Dal carcere alla clinica. Così Alberto Genovese – accusato di violenze sessuali – lascerà il San Vittore, dopo quasi nove mesi di reclusione, per passare agli arresti domiciliari in un centro per tossicodipendenti. Lo ha deciso ieri il gip di Milano Tommaso Perna accogliendo l’istanza dei legali dell’imprenditore lombardo, il quale, dunque, sconterà la misura cautelare con un braccialetto elettronico per scongiurare ogni rischio di fuga. Nelle prossime settimane, inoltre, la Procura chiederà il rinvio a giudizio e non è escluso che, una volta arrivato davanti al gup, l’imprenditore scelga il rito abbreviato, che gli consentirebbe un processo a porte chiuse e uno sconto di un terzo sulla pena.
Genovese era finito dietro alle sbarre il 6 novembre del 2020, in seguito all’inchiesta della squadra mobile di Milano, che era partita dalla denuncia di una 18enne. La giovane avrebbe subito violenze sessuali da parte dell’imprenditore nell’attico, in pieno centro a Milano, denominato “Terrazza Sentimento”, dove il 43enne era solito dare feste a base di alcol e cocaina. Il primo abuso di cui è stato accusato, dunque, risale allo scorso 10 ottobre, quando durante uno di quei lussuosi party avrebbe fatto assumere alla giovane una massiccia quantità di eroina e ketamina – fino a renderla semi incosciente – per poi costringerla a subire ripetuti rapporti sessuali.
LE VITTIME
Ma la 18enne non è la sola. Le vittime sono almeno due e il secondo episodio – dunque anteriore rispetto al primo – è databile al luglio dello stesso anno. La vittima in questo caso è una 23enne che era stata invitata da Genovese stesso a trascorrere una vacanza a Ibiza nella sua “Villa Lolita”. Le modalità con cui è avvenuta la violenza sarebbero pressoché identiche a quelle con cui è stata sconvolta la vita della 18enne – quindi tramite un pericolosissimo mix di droghe fino a farle perdere i sensi – ma in questo caso sembrerebbe coinvolta anche quella che all’epoca era la fidanzata dell’imprenditore.
La donna, infatti, avrebbe partecipato a sua volta, insieme al compagno, agli abusi sulla 23enne. Così il fondatore di Facile.it sarà trasferito agli arresti domiciliari presso la comunità Crest di Cuveglio, in provincia di Varese, dove proseguirà «il percorso di disintossicazione iniziato in carcere», come si legge nell’ordinanza con cui il gip ha dato il via libera alla concessione dei domiciliari. Nel provvedimento il giudice analizza i motivi per cui le esigenze cautelari si sono attenuate e non è necessaria la reclusione in carcere.
Riguardo al pericolo di reiterazione del reato, è stato segnalato che durante il «lungo periodo di detenzione ha tranciato i suoi legami con l’ambiente nell’ambito del quale si erano sviluppate le relazioni patologiche con le vittime». Per quanto riguarda, invece la «potenziale pressione esercitabile dall’indagato sui testi» e sulle vittime dei presunti abusi, secondo il gip va «tenuto conto del fatto che non sono stati chiariti gli aspetti del tentativo di depistaggio effettuato nei confronti» della 18enne, che avrebbe subito abusi ad ottobre: dunque, non si può fare «una valutazione circa l’esistenza di un pericolo di inquinamento probatorio non soltanto “potenziale” o astratto, ma anche attuale e concreto».
EVASIONE FISCALE
Ma i guai per Genovese, che sarebbe accusato anche di reati fiscali, non finiscono qui. Circa due settimane fa il tribunale del Riesame ha dato il via libera su un sequestro di 4,3 milioni di euro. Una volta avviata l’inchiesta sul “mago” del web, infatti, è emersa una presunta evasione fiscale che sarebbe stata commessa tra il 2018 e il 2019. Nonostante il gip avesse respinto questa richiesta del pm, alla fine il ricorso era stato accolto e adesso l’ultima parola spetterà alla Cassazione. E nelle prossime settimane verrà depositata la relazione di un perito, nominato dal gip su istanza della difesa, sull’analisi degli audio delle telecamere di “Terrazza sentimento”, perché la difesa ha chiesto di verificare se durante la festa, la 18enne possa aver espresso un consenso.
Chi è la ex fidanzata di Alberto Genovese?
E’ indagata per violenza sessuale e spaccio di stupefacenti S. B., la fidanzata o ex fidanzata di Alberto Genovese, l’imprenditore arrestato a Milano per violenza sessuale su una 18enne. Della ragazza non sappiamo quasi niente, tanto che viene citata soltanto con le iniziali del nome e cognome.
Chi è Alberto Genovese?
Alberto Genovese è nato a Napoli, ma da oltre vent’anni vive a Milano. Si è laureato in Economia e commercio presso l’Università Bocconi. Subito dopo avere ottenuto il titolo inizia a lavorare come consulente alla McKinsey, per poi passare a Bain. L’esperienza è durata un totale di cinque anni. Successivamente ha svolto la stessa mansione, per tre anni, nella società eBay. La sua vera fortuna, come egli ha più volte ammesso, è tuttavia iniziata nel 2008, quando ha iniziato l’attività da imprenditore avendo la prima idea di un comparatore di assicurazioni.
L’idea di creare la start-up Facile.it, con un software capace di confrontare i prezzi delle assicurazioni, nasce proprio nel 2008 insieme ad un amico romano. Questi siti esistevano già all’estero, ma non in Italia. Il progetto diventa realtà nel 2010 e ha un successo enorme.
Viterbocitta.it è un giornale online approvato anche da Google News. Per ricevere i nostri aggiornamenti e restare informato su questo argomento ti invitiamo a seguirci sul nostro profilo ufficiale di Google News