Video Live Juventus – Udinese come vedere Streaming Gratis Diretta Tv

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Un Capodanno con la famiglia “allargata” e rigorosamente in casa. Così Cristiano Ronaldo ha salutato l’avvento del 2021, con un ristretto gruppi di compagni di lavoro che, in questi anni torinesi, si sono rivelati il punto di riferimento anche al di fuori del campo. Il portoghese ha trascorso le ore di avvicinamento al nuovo anno insieme con Carlo Pinsoglio, terzo portiere della Juventus e complice numero uno nel gruppo.

Poi il personal trainer Tony Falco e Javier Santamaria, il massaggiatore che ha seguito CR7 dal Real Madrid, senza dimenticare Georgina e le altre signore. Un evento che Ronaldo ha voluto celebrare sul suo social principe di riferimento, ovvero Instagram, dove ieri ha tagliato il traguardo dei 250 milioni di follower, prima persona al mondo a riuscirvi: «Il 2020 non è stato un anno facile, non ci sono dubbi.

Nessuno può essere indifferente davanti al dolore e alla sofferenza che ha portato il Covid-19 in tutto il mondo. Ma ora è il momento di riprendersi e dimostrare che, insieme, possiamo fare la differenza. Perché non importa quanto sia dura la caduta ciò che veramente ci definisce è come ci rimettiamo in piedi e quanto velocemente siamo pronti ad affrontare nuovi ostacoli. Quindi proviamo a trasformare il 2021 in un nuovo inizio.

Perché tutti noi, e intendo proprio tutti noi, possiamo ancora diventare versioni migliori di noi stessi. E se lo facciamo tutti insieme, questo potrebbe essere il segreto per cambiare le cose in meglio. Felice anno nuovo! E che il 2021 sia un anno da ricordare sempre per i migliori motivi».  Un nuovo inizio che si aspetta ogni persona che ha avuto a che fare con la pandemia, direttamente e indirettamente. Un nuovo inizio che Ronaldo si aspetta anche per la Juventus. Il portoghese era stato uno dei giudici più severi dopo lo 0-3 preso in casa dalla Fiorentina nell’ultima giornata dell’anno solare 2020: «Una prestazione scadente e un risultato tutt’altro che accettabile.

Siamo la Juventus e semplicemente non possiamo accettare niente di meno che l’eccellenza in campo», aveva scritto sui social. Parole che hanno scaldato il cuore dei tifosi e che pongono CR7 sempre più al centro della Juventus. Un padre nobile (compirà 36 anni il 5 febbraio) chiamato ad aiutare la società a gestire al meglio il periodo di transizione obbligata che sta vivendo: l’avvento di Andrea Pirlo in panchina, con le sue idee di gioco da assimilare, e un gruppo fortemente ringiovanito in estate e destinato a scendere ancora come età media in futuro, come stanno dimostrando le prime mosse al mercato invernale (vedi alla voce Nicolò Rovella).

Un momento di passaggio che però, trattandosi di Juventus, non può essere privo di vittorie. E il 2021 comincia ad alte velocità per i bianconeri che, dopo la partita con l’Udinese di domani, saranno subito attesi dal big-match in casa del Milan il giorno dell’Epifania. Poi l’avvio della Coppa Italia con il Genoa il 13 gennaio, la finale della Supercoppa con il Napoli una settimana dopo a Reggio Emilia, partita che seguirà di tre giorni la trasferta a San Siro con l’Inter, gara che ha sempre un significato particolare.

Il tutto con vista sugli ottavi di finale di Champions League con il Porto, con l’andata in Portogallo fissata per il 16 febbraio. Appuntamenti che serviranno per quella ripartenza invocata da Ronaldo che, come al solito, oltre agli obiettivi di gruppo, tiene sempre ben presenti i propri traguardi personali. Ci sono i trofei da riconquistare (Pallone d’Oro su tutti) e pagine della storia del calcio da scrivere. Le 33 reti realizzate nell’anno solare 2020 raccontano l’efficienza inesorabile sottoporta, nella caccia al podio tra i migliori marcatori della storia del calcio: il portoghese è a quota 758, Pelé è al terzo posto con 761 gol. Domani si ricomincia.

Allenamento nel pomeriggio del primo giorno dell’anno per l’Udinese, l’ultimo in vista della rifinitura di oggi prima della partenza per Torino dove cominciare il 2021 ospite di una Juventus alla ricerca di se stessa dopo la fragorosa battuta d’arresto prenataliza con la Fiorentina. Una settimana con una seduta al giorno per i friulani, tranne il doppio impegno di mercoledì. Il tecnico Luca Gotti resistra abbondanza di uomini, in particolare a centrocampo e nel reparto offensivo, mentre in difesa le scelte sono obbligate visto l’infortunio di Bram Nuytinck e la squalifica di Rodrigo Becao. Pedina fondamentale nello scacchiere bianconero sarà come sempre l’uomo in più, Rodrigo De Paul, fresco di inserimento nell’11 migliore dell’anno solare 2020 sulla base dei dati statistici elaborati da Opta nonché leader nella speciale classifica della distanza (9.500 metri) percorsa conducendo la palla. Una bella soddisfazione per il numero 10 che in questo inizio di campionato ha siglato 3 delle 14 segnature dei suoi, in 13 presenze.

