Scuole aperte anche a luglio e agosto: il piano del ministro Bianchi

La scuola aperta l’estate. Tutta l’estate. La rivoluzione del ministro Bianchi parte da qui, ma con una premessa ben chiara: l’anno scolastico terminerà la seconda settimana di giugno, come previsto, e non subirà ulteriori variazioni. “Il problema degli apprendimenti non si risolve negli ultimi venti giorni di giugno“, ha detto al Senato qualche giorno fa il ministro dell’Istruzione. Ma Bianchi ha parlato anche di un “ponte“, un concetto che sembra centrale per la politica del ministro. Il piano è in preparazione e probabilmente sarà pronto dopo Pasqua. Difficile che la maggior parte delle scuole italiane tornino in presenza prima del 7 di aprile, quando terminerà la nuova stretta messa a punto dal governo Draghi per contrastare la terza ondata della pandemia di Covid, che ha portato in didattica a distanza otto studenti su dieci.

Modifiche al calendario scolastico non ce ne saranno e, eventualmente, spetteranno alle Regioni. Ma il progetto del ministro Bianchi è forse ancora più ambizioso: creare un legame di continuità tra quest’anno e il prossimo, ma soprattutto creare un legame tra gli studenti. Le scuole rimarrebbero aperte anche a luglio e buona parte di agosto, per permettere laboratori, attività di socializzazione, rafforzare le competenze con dei corsi specifici. Tutto, ovviamente, facoltativo. Nessun obbligo, ma un accompagnamento al prossimo anno scolastico, che, per alcuni studenti, potrebbe essere estremamente difficile, venendo da due anni di didattica a distanza.

Spero di avere risorse per interventi sostanziali per garantire un ponte in vista del prossimo anno scolastico“, ha detto Bianchi in audizione al Senato. E proprio quel ponte, secondo il Corriere, sarebbe organizzato in laboratori facoltativi, ma presenti per tutti i cicli scolastici, dall’infanzia alle superiori. Non per forza dovranno tenersi a scuola, ma potranno svolgersi anche all’esterno. Né si terrà conto dell’organizzazione in classi. I temi potranno essere i più diversi: si pensa ad organizzare laboratori teatrali o musicali, anche per aiutare il settore ancora fermo. E gli insegnati? Potrebbero partecipare su base volontaria, ma sarebbero comunque retribuiti a parte rispetto al normale stipendio.


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