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Con l’Inter alle porte tra una settimana e dopo aver liquidato l’Atalanta, nel computo delle sfide di febbraio, per la Lazio, quella di oggi contro il Cagliari appare la più facile sulla carta. Simone Inzaghi, però, invita tutti alla massima attenzione e avverte: «E’ una partita molto insidiosa perché il Cagliari sta facendo pochi punti, ma le prestazioni sono buone. Ha ottime qualità e gioca un buon calcio, avrà diverse defezioni e ce l’aspettiamo con un modulo speculare al nostro.

Per quello che ha dimostrato non merita la classifica che ha». Il tecnico biancocleste vuole la sesta vittoria consecutiva in campionato poi il rinnovo, che ormai è diventato una formalità: «Ci siamo visti con Lotito, sono molto positivo, come il presidente. Siamo molto avanti e sono molto contento perché sapete tutti cosa rappresentano per me questa società e questa maglia», ha confermato Inzaghi. Squalificato Patric, recupera Radu, in difesa toccherà anche a Musacchio, all’esordio in biancoceleste dal primo minuto. Tra i più in forma, Milinkovic-Savic, fresco di nomina come miglior giocatore della Serie A di gennaio. Ieri a Tv Nova, il serbo ha rivelato: «Sogno di giocare per il Real Madrid da quando ero bambino. Sarebbe il più grande traguardo della mia carriera e farò di tutto per raggiungerlo».

Bandita la benché minima distrazione. Cagliari in procinto di affrontare due sfide che potrebbero fungere da spartiacque: oggi la Lazio, in trasferta, e domenica prossima l’Atalanta alla Sardegna Arena. Un futuro tutto da scrivere dopo un mercato di riparazione per nulla banale. Pazza idea di Di Francesco: buttare immediatamente nella mischia almeno uno dei nuovi arrivati (Rugani). «Le scelte saranno orientate in base alla disponibilità dei giocatori – ha detto il tecnico -.

È mia intenzione dare continuità a ciò che stavamo facendo. In questo momento l’unica cosa che conta è fare punti». Non è da escludere a priori la difesa a 3. Nainggolan potrebbe tornare a fare il play-maker davanti alla difesa retrocedendo di qualche metro il suo raggio d’azione. «Ha già giocato in quella posizione – ha detto Di Francesco – anche se lo ha fatto con meno continuità. È comunque un elemento di spessore che può fare più ruoli». Tante le assenze: Ceppitelli e Sottil hanno avuto problemi in settimana e non sono stati neppure convocati, Duncan accusa un fastidio ai flessori e Deiola ha un trauma distorsivo alla caviglia.

Premi scudetto e rinnovo di Simone Inzaghi dietro l’angolo come l’ottavo di Champions con i campioni d’Europa del Bayern con l’andata fissata il 23 febbraio. Un anno fai biancocelesti navigavano a vele spiegate in rimonta su Juve e Inter, avevano agganciato i nerazzurri al 2° posto e restavano aggrappati ai bianconeri a -1. Un anno dopo, la Lazio 5.0 di Inzaghi sembra non temere più nessuno, proprio come quella dello scorso anno fermata dal Covid sul più bello.

Contro il Cagliari domenica cercano la loro 6ª vittoria consecutiva che consentirebbe ai biancocelesti di avanzare ancora verso quel 4° posto che resta l’obiettivo principale dichiarato. Ma il patron Lotito a domanda precisa qualche giorno fa aveva anche glissato sulla parola scudetto, rispondendo che «gli obiettivi non si declamano».

La Lazio va a fari spenti, certo. Ma intanto il presidente ha promesso 400 mila euro a testa in caso di vittoria finale e sembra aver rimesso tutto in carreggiata: sistemata la grana con i giocatori scontenti grazie alle tre mensilità anticipate (con tanto di applauso a Formello), chiarito che Inzaghi resterà in sella ancora a lungo (pronto il contratto per 2 anni con opzione al 2024, manca solo la firma), e regalato al tecnico quel difensore che serviva – Mateo Musacchio, pronto a esordire dal 1’ domenica causa squalifica di Patric e rischio forfait di Radu – per tamponare l’assenza di Luiz Felipe.

Il cielo è tornato sereno sopra Formello, la condizione migliore per sistemare anche la pratica Cagliari e concentrarsi sulla trasferta di San Siro contro l’Inter che – dopo il 3-1 a Bergamo – dirà molto sul reale potenziale dei biancocelesti, anche per qualcosa di più di un 4° posto. L’eliminazione dalla Coppa Italia consente a Inzaghi di avere ben 3 settimane in cui la sua Lazio giocherà una volta a settimana: «Dobbiamo continuare ad avere la stessa fame, è cambiata la nostra mentalità», ha ammesso Luis Alberto. E anche quella di Inzaghi stesso, a quanto pare. L’esperimento di uscire dall’Europa League lo scorso anno ha premiato la Lazio proprio tra gennaio e febbraio, lo stesso è accaduto quest’anno con il ko di Bergamo in Coppa Italia.

Ad averlo capito per primo è il tecnico, che tra le tre competizioni quest’anno ha dovuto abdicare a quella che più soddisfazioni gli ha regalato negli anni precedenti. Non si aspettava invece tutto quel finimondo il regista Pupi Avati, che ieri è stato costretto a scusarsi con i tifosi biancocelesti per un passaggio sul suo ultimo libro “L’archivio del diavolo”, dove il personaggio Furio Momenté liquida con la battuta “laziale di m…” un suo collega: «Non era nel mio intento ferire nessuno – ha spiegato il regista in una lettera a Lotito – Ho inteso dare verosimiglianza a un’interlocuzione corrente che tutt’ora si può udire in qualsivoglia contesto della Capitale. Probabilmente ho sbagliato. In attesa dei nuovi goal del grande Ciro Immobile, vi saluto con amicizia».


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