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Carnevale, queste ali del Napoli le piacciono? «Eccome, è davvero un bel vedere in campo. Parliamo di tre giocatori maturi, di grande qualità tecniche. Insigne è al top della maturazione e mi aspetto un grande Europeo da lui. Lozano e Politano oltre a segnare sono molto cresciuti nella fase difensiva. Sono convinto che questi tre farebbero bene pure nel City di Guardiola».
Addirittura?

«Sì. Perché a me piace moltissimo il gioco che esprime il Napoli, molto europeo. Non a caso a inizio stagione lo avevo indicato fra le favorite per lo scudetto con l’Inter. Poi purtroppo il discorso si è interrotto per via di infortuni e covid, ma mi sono parse decisamente ingenerose e dure le critiche a Gattuso, infatti ora ha ripreso il filo del discorso e la squadra esprime un calcio bello ed efficace». Vede il Napoli favorito nella corsa Champions? «Sì. Con tutto il rispetto per il Cagliari e le altre, quando giocano a questi livelli ce n’è per pochi. E poi le polemiche hanno rafforzato il gruppo attorno a Gattuso. Sarà dura non riconfermare Rino se arriverà in Champions…».

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Il grande freddo resiste tra Gattuso ed il presidente De Laurentiis: ci sarà il disgelo in caso di Champions League? La letteratura si divide sull’argomento e ognuno pensa di avere la dritta giusta. Eppure non esiste una sola verità, quella vera verrà fuori dopo il 23 maggio, perchè sotto sotto, sia don Aurelio che Ringhio non hanno chiuso definitivamente i rapporti. Nel frattempo il presidente del club partenopeo prova a cautelarsi, avendo colloqui molto frequenti con Spalletti, mentre Gattuso evita di ascoltare le sirene che arrivano da più parti: Juventus, Fiorentina e addirittura un ritorno al Milan solo le ipotesi ventilate per il suo futuro post Napoli.

L’interessamento fa piacere a Ringhio, non di più, essendo adesso totalmente concentrato sulle ultime 5 partite che potrebbero regalaigli un risultato clamoroso: l’accesso ai gironi di Champions, dopo aver bevuto al calcio amaro del settimo posto, quando l’organico era stato ridotto all’osso per il Covid ed infortuni vari. E poteva andare anche peggio. Sapete il Napoli nel periodo in cui sono mancati Osimhen, Mertens e poi gli altri attaccanti, in quale posizione di classifica si trovava? Abbiamo fatto un calcolo nel periodo che va dal 16 dicembre, quando si infortunò anche Mertens dopo Osimhen, al 27 febbraio, quando Gattuso potè disporre nuovamente degli attaccanti, anche se ancora non al meglio della condizione.

In quel periodo temporale gli azzurri hanno giocato 12 partite in serie A con 5 vittorie, un pareggio e 6 sconfitte (oltre alle eliminazioni dalla Coppa Italia e dall’Europa League per mano dell’Atalanta e del Granada), per un tortale di soli 16 punti ed un nono posto nella classifica parziale. Oggi è tutta un’altra musica ed il Napoli ha imboccato la strada giusta con 8 vittorie, due pareggi ed una sola sconfitta nelle ultime 11 gare. “Sotto con le prossime 5” è il grido di battaglia che rimbomba nello spogliatoio a Castelvoltueno. A cominciare dalla difficile gara contro il Cagliari, domani pomeriggio a Fuorigrotta: i sardi vogliono provare a strappare almeno un pareggio confidando in un successo del Milan sul Benevento.

Gattuso, però, sembra avere le idee chiare dopo l’allenamento di ieri mattina, anche alla luce dei rientri di Ma-nolas e Fabian. Il greco tornerà dopo il turno di squalifica scontato nella sfida contro il Torino, gara nella quale fu inizialmente assente anche lo spagnolo (sostituì Bakayoko a 5’ dalla fine): farà di nuovo coppia con Demme. Tra i pali ancora Meret e oggi si saprà se Ospina potrà essere almeno in panchina, mentre in attacco Osimhen sembrerebbe essere preferito a Mertens, così come Lozano a Politano.

Pronti al decollo con le migliori ali, rendimento alla mano, in giro per l’Europa. Nel Napoli sbocciato in primavera, e in piena corsa per un posto in Champions, un contributo importante lo stanno dando gli esterni offensivi. Tre di livello internazionale come dimostrano i numeri dei 5 maggiori campionati continentali. Lorenzo Insigne, Hirving Lozano e Matteo Politano sommano insieme ben 35 gol, partendo sempre da una posizione di esterno in attacco (nella classifica in basso sono presi in considerazione ali che abbiano giocato in questo ruolo almeno il 70% dei minuti in campo). Solo il Liverpool ha realizzato complessivamente un gol in più grazie ai 20 dell’egiziano Salah e agli 8 rispettivamente del senegalese Mané e del portoghese Diogo Jota.

I tre azzurri di Rino Gattuso hanno segnato di più persino del Manchester City di Guardiola ormai a un passo del titolo in Premier e della finale di Champions. Vale a dire il meglio che si vede attualmente in Europa. Certo, sono differenti i sistemi di gioco, così come lo sviluppo dello stesso. Ma non c’è dubbio che quando la proiezione della squadra porta vicino alla porta i propri esterni, mettendoli in condizione di battere a rete, significa che parliamo di una squadra che sa proporre un calcio moderno, avvolgente. E il Napoli di Gattuso da quando -recuperati gli infortunati – ha potuto riprendere il filo del gioco già visto in autunno (4-1 all’Atalanta e 4-0 alla Roma) esercita un predominio di gioco, che ha messo in difficoltà a tratti anche la corazzata Inter di Antonio Conte. Quella ormai destinata allo scudetto, che proprio al Maradona ha dovuto interrompere il filotto di 11 vittorie consecutive. E per raggiungere certi risultati logicamente diventano fondamentali gli equilibri nelle due fasi.

Che Lorenzo Insigne stia disputando la sua migliore stagione è ormai un dato di fatto. Oggi il capitano è un giocatore maturo e più completo, capace di migliorarsi in fase realizzativa (con 17 gol è a uno dal suo record in campionato e a 3 dai 20 stagionali fissati entrambi nel 2016-17), ma anche di mettere in mostra efficaci diagonali e letture difensive. Aspetti, questi ultimi, in cui i miglioramenti sia di Lozano, sia di Politano sono stati evidenti. Che poi i due si alternino a destra non fa che aumentare la competitività della squadra, con Gattuso che potrà gestire a piacimento i cambi, che se sono di qualità diventano decisivi, specie in questo maggio in cui primi caldi e la stanchezza possono causare cali di rendimento. E se Chucky Lozano è un punto di riferimento essenziale della nazionale messicana, Matteo Politano sogna ancora l’azzurro Italia per l’Europeo. Certo, il c.t. Roberto Mancini ha cresciuto in questi anni un gruppo che ha maturato un livello di gioco più simile a un club. Per cui inserire all’ultimo istante un esterno offensivo che deve entrare nei meccanismi non è semplice. Ma Matteo, che presto diventerà papà, questo sogno continua a coltivarlo e per il Napoli tutto ciò è un’ulteriore garanzia di rendimento elevato.


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