O la si ama, o la si ama. Anche quando va oltre i confini. Ornella Vanoni vola ancora più in alto e, durante la puntata di “In arte”, il programma di Rai3 condotto da Pino Strabioli, si lascia andare. Verso lo psichedelico. «Prima di andare a dormire mi faccio una canna. Per anni non riuscivo a farlo (dormire) poi un giorno me ne hanno fatta fumare una e sono riuscita ad addormentarmi. MI sono detta: vuoi vedere che è la mia medicina? Anche il mio psichiatra è d’accordo: “A un altro non lo direi ma a lei…. Ormai sono 55 anni che te le fai”. Ora devo trovare delle badanti che sappiano rollare…»
Ornella Vanoni si confessa, con il sorriso sulle labbra parlando di cose molto intime: «Ho la testa libera ormai, mi sento a mio agio con me stessa. Non ho un compagno da anni… e non è male». A Pino Strabioli dice: «Non ho paura della morte, ho attraversato la tisi, la guerra, un sacco di cose: ci sono tanti modi per morire». La Vanoni parla dei suoi sentimenti contrastanti prima di entrare in scena: «Avevo paura, dovevo cantare e speravo che accadesse qualcosa magari per avere la scusa di non andare a teatro. Un giorno è scattato qualcosa e mi sono detta: “Non è paura, è emozione”. Non ho dormito per tre mesi, andando in depressione: e io sono la regina in questo».
«La vita è l’arte dell’incontro, se non sei capace non incontrerai mai una persona che ti può cambiare la vita». Ornella Vanoni cita Vinicius de Moraes, il cantautore brasiliano con il quale collaborò insieme a Toquinho nel 1976. «Sono stati mesi bellissimi, amori, pianti, ubriacature… di tutto». A proposito di amori, ecco il passaggio su Ugo Pratt: «È l’uomo più affascinante che ho incontrato nella mia vita. Era come Borges, non si capiva quando era la realtà o la finzione»
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