Gigi Proietti, a due mesi dalla sua morte ecco dei dettagli agghiaccianti

Gigi Proietti ci ha lasciato da circa due mesi, ma soltanto adesso sembra essere arrivata la rivelazione piuttosto sconvolgente da parte di un suo caro amico. Queste parole sembra che in qualche modo abbiano lasciato tutti senza parole. Ma cosa è accaduto? A parlare di Gigi Proietti è stato un suo caro amico, il quale a distanza di qualche mese ha deciso di rilasciare una dichiarazione shock.

Gigi Proietti, a distanza di due mesi dalla morte arriva una rivelazione shock

Come tutti sappiamo, negli ultimi tempi Gigi Proietti era stato lontano dalla televisione, ma non per sua volontà. Sembrerebbe che l’attore abbia dovuto fare i conti con un ostacolo al suo lavoro. A rilasciare queste dichiarazioni è stato Vittorio Feltri, il quale in questi ultimi giorni sembra abbia voluto fare luce su una vicenda di cui forse nessuno pare ne fosse a conoscenza. Vittorio Feltri ha dichiarato quanto effettivamente fosse stato grande Gigi e quanto e quanto abbia avuto un certo calibro nel mondo dello spettacolo italiano e non solo. Tuttavia il giornalista sostiene che Proietti avrebbe meritato anche tanto altro.

Vittorio Feltri esalta il suo caro amico Gigi

Vittorio Feltri sostiene che persino la sua morte è diventata una tragicommedia. “PROIETTI È MORTO CON UNO SBERLEFFO, LO SCORSO DUE NOVEMBRE. È MORTO NEL GIORNO DEI MORTI, CHE PER INCISO ERA ANCHE IL SUO COMPLEANNO, A 80 ANNI SPACCATI. UNA USCITA DI SCENA COSÌ PERFETTA DA SEMBRARE SCENEGGIATA DA PROIETTI IN PERSONA. A ROMA, E GIGI ERA UN SIMBOLO DELLA ROMANITÀ, LA TRAGEDIA È TEATRALE, A VOLTE SCONFINA NELLA COMMEDIA”. Queste le parole dichiarate da Vittorio Feltri. Gigi Proietti è stato un grande ed ha regalato tanto al suo pubblico ma mai ha perso la sua umiltà e questo è quanto sottolineato ancora da Vittorio Feltri che pare lo conoscesse molto bene.

Il giornalista e la polemica su Gigi

Feltri non ha potuto non polemizzare sul fatto che in Italia Gigi Proietti non ha avuto il giusto spazio, quello che meritava. “IL CINEMA ITALIANO NON L’HA MAI VALORIZZATO, AL DI LÀ DI QUALCHE RUOLO DI CULTO. EPPURE, L’ANNO SCORSO, L’HO VISTO GIGANTEGGIARE NEI PANNI DI MANGIAFUOCO NEL PINOCCHIO DI MATTEO GARRONE. UNA PARTE DI POCHI MINUTI IN CUI PROIETTI, PERFETTO, CANCELLAVA IL RES PUR ECCELLENTE”. Queste le parole del giornalista. “COSA AVEVA, GIGI, CHE NON ANDAVA BENE PER IL CINEMA ITALIANO? IL SUO PERFEZIONISMO, INVISO AI REGISTI E SOPRATTUTTO AI PRODUTTORI, DICONO IN MOLTI. LA SUA LIBERTÀ, INVISA A UN MONDO, QUELLO CINEMATOGRAFICO, CHE SPESSO SI MUOVE IN GREGGE, E QUESTO LO DICO IO“. Con queste parole Feltri conclude il suo intervento.


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