Luca Ward è uno dei personaggi più amati del mondo dello spettacolo italiano, volto noto di molti film ma anche voce di attori stranieri in pellicole di successo. Ma cosa sappiamo dell’artista?
“I miei genitori erano attori”
Di Luca Ward conosciamo ben poco se non ciò che lo stesso artista ha raccontato di sé stesso ai magazine. L’attore, figlio d’arte, non aveva mai immaginato per sé una vita nel mondo dello spettacolo anche se la carriera per lui è iniziata già in casa.
Non a caso, raccontando il suo passato durante un’intervista per il sito LavocediSophia.it, Luca Ward dichiara: “No, non ha influito perché, anche se i miei genitori erano attori, mio padre non voleva che io e i miei fratelli facessimo il suo mestiere e a me non interessava fare l’attore: era davvero un lavoro difficile quasi più che pilotare un jumbo, quindi chi me lo faceva fare? Eppure, alla fine mi sono trovato costretto a farlo perché, avendo perso mio papà a 13 anni e avendo mia madre che non lavorava più da tanti anni, io e i miei fratelli ci siamo ritrovati all’improvviso nel mondo degli sceneggiati televisivi, del doppiaggio, della radio e una volta entrati non siamo più usciti”.
Luca Ward chi è?
Come abbiamo annunciato all’inizio del nostro articolo, nel corso di questi anni abbiamo avuto modo di vedere Luca Ward mettesi in gioco in versi film di successo, dalla partecipazione a Braccialetti Rossi, alla serie Capri per poi prendere parte anche a Un posto al sole per un breve periodo.
Molti ricordano l’attore anche nella serie di Elisa di Rivombrosa, una serie che per anni ha tenuto con il fiato sospeso i fan e che ha permesso di farsi spazio nel mondo della televisione sia Vittoria Puccini e Alessandro Preziosi.
Comunque sia, sono tanti i successi ottenuti negli anni da Luca Ward il quale è diventato anche un famoso doppiatore e speacker radiofonico, quindi possiamo parlare di un attore dai mille volti e di una voce per tanti altri personaggi e film per il cinema e televisione.
L’amore con Giada Desideri
Nonostante il successo ottenuto negli anni di Carriera, Luca Ward ha sempre cercato di evitare l’attenzione mediatica del gossip. L’attore è diventato padre molto giovane della figlia Guendalina, nata dal matrimonio con Claudia Ragazzi, ma l’amore busserà alla porta di Ward con Giada Desideri.
La coppia in questione si è unita in matrimonio nel 2013 e nel contempo Luca Ward e Giada Desideri sono diventati genitori dei figli Lupo e Luna.
Luca Ward è stato ospite da Silvia Toffanin a Verissimo e ha parlato di molti ricordi di tuo papà, lui aveva appena 13 anni. Successivamente ha parlato della figlia all’una la quale soffre di una grave sindrome chiamata Marfan, la moglie ha dovuto lasciare il suo lavoro per accudire 24 ore su 24 l’amata figlia.
“Quando un figlio nasce con una patologia ti senti responsabile. Per me è stata una mazzata, non riuscivo a metabolizzare questa cosa. Mia moglie invece è stata fortissima. Appena l’ha saputo lei ha immediatamente capito la gravità ed è stata lei a prendere in mano la situazione, è stata lei il capofamiglia”, ha raccontato.
“Ha scelto di lasciare il lavoro per dedicarsi totalmente ai figli e lei aveva studiato tantissimo, è un’attrice fantastica. Non so se avrei avuto il coraggio di fare la stessa scelta. E devo dire che è stata la scelta giusta”, ha detto. La storia di Luca Ward è racchiusa nel libro Il talento di essere nessuno.
“Oggi mancano punti di riferimento e magari un padre, un uomo, che ha percorso una certa parte della sua vita, anche fra mille difficoltà, potrebbe essere d’aiuto, di spunto per qualcuno. Infatti il libro io lo dedico fra l’altro a tutti quelli che credono di non farcela. Non è così”.
Ward ha ottenuto grande successo come attore in tv con “Cento vetrine” e “Elisa di Rivombrosa” e in teatro con musical come “My fair lady”, “Mamma mia!” o “The Full Monthy”. Anche i suoi genitori erano attori, ma dopo la morte prematura del padre Luca ha fatto mille mestieri.
“La sensazione che avevo io da bambino era che il mestiere dei miei genitori non l’avessero proprio azzeccato. Cioè troppo complesso, troppo difficile, troppo in balia delle correnti.
Recitava in cinque lingue mio padre, quindi non era proprio uno non preparato, cantava, ballava, recitava, era molto bravo. Sì c’è stato anche questo: la voglia di rivalsa e di riscattare mio padre”.
La svolta della sua carriera è avvenuta sicuramente con il “Il Gladiatore”.
“Arrivato al Gladiatore io avevo 40 anni, era il Duemila. Avevo doppiato l’indoppiabile, era arrivato ovunque, mi mancavano le donne…! Con Il Gladiatore ho avuto la cosa più bella: l’affetto e il consenso del pubblico. Il pubblico con quel film si è chiesto, per una delle prima volte: noi vediamo Russel Crowe lì sullo schermo, ma chi è questo che parla? Quindi con il Gladiatore sono ritornato a fare la televisione, e a fare anche un po’ di cinema”.
Grazie al duro lavoro e agli insegnamenti dei grandi maestri del doppiaggio, di cui parla nel libro, Luca è diventato il numero 1 dei doppiatori. E del suo mestiere parla sempre con grande entusiasmo.
“Tu quando doppi sei a un master, devi capire come l’ha fatta quella battuta per rifarla bene, no? Devi studiare, studi in continuazione. Devi avere proprio i requisiti, infatti nel nostro mondo, nel mondo del doppiaggio, non c’è il compromesso. Il doppiatore è veramente una scommessa, è una sfida gigantesca”.
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