Fino ad oggi abbiamo affrontato questo percorso fra i serial killers in modo metodico, approfondendo il più possibile, eseguendo ulteriori ricerche o controlli incrociati, laddove possibile, per presentare al nostro lettore un mondo pulsante, insinuato nelle nostre società, nei nostri incubi. Un mondo del quale si può scegliere di ignorare l’esistenza, o immergercisi totalmente; un percorso lastricato di follie lucide, di deviazioni inaudite, di morte, sangue. Terrore.
Per ogni nostro soggetto raccontato abbiamo raccolto gesta, scritti preesistenti, schede, testimonianze accreditate, pareri medici quando reperibili.
Con Peter Nirsch, invece, brancoleremo nel buio tutti, anche noi e gli appassionati del genere, perché di questo assassino non si sa praticamente nulla, se non quanto condivideremo con voi, adesso.
Nome: Peter Nirsch
Nato: non pervenuto
Morto: 18 settembre 1581
Vittime presunte: oltre 500
Modus Operandi: aggrediva, sequestrava, uccideva con armi da taglio, prevalentemente donne incinte. Atti di cannibalismo sui feti estratti dalle vittime.
Come abbiamo anticipato, di Peter Nirsch, non vi è traccia cui poter risalire prima dei suoi delitti, nulla è dato sapere circa la sua provenienza, chi fosse, come avesse vissuto.
Per poterne tracciare i movimenti fu necessario seguire la scia di sangue, solo ritrovando i copri così come lui li riduceva si poté stabilire dove si fosse spostato e dove avesse vissuto.
Possiamo affermare con certezza che agì in un arco temporale che comprende gli anni tra il 1575 e il 1581, uccidendo oltre 500 persone, fra le quali grande importava acquisivano ai suoi occhi, le donne incinte.
La moglie
L’assassinio della moglie di Peter Nirsch ferma nel tempo alcuni parametri importanti: primo fra tutti, porta inesorabilmente a ritenere il marito stesso l’autore del delitto, in seconda analisi, si può stabilire senza ombra di dubbio alcuno che quel modus operandi, rivolto alla moglie, appartenesse al serial killer che cercavano.
Nel 1580 Peter si trasferisce in Franconia con la giovane moglie. Incinta e prossima al parto del loro figlio. Lei è originaria di Kitzingen nell’Ochsenfurta. Appena stabiliti in Franconia, Peter ucciderà la moglie.
Infierirà sul suo corpo aprendole il ventre. Estrarrà il bambino, suo figlio, sul quale infliggerà una ferita profonda per prelevarne il cuore. Del quale si ciberà.
Ma la moglie non è la prima donna incinta che uccide Peter Nirsch, come quel bambino, figlio suo, non è il primo feto che estrarrà e mangerà.
Nella ricostruzione degli spostamenti di questo assassino cannibale, la strabiliante scia di sangue ricondurrà alla morte di molte altre donne.
Nella zona circostante il Reno, uccide circa 200 persone, delle quali si ciberà in parte. Fra queste compaiono 9 donne incinte alle quali asporterà il bambino dal grembo per poterne mangiare il cuore.
Nel Würtembergerlande si conteranno ulteriori 123 corpi restituiti con le mutilazioni che riconducono a Nirsch.
Ancora: agirà nell‘Ulm e nell’Augsburg e nell’area del fiume Danubio altri corpi ancora e ancora donne incinte sventrate e feti estratti vivi.
I viaggi di Peter lo poteranno in Austria, dove uccise 5 donne incinte, in Boemia dove le vittime divennero 140 comprendenti 8 donne incinte e a Praga.
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