Lo stupro in un appartamento di Bravetta
Lo stupro è avvenuto nel quartiere Bravetta, a Roma. La ragazza avrebbe dovuto trascorrere la quarantena di quattordici giorni senza nessun contatto con l’esterno, e aveva deciso di affittare una stanza per evitare di contagiare le persone che vivevano con lei. Si è quindi rivolta a un connazionale, un 43enne dell’Asia Meridionale, che affittava il suo appartamento a stranieri proprio per questo motivo. Erano in diversi quindi a fare lì l’isolamento fiduciario. Fino a che l’appartamento era pieno è andato tutto bene. Ma quando gli altri ospiti se ne sono andati, lei è rimasta da sola in casa con il 43enne. Tutti avevano finito la quarantena, mentre a lei mancava ancora qualche giorno. E l’uomo ha deciso quindi di agire, certo che nessuno l’avrebbe aiutata.
Violenta una ragazza: l’allarme lanciato da un’amica
Dopo cena il 43enne ha prima tentato un approccio, ed è stato respinto. Ed è stato a quel punto che l’ha trascinata di forza in camera, le ha strappato il cellulare e l’ha violentata. La ragazza ha provato più volte a chiedere aiuto, ma nessuno l’ha sentita. È stata lei, appena l’uomo si è addormentato, a recuperare il cellulare e a mandare in silenzio un messaggio per essere soccorsa. Lanciato l’allarme alla sala operativa, sul posto sono arrivare le pattuglie dei distretti di Monteverde e San Paolo. Entrati in casa, hanno arrestato l’uomo, che è stato portato in carcere.
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