Il disturbo ossessivo-compulsivo (DOC) è un disordine psichiatrico caratterizzato da pensieri ossessivi e comportamenti compulsivi, messi in atto per attenuare o neutralizzare le ossessioni. Si tratta di una condizione mentale che colpisce tra il 2 e il 2,5 percento della popolazione, come specificato dalla Scuola di Specializzazione in Psicoterapia Cognitiva APC, e può interessare sia bambini che adulti, benché abbia la massima incidenza tra l’adolescenza e la prima età adulta. In Italia si stima siano colpite circa 800mila persone. Un nuovo studio ha dimostrato che la pandemia di COVID-19 sta peggiorando i sintomi di chi soffre di questa condizione, così come ansia e depressione in bambini e giovani adulti.
Lo studio è stato condotto dai tre scienziati danesi J.B. Nissen, D. Højgaard e P.H. Thomsen del Dipartimento di psichiatria infantile e dell’adolescenza presso l’ospedale universitario di Aarhus. I ricercatori sapevano che situazioni traumatiche e stressanti possono inasprire i sintomi di disordini mentali come il disturbo ossessivo-compulsivo, pertanto durante la primavera, in pieno picco della prima ondata di infezioni da coronavirus SARS-CoV-2 e lockdown, hanno deciso di sottoporre un questionario ad hoc a due gruppi di bambini e giovani che avevano ricevuto una diagnosi di disturbo ossessivo compulsivo. Avevano tutti un’età compresa tra 7 e 21 anni e la diagnosi era stata fatta da psichiatri del Centro per la psichiatria infantile e dell’adolescenza e dell’Associazione Danese OCD (acronimo di obsessive-compulsive disorder). In tutto hanno risposto alle domande 102 partecipanti.
Dall’analisi dei dati, come previsto da Thomsen e colleghi, è emerso che il disturbo ossessivo compulsivo, l’ansia e i sintomi depressivi erano peggiorati in una quota significativa di pazienti. Il 50 percento di giovani e bambini del primo gruppo ha dichiarato che i sintomi del DOC erano peggiorati, così come il 30 percento ha sperimentato un peggioramento di ansia e depressione. Nel secondo gruppo il peggioramento è stato rispettivamente del 73 e del 43 percento, dunque più significativo. Chi aveva iniziato a sperimentare comportamenti compulsivi e pensieri ossessivi da più tempo mostrava il peggioramento più marcato. Le preoccupazioni maggiori rilevate dagli scienziati erano la paura di ammalarsi e che potesse accadere qualcosa ai propri cari. I pensieri negativi erano esacerbati dall’isolamento, dal distanziamento sociale e dalla perdita delle routine quotidiane. Sebbene la paura per lo sporco e i germi possa spingere a un lavaggio compulsivo delle mani in chi soffre di DOC, gli scienziati danesi non hanno trovato correlazioni di questo tipo per la COVID-19, pur essendo l’igiene delle mani una delle misure più pubblicizzate. Alla luce di questi risultati gli scienziati raccomandano di monitorare a fondo i bambini e i giovani più vulnerabili, come quelli che manifestano DOC. I dettagli della ricerca “The immediate effect of COVID-19 pandemic on children and adolescents with obsessive compulsive disorder” sono stati pubblicati sulla rivista scientifica BMC Psychiatry.
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