.
E tutto questo non riguarda soltanto i single: l’idea che da qualche parte ci sia una sconosciuta “metà perfetta” non lascia indifferenti nemmeno le coppie più collaudate, fa emergere aspetti del carattere inattesi e fa prendere decisioni impreviste ai protagonisti.


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