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Come e dove vedere Juventus Sampdoria in Streaming Gratis
Oggi? No, difficile. Come anticipato, è da confermarsi: nelle agende dei dirigenti bianconeri e dei membri dell’entourage di Paulo Dybala non figurano appuntamenti con la controparte. Poi, per carità, i colpi di scena non sono da escludere e ad imbastire un tavolo di trattative ci vorrebbe poco, visto che ormai l’agente Jorge Antun può praticamente ambire alla cittadinanza onoraria (è a Torino dal 24 luglio in attesa di questo fantomatico faccia a faccia definitivo…). Ma non tira tanto aria di summit di giornata.
Di contatti telefonici continui, però, sì. Tira aria eccome. Ce n’è da fare impallidire due adolescenti in amore: attacca prima tu, no tu, mi manchi… Anche se qua le dichiarazioni d’amore reciproco sono affare già ampiamente superato (frasi pubbliche, attestati di stima, acclarata voglia di continuare l’avventura insieme e rassicurazioni in merito alla centralità di Dybala nel progetto juventino). Ciò che manca, semmai, sono le cifre esatte da apporre all’interno d’un contratto bilateralmente condiviso.
Ricordiamo gli attori, innanzitutto, di questa vicenda. Stiamo parlando del rinnovo di un contratto che era stato firmato nel 2017, dopo l’intesa trovata con l’allora amministratore delegato Beppe Marotta . L’anno scorso le trattative sono invece state avviate e… tergiversate dall’erede di Marotta, Fabio Paratici che tuttavia ha ceduto il testimone (essì, pare proprio una staffetta) al nuovo responsabile del mercato bianconero, Federico Cherubini . A dar man forte a Cherubini – oltre al vicepresidente Pavel Nedved – c’è il nuovo amministratore delegato Maurizio Arrivabene .
Lo… sfidante: per Paulo Dybala, all’angolo sinistro, Jorge Antun che gli fa da agente e Carlos Novel , che cura l’immagine e le sponsorizzaizoni del giocatore.
Insomma, ci sta che con così tante parti in causa e così tante variazioni di ruoli o attori in corso d’opera si finisca invischiati in lungaggini e, soprattutto, tatticismi, strategie, giochi delle parti.
Gli assidui contatti di questi giorni sono tuttavia tornati utili per trovare una intesa di massima su una cosa, innanzitutto: la base del contratto di Dybala. Trattasi di 8 milioni di euro annui. Netti. Sarebbe, sarà dell’ingaggio più alto dell’attuale rosa, dopo la partenza di Cristiano Ronaldo ovviamente. Paradossalmente è meno di quanto offrisse Paratici e rifiutasse Dybala, fino al giugno scorso. In questo senso il giocatore ha dato prova di malleabilità, disponibilità, attaccamento alla maglia, fiducia nel progetto. Ricordiamo del resto che andando in scadenza di contratto, tra pochi mesi l’argentino avrebbe la possibilità di accasarsi altrove a parametro zero. In questi casi un bell’ingaggione e magari un bonus di benvenuto (tipo quelli elargiti dal Paris Saint Germain ai suoi nuovi tesserati) non lo toglie nessuno. L’amministratore delegato Arrivabene, però, si è detto (e dimostrato) assolutamente irremovibile: oltre a certe soglie non si va. Stop.
A questo punto la chiave sta tutta nella quantificazione dei bonus legati al rendimento. Alla percentuale cosiddetta variabile: in parte il riferimento è agli obiettivi raggiunti dalla squadra (qualificazione alla Champions League, andamento nella competizione, vittoria dello Scudetto e di altri titoli). Ma per lo più il riferimento è agli obiettivi individuali. Gol e assist. Finora lo scontro era netto, tra le parti. Ma c’è stata una svolta a margine dell’ultimo contatto. La parolina magica è “Bayern”. Quello è il modello che può fungere da anello di congiunzione tra le parti. I due-tre milioni di bonus legati ai gol e agli assist diventerebbero parte fissa, garantiti sino a scadenza, qualora Dybala riuscisse a centrare gli obiettivi per almeno due anni consecutivi. Leon Goretzka e J oshua Kimmich , ad esempio, hanno questo tipo di contratto.
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