Sarà lui a dover accendere, dopo una prestazione meno entusiasmante del solito contro il Benevento, il gioco di un’Udinese apparsa poco concludente contro gli uomini di Pippo Inzaghi e che deve recuperare la verve offensiva che aveva caratterizzato il primo viaggio a Torino, sponda granata, e la gara romana contro la Lazio. In attacco i rumors danno come possibile titolare Kevin Lasagna vicino al confermatissimo Ignacio Pussetto, anche lui a quota 3 nel borsino delle reti all’attivo.

Si è sbloccato invece a Cagliari l’attaccante della Nazionale italiana, ma contro il Benevento gli è mancato il colpo vincente nelle buone chance avute a disposizione. Gotti ha parlato bene di lui nell’intervista di fine anno a Udinese Tv: «È un calciatore potenzialmente fortissimo, in certi momenti dell’anno si condiziona da solo perché magari sente tante responsabilità. Deve fare questo step mentale perché le sue potenzialità sono fuori dal comune». Potenzialità da sfruttare appieno per provare a riconquistarsi la maglia di titolare di un attacco che attende il ritorno di Stefano Okaka e la piena esplosione di un Gerard Deulofeu che, fino a questo momento, ha fatto vedere in terra friulana solamente piccoli sprazzi di quelle che sono le sue qualità.

Quarantaquattro. Non sono i gatti della celeberrima canzone vincitrice dello Zecchino d’Oro nel 1968. Quarantaquattro sono i gol realizzati da Cristiano Ronaldo nell’anno solare 2020: con la maglia della Juventus e del Portogallo, di testa o su rigore, di destro (il suo piede preferito) ma pure di sinistro, dentro o fuori l’area, l’inesorabile killer a suon di doppiette e triplette l’ha buttata dentro 44 volte nell’arco di 12 mesi. Nonostante il Covid, che ha inciso sulla passata e sull’attuale stagione rimanendo lui stesso contagiato, Cristiano Ronaldo non ha perso la sua infallibile mira e il suo fiuto del gol: ne ha realizzati 41 in bianconero e tre in Nazionale.

Il numero strabiliante non placa la sua fame e il penta Pallone d’Oro – premiato come miglior giocatore del secolo – guarda già alle prossime marcature: tra i propositi per il 2021, infatti, c’è la voglia di ripetersi. E’ dunque partita la missione CR800: il fuoriclasse portoghese è a quota 756 reti in carriera, se anche nel 2021 dovesse segnare 44 gol – e non appare un’impresa impossibile – salirebbe appunto a 800 centri. Bye bye Pelè (a 767 gol), bye bye Romario (772), a quel punto avrebbe davanti a sé, nella classifica dei migliori bomber, il solo Josef Bican, che in carriera ha segnato 805 reti. E sarebbe un gioco da ragazzi per CR7 colmare l’ultima distanza per essere consacrato come il goleador più prolifico di sempre. Tanto più che nel 2021 ci sarà l’Europeo dove CR7 deve difendere il titolo di campione uscente e ha una chance in più per sfoderare le sue armi letali di cecchino.

Di pari passo Cristiano insegue nuovi primati, o come lui stesso ha dichiarato, «sono i record che inseguono me»: per uno che vive per i gol e per vincere tutto, abituato com’è a riscrivere i numeri di una carriera sconfinata, ci sono sempre nuovi limiti da superare. A livello di Serie A, il numero 7 bianconero ha nel mirino la classifica dei marcatori: per due stagioni gli è sfuggita, surclassato l’anno scorso da Ciro Immobile e da Fabio Quagliarella nel 2018-19, adesso è lui in vetta a quota 12 reti, inseguito da Romelu Lukaku, a 11, e Zlatan Ibrahimovic, a 10. Se centra l’obiettivo sarebbe il primo a essere capocannoniere in tre dei princiapli campionati europei avendo già vinto la classifica dei marcatori con il Manchester United in Premier nel 2007-2008 e per tre volte con il Real Madrid in Liga. Con la doppietta segnata al Parma, Cristiano Ronaldo è entrato anche nella storia della Serie A raggiungendo l’ex bianconero Omar Sivori a quota 33 gol nella classifica dei migliori marcatori nell’anno solare: un traguardo importante, ma ci sono ancora margini di crescita perché davanti a loro si piazzano Nordhal (36 gol nel 1950) e Borel (41 gol nel 1933).

Come re della Champions CR7 detiene già numerosi record (gol nelle competizioni Uefa, in Champions e nella fase a eliminazione diretta, vittorie e reti in finale, partite in gol consecutive, etc.), ma può e vuole migliorarsi. Superare il Porto e qualificarsi ai quarti gli consentirebbe di eguagliare, se non superare, Iker Casillas nelle presenze in Champions: lo spagnolo ne ha 181, CR7 è a 178. Se poi vincesse la Coppa con la Juventus raggiungerebbe Clarence Seedorf, che ha alzato la Champions con tre club diversi (Ajax, Real Madrid e Milan). Dovrebbe invece giocare fino a 40 anni per eguagliare il record di gol in 16 stagioni di Ryan Giggs. Primato impossibile? Quando c’è di mezzo CR7, uomo dalla volontà ferrea, tutto diventa più semplice.
Se guardiamo al Portogallo, il fuoriclasse portoghese detiene già il primato di miglior marcatore europeo delle nazionali con 102 reti. Però lui è un’icona internazionale e non si accontenta di essere il primo nel vecchio Continente, ha l’ambizioni e i numeri per essere il migliore al mondo, così punta al primato di Ali Daei, l’attaccante iraniano miglior marcatore in nazionale con 109 gol.


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