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La sfida dell’andata è ancora fresca nella memoria dei tifosi genoani, tra i tamponi nel cuore della notte, la partenza il giorno stesso della gara e tutte le conseguenze di una partita persa che sono andate ben oltre il risultato finale. Ma di quella sfida Davide Ballardini non vuole parlare, non era lui il tecnico. L’unico pensiero per l’allenatore è la gara di stasera. «Il Genoa dovrà fare una partita facendo tutte le cose per bene. Non sarà facile perché giochi contro una squadra che ha uno spessore di altissimo livello, tecnico, fisico e anche dal punto di vista tattico sono ben preparati. Detto questo il Genoa sa che deve esprimersi al meglio in tutti i momenti e nelle due fasi della partita». Ballardini questo Napoli lo ha seguito con attenzione ben prima che Preziosi lo richiamasse a guidare il Genoa e ne conosce molte caratteristiche, naturalmente poi ha seguito anche la sfida di Coppa Italia con la sorpresa della difesa a 3. «Non so se il Napoli giocherà come al solito con il 4-3-3, con il 4-2-3-1 o come contro l’Atalanta. Chiaro che a prescindere da come si schierano hanno giocatori straordinari. Per me il Napoli è una squadra costruita bene. Tutte le volte che mi chiedevano del Napoli prima che arrivassi al Genoa dicevo che per me è una delle poche squadre italiane che gioca un calcio europeo, perché riesce a far coesistere la qualità dei propri giocatori con compattezza e solidità». Solido e compatto però lo è diventato anche il Genoa che nelle ultime 4 gare ha raccolto 10 punti senza subire reti. Un Genoa che potrebbe perdere Shomurodov per un affaticamento, oggi il provino decisivo, ma che si ritrova uno Scamacca carico come non mai. «Lui ha sempre avuto un bell’atteggiamento e il fatto che sia contento di essere rimasto qui, fa essere tutti felici che le cose siano rimaste così – ha spiegato Ballardini -. E’ un ragazzo con enormi qualità ed è giovane, chiaro che deve ancora migliorare».
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In questi casi si dice che “piove sul bagnato”. In più, trattandosi della sfida tra Napoli e Genoa, la proverbiale legge del contrappasso in chiave Covid 19 ci sta tutta. Il 26 settembre, vigilia della gara da giocarsi al San Paolo, nel Genoa risultarono positivi prima Perin e poi Schone. Non partirono per Napoli, dove i rossoblù persero 6-0. Ieri, vigilia del match di ritorno, è il Napoli a contare due contagiati per Covid. E’ stato Ghoulam il primo a essere positivo (senza sintomi) dopo aver effettuato privatamente il tampone, in quanto un membro della sua famiglia avrebbe scoperto la positività. Poi è stato Koulibaly a risultare positivo al Coronavirus, in virtù dei tamponi che il club ha fatto effettuare ai propri calciatori prima di partire per Genova. «Sono positivo al Covid. Ma non ho sintomi e mi sento bene. Ci vediamo presto. Grazie per l’affetto»: ha scritto Koulibaly su Twitter. Il difensore e il collega algerino è molto probabile che si siano contagiati in automobile, nel percorrere insieme il tratto di strada che va dalle loro abitazioni a Castelvolturno. Entrambi dovranno saltare anche il ritorno della semifinale di Coppa Italia mercoledì a Bergamo contro l’Atalanta e il big match di sabato prossimo contro la Juventus. Il club azzurro teme che i due nuovi contagiati possano aver passato il virus ad altri compagni e a mezzanotte, nell’hotel di Genova, sono stati nuovamente sottoposti tutti al tampone. Stamattina si scoprirà se ci sono altre positività. Non è un periodo felice per il Napoli e Gattuso dovrà nuovamente fare di necessità-virtù. Out Koulibaly e Ghoulam, così come Fabian Ruiz che si è negativizzato dopo 21 giorni e ora ha bisogno di recuperare una condizione fisica decente; è fuori anche Mertens, in cura ad Anversa per sistemare la caviglia sinistra. A ciò bisogna aggiungere Osimhen, disponibile, ma con il 30% di forza in meno, e Insigne che ha accumulato stanchezza (oggi parte dalla panchina), oltre a Petagna che sta giocando sul dolore al polpaccio.
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