Abbassare il colesterolo: la soluzione migliore con i semi di amaranto

L’amaranto, pur essendo simile ai cereali per le sue qualità nutrizionali, appartiene alla famiglia delle Amarantacee. Dalla pianta dell’amaranto, si possono consumare foglie, radici e semi, questi ultimi molto apprezzati in cucina come i tradizionali cereali. Infatti, i semi di amaranto possono essere abbinati a orzo, farro e avena o trasformati in farina. Inoltre, germogli di amaranto arricchiscono le insalate.

Una peculiarità dell’amaranto è l’assenza di glutine, rendendolo adatto a celiaci e intolleranti al glutine. I semi di amaranto, oltre ai vari impieghi culinari, sono ricchi di nutrienti essenziali per il nostro organismo, come manganese, magnesio, fosforo, ferro e selenio.

Vantaggi dell’amaranto

L’amaranto è abbondante in lisina, un aminoacido fondamentale che favorisce la produzione di anticorpi per difendere l’organismo da agenti patogeni e contrastare l’osteoporosi. La lisina è utile anche per la perdita di peso, poiché aiuta a bruciare i grassi e a combattere ritenzione idrica e cellulite.

L’amaranto ha un basso indice glicemico, il che significa che non provoca picchi glicemici, soprattutto dopo i pasti, contribuendo alla prevenzione del diabete nelle persone predisposte e al rallentamento del metabolismo, che causa l’accumulo di grassi addominali.

I semi di amaranto riducono il colesterolo

I semi di amaranto sono benefici sia per il cervello che per il cuore, grazie alla presenza di fitosteroli. Questi composti sono noti per la loro capacità di ridurre i livelli di colesterolo cattivo e trigliceridi nel sangue, diminuendo così il rischio di ictus e infarto. Inoltre, le fibre e i fitonutrienti presenti in questi semi agiscono positivamente sulla pressione arteriosa, riducendola.


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