Sia chiara una cosa: chi dice che Zenga non è stato un padre presente, lo dice senza conoscere i fatti e la verità. Dice una caz***a. Sono sereno. Non lo è chi travisa la realtà. Quando Dede (suo figlio Andrea Zenga, concorrente del Grande fratello Vip, ndr) mi ha salutato in trasmissione dicendomi “Ciao pa”, avrei voluto violare le regole anti Covid e abbracciarlo.
Ma so che ci rivedremo. Se non mi chiamerà lui, lo chiamerò io. Spero che abbia capito il mio messaggio sottinteso, il mio detto-non detto». Quasi una settimana dopo rincontro che ha portato Walter Zenga ad affrontare – «contro il suo volere, ma mettendoci la faccia», ci tiene a specificare – suo figlio Andrea nella Casa del GjVip, noi di “Chi” ritroviamo in lui l’uomo che è sempre stato: fermo, sereno, sicuro.
L’ex portiere dell’Inter, oggi allenatore, in questa intervista soppesa ogni parola. Perché, dopo tanto rumore, ci tiene a spiegare la sua versione dei fatti. D. Come mai ha accettato di andare in tv sebbene contrario? R. «Perché mi fa questa domanda? Dovrebbe conoscere già la risposta. Io sono stato tirato in ballo da Andrea al “ciao”, appena è entrato al Grande fratello vip, e da suo fratello Nicolò in altre trasmissioni. La comunicazione che oggi passa attraverso la tv si dirama in mille forme.
Dalla televisione ai social, poi sul cellulare, infine anche nei rapporti con la gente, sempre più convinta di conoscere la tua vita quando in realtà non sa nulla. Insomma, Andrea mi ha tirato in ballo, lo ha detto anche in più confessionali. Anzi, ha affermato: “Ho paura di aver urtato o scatenato attenzioni all’esterno poco piacevoli”. E così è stato. Non ci dimentichiamo che io ho anche due figli piccoli (S amira e Walter junior, avuti dall’attuale moglie Raluca, ndr) e non posso ricevere minacce di morte sui social.
Mi spiace. Idem per il fratello di Andrea, Niky, che ha scelto altre trasmissioni. A me tutto serve, tranne la popolarità». D. Andrea ha sbagliato? R. «Andrea sa di non aver detto la verità. Non sono 14 anni che non ci vediamo. Ma dal maggio del 2019 al matrimonio del fratello Jacopo. Quel giorno – e ho i testimoni – io ho cercato in ogni modo un contatto con lui (effettivamente abbiamo fatto un riscontro, attraverso le testimonianze di chi era presente al matrimonio tra organizzatori e fotografi, e tutti hanno confermato le parole di Walter, ndr).
L’ho invitato a fare le foto tutti insieme, a sedersi in prima fila, a bere una birra da soli. Niente: muro contro muro. A malapena ha posato per le fotografìe di rito. Mia moglie Raluca a un certo punto mi ha guardato e mi ha detto: “Molla, non ti guarda nemmeno in faccia”».
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