Giorgio Panariello chi è: Curiosità, moglie, figli, fratello, Lui è peggio di me e vita privata

Chi è Giorgio Panariello, il noto comico più amato di sempre? E’ conosciuto da gran parte del popolo italiano come uno dei più importanti attori comici del nostro paese. Lo abbiamo visto protagonista di diversi show, pubblicità ed anche film ed è stato proprio grazie alla sua comicità ed alla sua simpatia che ha conquistato il cuore di milioni di italiani. Ma cosa sappiamo della sua vita privata?

Chi è Giorgio Panariello, il noto comico tanto amato dagli italiani

Giorgio Panariello è nato il 30 settembre 1960 a Firenze, sotto il segno della Bilancia. Oggi ha 60 anni ed in diverse occasioni ha raccontato di aver avuto un’infanzia molto difficile. L’attore è stato abbandonato dalla madre quando era ancora piccolino ed è cresciuto sostanzialmente senza genitori.  Sono stati i nonni ad accudirlo ed a prendersi cura di lui. Giorgio sembra non aver mai conosciuto il padre e pare che quest’ultimo non sappia nemmeno della sua nascita, almeno questo è quanto riferito dall’attore in alcune occasioni. È stato all’età di 12 anni che Giorgio ha saputo di non essere figlio unico, ma di avere un fratello. Anche quest’ultimo era stato abbandonato alla nascita e cresciuto in un istituto. Una volta venuta a conoscenza di questa notizia, Giorgio Panariello volle incontrare il fratello, ma purtroppo entrambi ebbero poco tempo a disposizione perché il giovane morì in seguito ad una dipendenza da eroina.

Carriera

Ad ogni modo, dopo questa infanzia piuttosto difficile e turbolenta Giorgio Panariello è riuscito a costruire il suo futuro ed a gettarsi nel mondo dello spettacolo. Grazie alle sue abili qualità di attore, comico ed imitatore italiano nel giro di poco tempo è riuscito a riscuotere grande successo ed a conquistare milioni di Italiani. Ha esordito per la prima volta con Carlo Conti nel 1994 ed in TV arrivando poi nel 2006 a dirigere il Festival di Sanremo. Un po’ di tempo fa è stato anche giudice nella trasmissione Amici di Maria De Filippi. Ha preso parte a diversi film sempre comici ed è un grande amico di Carlo Conti ma anche di Leonardo Pieraccioni.

Vita privata

Giorgio ha avuto una importante relazione sentimentale con la ballerina Dalila Frassinato. Nonostante la loro storia d’amore sia stata molto passionale, purtroppo non è andata a buon fine ed i due si sono separati dopo tanto tempo. Oggi l’attore è fidanzato con Claudia Maria Capellini una modella di 26 anni più giovane di lui. I due vivono nella capitale e non hanno figli.

Giorgio dice che ritrovarono suo fratello in una notte d’inverno «buttato come fosse un materasso usato, tra i cespugli davanti al mare di Viareggio». Giorgio giura che il giorno del funerale a Montignoso, superati i cipressi all’ingresso del cimitero: «piangevano tutti quelli che Franco aveva derubato, insultato, deluso e tradito.

Persone che non avevano mai smesso di volergli bene perché, a esclusione di se stesso, Franco non aveva mai fatto del male a nessuno». Giorgio ricorda che quando arrivava l’Ape Piaggio del gelataio Eugenio e le premesse erano più dolci delle promesse non mantenute: «Io e Franco, bambini, camminavamo con gli zoccoli, le magliette a righe e un cono più grande delle nostre stesse mani alzando passo dopo passo la polvere sulla ghiaia».

Per non farne posare altra sulla memoria e lucidare un amore profondo raccontato fino a oggi con superficialità, Giorgio Panariello su Franco Panariello, morto nove anni fa al limitare di una strada dopo una vita ai margini, ha scritto un libro. «L’ho fatto per togliere dalla testa della gente che Franco fosse un ex tossicodipendente travolto dall’ultimo buco e far capire che la sua storia, una storia non troppo diversa da quella di tanti altri fantasmi che osserviamo distrattamente ogni giorno avvolti nei loro giacigli nelle nostre città, sarebbe potuta capitare a chiunque».

Si disse che nel 2011 Franco fosse morto per overdose e si scoprì invece, dopo un penoso processo, che l’unica droga di quella sera era stato l’abbandono di un uomo «per vigliaccheria». Tre persone con le quali si era sentito male mentre era con loro a cena lo avevano scaricato da una macchina e il suo cuore, in una terra di mezzo in cui l’omissione di soccorso confina con l’omicidio, la scomparsa della pietà è stretta parente del pregiudizio e il passato determina il futuro, poi lo nega e infine lo cancella, aveva smesso di battere per ipotermia.

Nel mettere insieme i frammenti e trasformare Io sono mio fratello in un mosaico incastonato tra il memoir e il romanzo, Panariello si è affidato al calore umano e non si è fatto sconti: «Volevo rendere giustizia a Franco e assumermi le mie responsabilità». In che senso? «Tra me e Franco la differenza l’ha fatta la fortuna.

Ho avuto soltanto più culo di lui, ma Franco avrei potuto essere io. Nessuno dei due aveva mai saputo chi fosse nostro padre e mia madre, che ci aveva messi al mondo troppo in fretta, non era stata in grado di assolvere alla sua funzione. Io, nato un anno prima di lui, venni affidato ai nonni. Lui finì presto in collegio senza incontrare affetto e attenzioni. A Franco, nella vita, è mancato soprattutto l’amore».

Chi era Franco Panariello? «Un ragazzo selvaggio. Un poeta. Uno spirito ribelle. Una persona buona. Un ossimoro vivente. Una contraddizione. Un bugiardo patologico e al tempo stesso un uomo di parola. Un generoso. Uno che se ti rubava ventimila lire dal portafogli, quindici, stia pur certo, le spendeva per offrirti da bere. Uno che l’amore di cui le parlavo lo cercava ossessivamente: nelle ragazze, nel calcio e negli amici.


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