Claudia Gerini: Età, carriera, film, marito o compagno, figli, vita privata

Una donna solitaria, nevrotica, fredda. Nel film Sulla Giostra, ora al cinema, Claudia Gerini riesce a essere tutto quello che non è. «La regista Claudia Cecere mi ha detto: tu sei solare, empatica, sai mettere a proprio agio le persone, ecco non voglio niente di tutto questo», racconta l’attrice, che incontriamo dopo l’anteprima al Bari International Film Festival. «Questo è un film sulle separazioni.

Dal figlio che cresce, dalla casa d’infanzia, da un capitolo chiuso della vita»», prosegue. Scopriamo così che qualcosa in comune con il suo personaggio Claudia ce l’ha. Per esempio, la maggiore tra le sue due figlie, Rosa 17 anni, presto prenderà la sua strada.

È difficile lasciare andare i figli? «Sì, ma è importante aiutarli a trovare le loro ali. L’anno prossimo Rosa andrà all’università e non credo che vorrà rimanere a Roma. In fondo anche lei è una donna che cerca la sua via e ne sono orgogliosa.

In compenso non lascio mai andare gli oggetti: sono un’accumulatrice di ricordi di viaggio, film, disegni e quaderni delle bambine. Tengo tutto». Come il tuo personaggio, anche tu entri in una nuova fase: è vero che sei appena tornata single? «Sì ed è bello, forse nel mio caso era un po’ necessario: perché nella mia vita non sono rimasta mai da sola. È giusto ritrovare un po’ di calma, senza dover rendere conto, perché ogni relazione è anche un impegno.

Ne avevo bisogno anche per ritrovare, rafforzata, la mia identità. Insomma, per essere libera ». Tanta improvvisa libertà non spaventa? «No, e perché? Sono sempre stata indipendente: non ho mai avuto nessuno che mi pagasse i conti. Da quando ho 16 anni sono stata il capofamiglia di me stessa.

Ora ne ho quasi 50 che paura dovrei avere? Anzi, bisognerebbe sempre fare ciò che fa paura, perché la paura non fa evolvere: va affrontata. E poi mica voglio rimanere da sola per sempre!». È complicato mantenere buoni rapporti nelle famiglie allargate? «Ci ho messo tanto impegno per il bene delle mie figlie. Con il tempo, la pazienza e l’affetto, se c’è stato veramente amore, il risentimento passa e subentra il bene.

Mi ha fatto piacere quando Federico (Zampaglione, papà della sua secondogenita Linda, 12, ndr) mi ha invitato a girare il nuovo video dei Tiromancino, Domenica, online in questi giorni. C’era anche sua moglie, Giglia Marra, con cui vado d’accordo. E io ho portato Carlo Verdone, che è uno di famiglia, anzi: per me è un altro ex marito! ». Com’è essere una mamma separata? «Oggi sempre più donne scelgono l’indipendenza.

Ma è una grossa responsabilità, perché anche se condividi l’affidamento dei figli a metà e hai ottimi rapporti con i rispettivi papà, come nel mio caso, inevitabilmente la maggior parte della responsabilità rimane alla mamma. È molto faticoso e in pochi se ne rendono davvero conto.

È importante sapere che la carretta da tirare è pesante: ci vuole fatica, coraggio e molto amor proprio». Il 18 dicembre compirai 50 anni, fa paura? «Un po’ sì, è un numero che spaventa perché si tirano le somme, però allo stesso tempo vedo intorno a me tanti esempi di cinquantenni nel pieno della loro attività e bellezza. Farò una grandissima festa: ho un po’ il vizio di festeggiare sempre, soprattutto perché voglio ballare, io sono una danzatrice prima di essere un’attrice.

Mi sarebbe piaciuto diventare una ballerina professionista. Quando ho partecipato al programma televisivo Dance dance dance, nel 2017, è stato il momento più bello della mia carriera. Facevamo coreografie di livelli altissimi: io a 45 anni in body, in mezzo ai ventenni, andavo al lavoro felice, anche da un punto di vista spirituale». In che senso? «Io sono cattolica e mi interesso di spiritualità, credo molto alle cose che non si vedono.

Come le nostre anime, che vanno coltivate e nutrite, invece tendiamo a dimenticarcene, a considerarci solo esseri razionali che funzionano come macchine. Non è così. Io un po’ medito, o respiro per conto mio. Mi dedico del tempo per fermarmi e avere anche un senso di gratitudine verso l’universo per quello che ho». Sei sempre solare? «Insomma, ho anche le mie ombre, ma ho un animo sicuramente positivo, istintivamente non tendo a intristirmi.

Sono un Sagittario, sempre proiettata verso nuove sfide, non ho proprio il tempo per deprimermi… ». Cos’è per te la femminilità? «È l’istinto, pazzesco, di cui noi donne siamo dotate, è il linguaggio non razionale, magico: non dobbiamo abbandonarlo. È il legame con la natura, che fa parte di noi: io dentro sarei una ragazza di campagna, perché rinasco nella natura. E ho anche una forte componente fanciullesca, ma tutti gli attori ce l’hanno altrimenti non puoi giocare a fare qualcun altro».

In questo periodo stai lavorando tantissimo… «Adesso? Ma è da trent’anni! Ora ho sei film in uscita, ma è un caso, perché alcuni come Diabolik, sono stati rimandati. Tra poco esce Mancino naturale, di Salvatore Allocca; poi Per tutta la vita di Paolo Costella, una commedia corale sui matrimoni. E a gennaio Lasciarsi un giorno a Roma, di Edoardo Leo dove faccio la sindaca della Capitale: si vedrà la sua vita dal punto di vista famigliare e il marito, che fa un po’ fatica a stare dietro a una donna in prima linea». Questo è il momento delle donne. «È vero e io sono pronta per una nuova sfida: l’11 ottobre comincio a girare il primo film da regista. Non vedo l’ora».


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