L’uomo e la natura sono indissolubilmente legati da sempre. Lo sa bene Alberto Angela, che da ben 25 anni è al timone della trasmissione Passaggio a Nord Ovest su Raiuno. «Venticinque anni di vita per un programma sono tanti», dice il celebre divulgatore scientifico a Gente. «La nostra formula vincente è quella di aver raccontato le sfide dell’uomo nel passato, nel presente e nel futuro.
E grazie alla sensibilità dei miei collaboratori e della redazione abbiamo deciso di festeggiare questo traguardo puntando al futuro, rendendo il nostro studio il più possibile ecosostenibile, perché questa è la svolta epocale che tutti dobbiamo attuare».
Nessuno meglio di Alberto Angela sa che sono le piccole azioni quotidiane quelle che fanno la differenza nella salvaguardia del Pianeta. Di fatto, adottare comportamenti ecosostenibili in ufficio e negli altri ambienti di lavoro è una regola fondamentale per ridurre l’impatto ambientale e per abbattere gli sprechi economici. «La Rai sta facendo studi a proposito», racconta lo scenografo Alessandro Renzo Carletto. «Non esistono ancora direttive o obblighi in merito, anche se qualcosa a livello europeo e governativo si sta muovendo. È una questione di sensibilità individuale.
Quando ho proposto ad Alberto Angela e alla redazione di Passaggio a Nord Ovest di modificare in senso green gli arredi dello studio, che seguo da anni, la mia proposta è stata accolta subito». Nel concreto, che cosa significa per uno studio televisivo diventare un ambiente ecosostenibile? «Per prima cosa, riutilizzare gli arredi che altrimenti vengono buttati. Quando una trasmissione finisce la gran parte delle scenografie, e parlo di centinaia i metri cubi di materiale, vengono affidate ad aziende di smaltimento con un grosso impatto sull’inquinamento.
Noi riutilizziamo quasi tutto». Che cosa avete cambiato? «Abbiamo abolito tutti i materiali di plastica non biodegradabile come le pellicole riflettenti e il plexiglass. Le pareti e le pedane sono in legno o in ferro non lavorato che poi può essere riciclato. Anche le vernici sono ad acqua, quindi non tossiche e a basso impatto ambientale».
Avete introdotto anche il chilometro zero. Ci spieghi… «Sì, di solito le scenografie vengono ordinate nei luoghi più disparati d’Italia anche a centinaia di chilometri di distanza. Passaggio a Nord Ovest si registra in uno studio Rai di Torino e per la nuova struttura abbiamo trovato fornitori piemontesi.
Oltretutto abbiamo anche ridotto le dimensioni degli arredi che sono più facilmente trasportabili senza troppe emissioni di CO2». Un altro aspetto sono le luci. «I proiettori per i fondali sono a Led per un minore impatto energetico ed economico».
L’effetto estetico cambia? «In parte sì, ma è una questione di mentalità e di abitudine. Se si fosse trattato dello studio di The Voice, dove l’effetto luccichio dei materiali in plastica è difficilmente replicabile con altri materiali, l’impatto visivo sarebbe stato più evidente. Applicare criteri estetici a criteri di sostenibilità non è sempre facile. Ma è la sfida creativa di questo momento storico». Per evitare lo spreco, alcuni arredi antichi sono originali e non riprodotti.
«Sì, alcuni oggetti provengono dal nostro magazzino Rai. Altri ci vengono forniti del museo del Polo culturale dei Missionari della Consolata di Torino o da collezionisti, come uno scudo di civiltà primitive africane e due teste etrusche».
Questo spirito ecosostenibile verrà esteso ad altre trasmissioni? «Io seguo anche Il posto giusto su Raitre, settimanale di informazione condotto da Giampiero Marrazzo. Anche lì vengono applicati alcuni criteri di sostenibilità ambientale. Ma è una mentalità che credo si diffonderà sempre di più». Alberto Angela annuncerà questo rinnovamento interno in trasmissione? «Probabilmente sì, la sensibilizzazione riguardo alle tematiche ambientali è uno dei suoi obiettivi».
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