I Giganti sono un gruppo musicale italiano nato a Milano e attivo negli anni sessanta. Venne fondato nel 1964 da Sergio “Enrico Maria” Papes – alla batteria, Giacomo Di Martino alla chitarra e Sergio Di Martino al basso.
L’embrione dei Giganti prese vita nel 1959 al Santa Tecla di Milano, dove la formazione spesso si esibì accompagnando Ghigo Agosti sostituendo la precedente formazione degli “Arrabbiati” con Gaber.
Nel 1962 accompagnò anche Guidone, dapprima con il nome Gli Amici e poi The Ghenga’s Friends; la prima formazione era costituita da Sergio Enrico Maria Papes (proveniente dal complesso di Clem Sacco) alla batteria, Giacomo detto Mino Di Martino alla chitarra, Giannino Zinzone (proveniente da i Ribelli) al basso, Francesco Checco Marsella alle tastiere, e Benedetto detto Benny Pretolani al sax.
Zinzone fu sostituito dal fratello di Mino, Sergio, e Pretolani lasciò il gruppo; nel 1964 cambiarono il nome in The Ghenga’s Friends, diventando il gruppo ufficiale della casa discografica La Ghenga ed incidendo dischi accompagnando vari cantanti dell’etichetta, tra cui i dimenticati An’Neris e Le Marzianine.
Nello stesso anno decisero di dedicarsi ad una carriera in proprio, ma Marsella restò ad accompagnare Guidone e fu sostituito prima da Paolo Vallone poi dal palermitano Ignazio Garsia; ritornava con il gruppo solo a metà del 1965. In quell’anno sono ancora di scena al Santa Tecla con Ghigo Agosti.
La musica che suonavano è il beat, ma con influssi vari, tipo il gospel e il rock’n’roll: debuttano con la nuova denominazione con il motivo Morirai senza di lei.
Il successo per i Giganti arrivava nel 1966 ad Un disco per l’estate dove giungono terzi con il brano Tema che arrivava primo in classifica per sette settimane.
Cantavano anche al 14º Festival di Napoli i motivi “Na guagliona yè yè”, in abbinamento con Aurelio Fierro & i Sanniti, e Ce vò tiempo, con Peppino Di Capri & i Rockers.
Grande successo di quell’anno era anche Una ragazza in due; l’anno dopo arrivavano terzi a Sanremo con Proposta.
Quell’estate erano al Cantagiro con Io e il presidente, anch’essa giunta al terzo posto, ma censurata dalla RAI a causa del testo ritenuto irrispettoso verso il Presidente della Repubblica.
Al Festival di Sanremo 1968 cantavano in coppia con Massimo Ranieri il brano Da bambino, che non ottieneva il successo dei pezzi precedenti e, pochi mesi dopo, per motivi mai chiariti, forse determinati da un litigio fra Papes e Sergio Di Martino, il gruppo comunicava l’intenzione di sciogliersi, fissando per il 10 settembre 1968 la fine del sodalizio, ed i componenti si davano alla carriera solista.
Enrico Maria Papes incideva alcuni 45 giri per l’etichetta di Natalino Otto, la Telerecord, tra cui la sigla del programma televisivo della tivù dei ragazzi La filibusta.
Nel 1970, a sorpresa, i quattro si ritrovavano, e nell’estate presentano al Cantagiro il brano Voglio essere una scimmia, scritta da Vince Tempera.
L’anno dopo pubblicavano il disco Terra in bocca, un concept album il cui tema verterà sulla mafia e sulla distribuzione dell’acqua gestita dalla mafia stessa. È un ottimo lavoro apprezzato soprattutto dagli amanti del rock progressivo italiano.
L’anno seguente partecipavano a Un disco per l’estate con Sono nel sogno verde di un vegetale, canzone non apprezzata dal pubblico, e così il gruppo tornava nell’ombra.
Dei componenti, l’unico a rimanere nel giro è Mino Di Martino che collaborava con il cantautore Franco Battiato.
Nel 1976 Marsella e Papes ricostituirono il gruppo, con William Fumanelli e Kambiz Kamboli, ma dopo due anni di attività dal vivo anche questa formazione si scioglieva.
Il gruppo si riformava una prima volta nel 1992 con Papes e Sergio Di Martino, mentre l’anno successivo i quattro componenti originali si ritrovavano per un concerto al Teatro Lirico di Milano per ricordare Gianni Sassi: in quest’occasione, coadiuvati da Ellade Bandini alla batteria, Ares Tavolazzi al basso, Vince Tempera alle tastiere e Gigi Rizzi alla chitarra il gruppo proponeva per la prima volta dal vivo l’album Terra in bocca.
Nel 1998 Papes e Marsella provano di nuovo l’avventura. Mancavano i fratelli Di Martino: Sergio scomparirà due anni prima, e Mino questa volta non sarà della partita in questa nuova avventura artistica.
Al loro posto ci furono Kambiz Kaboli al basso e Giò De Luigi al canto vocale con la voce.
Nel 2006, si presentavano con una nuova formazione nella quale rimaneva soltanto Enrico Maria Papes (voce, percussioni) del gruppo originale, affiancato ora dal figlio Alessandro “Ally” Papes (voce e batteria, ex Contropotere), Francesco Romagna (voce, tastiere e chitarra) ed Enrico Santacatterina (voce, chitarre, basso).
Nel 2009 l’album Terra in bocca sarà ristampato, con una bonus track, come allegato ad un volume, edito dalle edizioni Il Margine, che riportava una serie di interviste ai musicisti che hanno lavorato al disco, oltre che agli stessi Giganti, e ricostruì le vicende storiche dell’album.
Nel 2011 i Giganti vincevano il Premio Paolo Borsellino, proprio per Terra in bocca (che festeggia i 40 anni dalla pubblicazione): per l’occasione Mino, Checco ed Enrico rieseguivano dal vivo tutto l’album in una versione acustica..
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