Marco Carta e Sirio Campedelli si sposano

Aspettano la fine della pandemia. Poi Marco Carta e Sirio Campedelli si sposeranno. Il cantante sardo e il suo compagno, con cui sta da sei anni, sognano di festeggiare il grande giorno tra amici e parenti. «Abbiamo pensato alla Sardegna», svela a Nuovo Tv l’ex vincitore di Amici 2008 e di Sanremo 2009.

Marco, ormai per le nozze potrebbe essere questione di mesi. Chi dei due ha fatto la proposta di matrimonio? «Non c’è stata ancora una vera proposta ufficiale, anche se entrambi sappiamo quello che vogliamo. Non è usuale che due persone dello stesso sesso si sposino in Italia e non lo è neppure’ il modo in cui porteremo avanti questo percorso.

Tutti e due sappiamo che lo vogliamo e così sarà». Come immagini il giorno delle nozze? «Innanzitutto il luogo dovrebbe essere la Sardegna, nonostante Sirio tenesse alle ville venete. Ma sarebbe un peccato non celebrare un matrimonio in spiaggia, davanti all’acqua meravigliosa e cristallina del mio mare mentre tutti gli invitati sono in sintonia con la natura della Sardegna, che è magica».

Tu e Sirio state insieme ormai da sei anni: da che cosa hai capito che è lui la persona giusta? «Semplice: dal fatto che mi sopporta ancora!». È stato difficile per te dichiarare in pubblico di essere gay? «Non è stato difficile perché nella mia vita quotidiana non mi “copro”, nel senso che non ho mai vissuto una vita nascosta. Ho deciso di dichiararlo per essere più libero e per non sentire la classica domanda che tutt’ora mi viene fatta: “Ma sei gay?”. Trovo inconcepibile che, nel 2021, qualcuno ancora si interroghi su qualcosa che ormai dovrebbe avere la stessa valenza e importanza del colore dei jeans che uno indossa. La bellezza del mondo è proprio nelle sue varietà, nei suoi colori, nelle sfumature».

Parliamo di lavoro. Il settore dello spettacolo è tra i più colpiti dalla pandemia: come stai affrontando questo periodo così difficile? «Sto lavorando molto in studio. È il momento per portarci avanti registrando, facendo sentire la nostra voce in radio o nelle piattaforme, per potere poi incanalare tutte le energie nei concerti dal vivo, quando sarà possibile. E speriamo che questo accada presto. La gente non va comunque lasciata sola a casa: la musica è la nostra forza».

Ci parli dei tuoi progetti lavorativi? «E un periodo di grande creatività. Dopo il lancio di Domeniche da Ikea, ho già pronti altri due singoli che non avete ancora avuto modo di sentire, ma che vi stupiranno. Quello estivo farà molto parlare di sé, mentre sono certo che quello invernale vi farà emozionare ». Marco, tu hai vinto Sanremo nel 2009: sono passati dodici anni. Ti piacerebbe tornare a cantare su quel palco? «Sarei molto felice di tornare e poterlo rivivere con più coscienza e lucidità.

Ero talmente preso da un turbinio di emozioni, avendo vinto Amici nove mesi prima che, probabilmente, non me lo sono goduto fino in fondo». Qual è il tuo buon proposito per il 2021? «L’augurio è che la musica continui a regnare nella mia vita, esattamente come i pianeti continueranno a orbitare attorno al Sole: ovunque mi giri nel 2021, deve esserci musica».


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